Lo spread, ossia il margine di guadagnato che la banca applica all’indice Euribor (mutui a tasso variabile) o all’indice Euris (mutui a tasso fisso), prima della crisi del debito si aggirava mediamente attorno all’1,20% (questo almeno il valore da numerose banche).
Oggi, però ci troviamo di fronte ad uno spread medio attorno al 3,50%, mentre alcune banche lo hanno portato persino al 4,50%: “un modo come un altro per dire non si fa credito a nessuno e mandare via il cliente prima ancora che faccia una richiesta di prestito”, è il commento di Idealista.it
L’ufficio studi del portale ha calcolato quanto costa in più un mutuo con questi spread, prendendo come esempio un importo di 150 mila euro a 30 anni, con un Euribor medio al 2%, che corrisponde all’attuale livello dell’Euribor a 1 anno: “vediamo che tra uno spread all’1,25% e uno al 3,5% la stessa casa ci viene a costare quasi il 50% in più, perché gli interessi da restituire sono quasi il doppio. e questo immaginando un Euribor tranquillo, figuriamo se, come del resto è successo alcuni anni fa, l’Euribor arrivasse al 4%”.
“La cosa più importante – suggerisce Idealista.it – è non rivolgersi a una sola banca e non demordere se il proprio istituto, anche dopo anni di buone relazioni, ci presenta una proposta troppo cara. Semplicemente significa che in questo momento non può o non vuole fare diversamente. solo confrontando le offerte continuamente. La situazione generale, con le decisioni della BCE e le aste dei titoli italiani, potranno aiutare nelle prossime settimane, in caso di schiarite”.
Secondo Vincenzo de Tommaso, dell’ufficio studi di idealista.it, “per chi intende chiedere un mutuo sono tempi difficili, anche per quei potenziali acquirenti che hanno tutte le credenziali per accedervi. Dall’altro lato – continua de Tommaso – il mercato presenta offerte allettanti con una alta negoziabilità e allora a chi nei prossimi mesi comprerà casa consigliamo di finanziare importi mai maggiori del 50% del valore dell’immobile, comparare le offerte di più istituti di credito, vagliare con attenzione i piani di rimborso tenendo d’occhio l’Euribor in caso della scelta di un mutuo a tasso variabile perché se la rata di partenza è già alta quando questo crescerà la stessa diverrà insostenibile”.