Nel terzo trimestre dell’anno i prezzi di case e appartamenti di seconda mano hanno continuato a registrare un calo. È quanto ha rilevato l’ufficio studi di idealista.it, che ha osservato l’andamento delle quotazioni 97.957 immobili nel periodo luglio-settembre.
Pur permandendo, si legge nell’analisi. una chiara tendenza ribassista delle quotazioni diffuse in tutto lo stivale, le città in saldo negativo sono meno del trimestre scorso, i prezzi sono calati in 39 dei 54 centri monitorati, pari al 70% del campione, mentre a giugno la percentuale era stata del 75%.
Se si escludono le grandi città, dove i prezzi sono ancora molto alti e i margini di discesa sono ancora elevati, si può dire che in alcune zone i prezzi hanno raggiunto il fondo, ciononostante il mercato è in un situazione di blocco perchè perdurano le condizioni d’incertezza economica, con un effetto depressivo sulla domanda.
Tra i grandi mercati roma rallenta la contrazione (-1,3%), mentre milano accelera la caduta (-2,3%) e napoli archivia i mesi estivi nel segno di una sostanziale tenuta (0,1%).
Anche nel resto dei centri maggiori c’è una prevalenza di segni meno con venezia (-3,9%) a guidare la tendenza e torino all’opposto estremo (0,9%). fra i due poli si collocano palermo (-1,8%), genova (-1,3%) e firenze (-0,8%), mentre bologna (-0,1%) e bari (-0,1%) restano sui valori del dello scorso giugno.
La performance peggiore del periodo spetta a padova (-7,2%), il rimbalzo maggiore a pisa (4,7%). roma, con un prezzo medio pari a 4.040 euro al metro quadro, si conferma la città più cara precedendo milano a 3.873 euro/m2 e firenze a 3.579 euro/m2, agrigento è il centro con i prezzi più bassi d’italia con i suoi 1.098 euro al metro quadro per quattro mura.
Secondo vincenzo de tommaso, ufficio studi idealista.it: “in un quadro di prezzi in discesa, con tassi bassi previsti ancora a lungo si creano le condizioni per un ritorno d’interesse verso il mattone, soprattutto per chi è intenzionato ad acquistare la prima casa. ma questi timidi segnali di ripresa rischiano di essere subito disattesi dalla cronica instabilità del paese che si riflette negativamente sul mercato del lavoro e sul potere d’acquisto delle famiglie italiane, in ulteriore calo. tutto questo allontana la ripresa del mattone anche se l’aumento della quantità di immobili di qualità immessi sul mercato rende questo momento particolarmente proprizio per esplorare”
Roma chiude il terzo quarto dell’anno con un ulteriore calo dell’1,3% che fissa il prezzo medio degli immobili a 4.040 euro al metro quadro.
La capitale attenua la velocità di caduta che ha caratterizzato gli ultimi 12 mesi, con contrazioni accumulate nell’ordine dll’8,7%. il trend ribassista permane in quasi tutti i quartieri dell’analisi ad eccezione dell’ eur-torrino (4.163 euro/m²; 0,2%) e di nomentano-san lorenzo (4.798 euro/m²; 2,2%).
I ribassi più decisi del periodo spettano ad arvalia-portuense (3.421 euro/m²; -4,3%) e il centro storico (6.296 euro/m²; -4,2%) dove i prezzi continuano a calare a ritmi sostenuti.
pur se intervallati da episodici rimbalzi le quotazioni vanno avvicinandosi alle soglie di sostenibiltà degli acquirenti, ma sembrano ancora lontani dall’aver raggiunto il punto di atterraggio, come dimostrano i cali sopra la media di altri 8 quartieri oltre a quelli già citati.
Continua a perdere quota il mattone milanese dopo l’ulteriore sforbiciata del terzo quarter
(- 2,3%) che porta i prezzi delle case sotto la madonnina a 3.873 euro al metro quadro.
Chiudono il trimestre saldo negativo 16 dei 18 quartieri cittadini. continua a perdere terreno porta vittoria (4.077 euro/m²;-7,5%) che guida la graduatoria dei ribassi cittadini. cali sopra la media per altri sei aree, da certosa (2.477 euro/m²; -5,7%) a vigentino-ripamonti (2.897 euro/m²; -2,5%), tutti gli altri soffrono meno.
Dopo un ulteriore calo su base trimestrale vialba-gallaratese (2.216 euro/m²; -1,9%) si conferma il quartiere con i prezzi più popolari, il centro storico (7.171/m²; -1%) è il più caro.
Prezzi delle case invariati a napoli dopo l’estate (3.166 euro/m²; 0,1%). con una svalutazione complessiva accumulata del 2,8% rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso
il capoluogo partenopeo evidenzia un tenuta a prova di crisi rispetto ai maggiori mercati.
Un fenomeno che si spiega con la mancanza di case in contesti che coniughino la qualità del parco immobili con buoni standard di vivibilità, per questo a napoli sono i quartieri come il vomero (4.548 euro/m²; -0,3%) a tenere su i prezzi.
Nel dettaglio dei quartieri la situazione mostra tuttavia maggiori sofferenze di quanto il dato tendenziale potrebbe far pensare: 8 su 10 sono in terreno negativo; la performance peggiore del trimestre riguarda il centro storico (2.460 euro/m²;-4,5%); cali maggiori al due per cento accomunano altri quattro quartieri, dal popolare piazza garibaldi (2.123 euro/m²; -2,9%) alle aree di maggior prestigio della città come il lungomare (5.445 euro/m², -2%), passando per fuorigrotta-bagnoli (3.087 euro/m²; – 1,2%), quartiere interessante per chi ha meno disponibilità di budget.
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