Incrementare la penetrazione assicurativa tra i giovani della Generazione Z, nati tra la seconda metà degli anni ’90 e la prima metà degli anni 2010. Con questo obiettivo l’Iia (Italia Insurtech Association) ha avviato una serie di iniziative volte a rendere l’assicurazione più accessibile, comprensibile e vicina alle esigenze di questo target di popolazione.
E continuerà a investire nei prossimi mesi in progettualità rivolte alla Generazione Z, con particolare attenzione all’ecosistema delle start up.
“Vogliamo costruire un ponte tra il settore assicurativo e una generazione che ha esigenze, abitudini e aspettative radicalmente diverse da quelle del passato – dichiara Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Iia -. L’insurtech non è solo tecnologia, ma uno strumento per ridefinire il concetto stesso di protezione in modo più inclusivo, accessibile e flessibile. Le compagnie devono adottare modelli più dinamici, pay per use e digital first, se vogliono rimanere competitive”.
Una generazione molto digitalizzata ma poco assicurata
Secondo l’Iia, entro il 2030 l’80% delle polizze sarà digitalizzato e il valore globale dei premi supererà i 10 trilioni di dollari. Un trend già evidente in Italia, dove nel 2024 il 60% dei consumatori online ha sottoscritto almeno una polizza via internet, segnale di una crescente apertura verso i canali digitali.
Ma tra i giovani italiani, il cambiamento fatica a decollare. Proprio la generazione più digitalizzata di sempre mostra, in questo ambito, un forte disallineamento rispetto ai coetanei europei.
Sulla base dei dati della ricerca di Deloitte dedicata a “Come la Generazione Z italiana compra prodotti assicurativi?”, solo il 59% della Gen Z italiana possiede almeno una polizza assicurativa, contro una media Ue del 73% e oltre l’80% in Germania, Francia e Regno Unito. Un dato che denuncia un ritardo culturale, informativo e di fiducia nel settore.
Il 70% dei giovani italiani si dichiara impreparato sul tema, il 22% giudica i prodotti troppo costosi, e ben il 43% vive ancora con i genitori (contro il 26% della media europea), ritardando il confronto con il tema della protezione personale.
Le iniziative dell’Italian Insurtech Association
L’Iia ha scelto di intervenire in modo strutturato, con un insieme di iniziative mirate a ridurre questo scollamento e a rendere l’assicurazione più accessibile, comprensibile e vicina alle esigenze della Generazione Z.
Tra le azioni principali già avviate:
- Gen Z Advisory Board: un tavolo di giovani che collaborano direttamente con le compagnie assicurative per co-creare prodotti, testare linguaggi e individuare soluzioni coerenti con le loro aspettative.
- Percorsi educativi e divulgativi nelle scuole e nelle università, pensati per rendere i concetti assicurativi rilevanti e facilmente comprensibili per un pubblico giovane.
- Collaborazioni con start up tech, fintech e community digitali, per offrire micro-polizze, prodotti flessibili e servizi “on-demand”, pensati per chi si muove in un mondo sempre più digitale.
Gli Ecosystem awards
Nel 2024, il 38% delle compagnie ha già investito in start up insurtech, dieci volte più capitale rispetto all’anno precedente. Per l’Associazione si tratta di un segnale che il settore è pronto al cambiamento, ma che ha ancora molto da fare per includere realmente i giovani.
In quest’ottica, il prossimo 26 giugno, in occasione dell’Insurtech Day, l’evento dedicato alla trasformazione tecnologica del settore assicurativo, saranno assegnati gli Ecosystems Awards, riconoscimenti alle start up che si sono distinte per il loro contributo alla digitalizzazione del comparto.