Con due decisioni depositate il 3 novembre scorso (la n. 229 e la n. 330) il Tar di Bolzano ha annullato il provvedimento della Provincia di Bolzano che istituiva Openkat, il servizio centralizzato di gestione dei dati immobiliari, che, spiega una nota violava di fatto il libero accesso ai dati catastali garantito nel resto d’Italia dall’Agenzia delle Entrate.
La vicenda giudiziaria era iniziata nel 2010, con il ricorso presentato da tre delle principali imprese private che si occupano di informazioni commerciali, Crif, Ribes e Consit Italia, ma si è concluso soltanto dopo i pronunciamenti favorevoli della Corte d’appello e del Consiglio di Stato, riaprendo la possibilità per le imprese private di acquisire, rielaborare e distribuire i dati immobiliari della provincia di Bolzano, come avviene nel resto d’Italia.
“La decisione del Tar è importante perché consente agli operatori del settore di tornare a svolgere la propria attività sul territorio senza vincoli che non solo ne condizionano l’attività, ma, più in generale, impediscono lo sviluppo dei servizi digitali in un settore che all’estero è già molto avanti e che è al centro dell’agenda digitale europea e degli obiettivi della strategia Europa 2020”, ha spiegato l’avvocato Umberto Fantigrossi, che ha seguito il caso.
“In Italia sono un centinaio le imprese che operano nel trattamento dei dati immobiliari, con circa 1.000 addetti: numeri che però si sono quasi dimezzati rispetto agli anni pre-crisi e una politica di sviluppo del riutilizzo commerciale dei dati pubblici, assecondando l’indirizzo comunitario, avrebbe come primo effetto una forte crescita anche occupazionale”, ha aggiunto Fantigrossi.