Mercoledì 20 aprile, a Lecce presso l’Hilton Garden Inn, si svolgerà la quinta tappa del 2016 del roadshow “Italia per le imprese, con le Pmi verso i mercati esteri”. Lecce, città poliedrica dalle mille vocazioni, prime fra tutte turismo e agroalimentare, si sviluppa in un’area che ambisce ad internazionalizzarsi per far apprezzare, anche sui mercati globali, le eccellenze delle proprie produzioni e le bellezze del territorio.
Importante sottolineare come sia fondamentale per il rilancio dell’economia nazionale saper individuare per ogni territorio le eccellenze produttive, che se ben seguite e assistite, potranno avere successo e farsi apprezzare sui mercati internazionali, con vantaggio per l’intero sistema Paese.
Alcune aziende dell’area salentina, che hanno avuto modo di beneficiare dei servizi di assistenza e consulenza offerti dal sistema Paese, realizzando positivi percorsi di internazionalizzazione, hanno voluto raccontare la loro esperienza di crescita e di sviluppo sui mercati globali.
Giovanni Melcarne dell’Oleificio Forestaforte, azienda con più di 500 anni di storia, e presidente del Consorzio camerale Olio D.O.P. Terra d’Otranto, ha spiegato che: “Il percorso di internazionalizzazione della nostra azienda é stato intrapreso grazie alle conoscenze dirette degli importatori che, durante soggiorni presso la nostra sede, hanno avuto modo di conoscere nei dettagli le varie fasi di lavorazione e apprezzarne i prodotti. Riteniamo che far conoscere direttamente le nostre aziende ai potenziali acquirenti esteri sia, se non il migliore, uno dei metodi più efficaci per internazionalizzare una realtà italiana, che ha l’obiettivo di produrre alta qualità e conquistare mercati esteri. Di grande rilevanza è il rapporto con l’Ente Camerale salentino, al quale siamo legati da una stretta collaborazione, soprattutto per quanto riguarda le attività di promozione internazionale che ci hanno visto protagonisti in questi anni. Un’attività che certamente sarà incrementata anche nel futuro”.
Pastificio Benedetto Cavalieri, azienda fondata nel 1872 e diventata pastificio nel 1918, produce vari formati di pasta secca di diverse varietà di grano duro, lavorata ed essiccata con il metodo delicato.
Sin dagli anni ’80, ha dichiaratoAndrea Cavalieri: “Il Pastificio Benedetto Cavalieri ha avviato un percorso di internazionalizzazione attraverso esportazione indiretta ovvero tramite importatori e distributori. I primi Paesi sono stati Usa, Germania, Regno Unito, Svizzera e Australia. La distribuzione avviene in un segmento di mercato ben preciso: siamo presenti esclusivamente in negozi gourmet, enoteche, prestigiosi ristoranti e nei migliori premium quality food department stores, escludendo il mass retail channel. Attualmente, la nostra pasta è stabilmente presente in Usa, Europa, Canada, Australia, Giappone, Russia, Singapore, Uae, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Hong Kong ed Egitto. Nel nostro processo di internazionalizzazione, ci siamo appoggiati a missioni imprenditoriali all’estero, incoming di buyer e fiere di settore promosse da Ice Agenzia, Camere di Commercio e Camere di Commercio Italiane all’estero”.
In conclusione, quando vi è un perfetto “matching” tra segmento di mercato nel quale opera l’impresa e i buyer selezionati, per esperienza, è possibile ottenere buoni risultati.
Un altro caso di successo ci viene presentato da Giorgia Marrocco di Pimar, azienda dalla lunga esperienza di estrazione, consulenza tecnica, manodopera specializzata nella pietra leccese. “Gli oltre 150 anni di storia e tradizione artigianale, poi imprenditoriale, hanno permesso a Pimar di collocarsi nei mercati internazionali come impresa italiana altamente riconoscibile e fortemente concentrata sulla qualità e sull’eccellenza, non solo dei materiali ma di tutti i processi produttivi – ha spiegato Marrocco -. L’internazionalizzazione dell’impresa si è svolta in maniera fluente ma dinamica, sfruttando strumenti commerciali sviluppati da enti promotori, ma allo stesso tempo coinvolgendo nomi e figure professionali dall’elevato carisma e sensibilità, che con i loro progetti internazionali hanno portato lontano il nome Pimar. L’azienda ha sempre ricevuto grandi attenzioni da parte degli enti regionali ed internazionali, e tra i vari strumenti utilizzati negli anni ci sono numerosi progetti regionali di carattere commerciale e culturale, partecipazione ad eventi dal respiro internazionale, a B2B con importanti buyer e professionisti del settore, ed ovviamente la presenza presso esposizioni e fiere in qualsiasi Paese, dagli Stati Uniti alla Russia, dal centro-nord Europa ai Paesi Arabi e dall’Oriente. Tra le principali istituzioni che ci hanno sostenuto la Camera di Commercio, la Regione Puglia e i suoi organismi, manifestazioni turistiche ed ovviamente l’Ice con le sue numerose iniziative dalle più svariate attività. Prendere parte a questi eventi significa riconoscere le loro potenzialità, sapere che sono investimenti, non solo economici, ma anche di impegno, passione e forza lavoro. Col tempo, Pimar ha raggiunto confini lontani, firmando progetti di elevato prestigio”.
Un’altra testimonianza ci viene raccontata da Piernicola Leone de Castris, dell’omonima azienda vinicola attiva dal 1665, prima in Puglia dal 1925 per l’imbottigliamento. “La nostra azienda – ha dichiarato De Castris – dagli anni ‘40 si presenta sui mercati europei e negli Stati Uniti e poi in Asia, Canada, Centro e Sud America, Australia, Nuova Zelanda. Partecipa al Vinitaly dalla prima edizione e da tempo alle altre principali fiere internazionali. Per internazionalizzarci in alcuni anni abbiamo utilizzato l’Ocm Paesi Terzi e la legge 133, Agea e Regione Puglia. I risultati si giudicano interessanti anche perché consentono a più aziende di raggiungere obiettivi, a breve termine, difficilmente ottenibili da singole realtà”.
Maglio, azienda dolciaria dal 1875, riporta la sua esperienza: “Negli ultimi anni la nostra Azienda ha partecipato a varie iniziative di internazionalizzazione promosse sia dalla Camera di Commercio che dall’ice. In particolare abbiamo intensificato la nostra partecipazione a fiere di settore in paesi per noi di particolare importanza, quali Germania (Ism, Anuga), Francia (Sial), Paesi Arabi (Sial di Abu Dhabi), Giappone (FoodEx) e Sud-Est Asiatico (Thaifex di Bankok). Inoltre abbiamo partecipato a diversi workshop e incontri B2B volti sia ad ampliare la conoscenza delle norme e delle culture dei Paesi verso cui intendevamo allargare la nostra rete commerciale che ad entrare in contatto con nuovi buyer interessati ai nostri prodotti. I risultati, per quanto non immediati e probabilmente in alcuni casi non così eccellenti da giustificare certi investimenti, si sono comunque avuti. Di sicuro, adesso il nostro prodotto è molto più conosciuto all’estero rispetto a qualche anno fa, abbiamo avviato diverse importanti collaborazioni con partner in aree strategiche, il fatturato export è sicuramente aumentato e le prospettive per l’anno in corso sembrano piuttosto buone”.
Il Roadshow “Italia per le imprese, con le Pmi verso i mercati esteri” è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre all’Ice-Agenzia, a Sace e a Simest, l’evento si avvale della collaborazione di Confindustria, Unioncamere e di Rete Imprese Italia.