Ad aprile i prezzi delle case usate in vendita in Italia sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,4%), attestandosi a una richiesta media di 1.855 euro/m2. Considerando la variazione anno su anno, i prezzi sono aumentati dell’1,9%. A rilevarlo è l’ultimo indice dei prezzi del portale Idealista.
Capoluoghi
Secondo il report, la tendenza cittadina dei prezzi dell’usato è equamente distribuita tra 43 aree in ripresa e 43 in calo; mentre 5 capoluoghi (Bari, La Spezia, Carrara, Milano e Venezia) non presentano variazioni di prezzo ad aprile. I maggiori aumenti spettano a Cuneo (4,1%), seguita da Belluno (2,4%), Napoli, Monza e Massa (-2,2% per i tre capoluoghi). Al contrario i ribassi più consistenti toccano a Messina (-2,8%), seguita da Udine (-2,5%), Lecco (-2,4%), Siracusa, Isernia e Nuoro (-2,1%).
Per quanto riguarda i grandi mercati cittadini, i rialzi maggiori spettano a Napoli (2,2%) e Firenze (1,7%); Milano è stabile; Roma (-0,1%), Torino (-0,5%) e Genova (-1,1%) sono in calo.
Milano (4.988 euro/m2) si conferma anche ad aprile la città più cara dove acquistare casa, seguita da Bolzano (4.506 euro/m2) e Venezia (4.436 euro/m2). Prezzi superiori alla media nazionale in altri 31 capoluoghi compresi tra Firenze (3.990 euro/m2) e Matera (1.890 euro/m2).
All’opposto del ranking, Biella (716 euro/m²) è il capoluogo più economico davanti a Caltanissetta (728 euro/m²) e Ragusa (763 euro/m²).
Province
Secondo l’analisi di Idealista, delle 106 province monitorate sono 61 quelle in trend positivo trainate da Lucca (2%), Biella (1,9%), Nuoro (1,7%) e Potenza (1,6%). Altre 58 province evidenziano rialzi compresi tra l’1,5% di Pordenone e Massa Carrara e lo 0,1% di Napoli. Di contro, la provincia i cui prezzi hanno subito i maggiori ribassi è Caltanissetta (-2,1%), seguita da Isernia (-1,8%), Modena (-1,4%), Crotone (-1,2%) e Aosta (-1,1%). Alle loro spalle, 36 province presentano cali compresi tra l’1% Rimini e Belluno e lo 0,1% di Ferrara. Nessuna variazione di prezzo per Bergamo, Bari, Catanzaro, Avellino e Oristano.
Sul fronte dei prezzi, la provincia italiana più cara si conferma anche questo mese Bolzano con i suoi 4.395 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.377 euro/m²) e Lucca (3.196 euro/m²). Valori superiori alla media italiana in altre 27 aree provinciali compresi tra i 3.127 euro di Savona ed i 1.868 euro di Latina. All’opposto, i mercati più economici sono Biella (622 euro/m²), Isernia e Caltanissetta (entrambe ferme a 671 euro/m2).
Regioni
I mercati regionali vedono 12 macroaree con andamento positivo nell’ultimo mese: secondo Idealista, Lombardia (1,3%), Basilicata (1,2%) e Trentino-Alto Adige (1%) guidano gli incrementi. Le seguono, con aumenti superiori alla media dello 0,4% del periodo, Toscana (0,7%) e Sardegna (0,6%). Altre 7 regioni registrano variazioni dei prezzi di richiesta più contenute, in un range compreso tra lo 0,7% della Toscana e lo 0,1% della Liguria. All’opposto, i maggiori indici di ribasso si toccano in Valle d’Aosta (-1,1%), seguita da Umbria, Piemonte, Sicilia e Molise (tutte giù dello 0,3%). In terreno negativo chiude anche il Veneto (-0,1%); stabili Campania e Calabria.
La regione con prezzi al metro quadro più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 2.832 euro. La seguono Valle d’Aosta (2.634 euro/m²), Liguria (2.500 euro/m²) e Toscana (2.392 euro/m²). Prezzi superiori alla media italiana anche per Lazio (2.181 euro/m2) e Lombardia (2.140 euro/m2). Tutte le restanti regioni hanno prezzi compresi tra i 1.825 euro dell’Emilia-Romagna agli 861 euro del Molise, la regione più economica per l’acquisto di una casa.