Immobiliare: Ance, forte penalizzazione dall’Imu, ma nessuna bolla

Nonostante la difficile congiuntura per il settore e l’aumento della pressione fiscale, in Italia non ci sono le condizioni per una bolla immobiliare. Lo sostiene l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, sottolineando che il fabbisogno di casa è ancora elevato, con circa 330 mila nuove famiglie all’anno, e i prezzi sono tendenzialmente stabili.

“Sono ancora molto negativi i dati del settore delle costruzioni che nel quinquennio 2008-2012 avrà perso in termini di investimenti il 24,1% – spiega l’associazione in una nota -. Nello stesso periodo i livelli produttivi della nuova edilizia abitativa si sono ridotti del 40,4%. In forte flessione, secondo l’associazione, «anche i permessi per la costruzione di nuove abitazioni: dal 2006 al 2010 sono diminuiti del 53%, passando da circa 306 mila abitazioni del picco del 2005 a circa 143 mila del 2010, e pertanto il flusso di nuove abitazioni che arriva sul mercato è in progressiva diminuzione”.

Ciononostante, il numero di nuove famiglie che rappresenta la domanda potenziale di abitazioni aumenta ogni anno a un ritmo di circa 328 mila l’anno: “Queste dinamiche fanno sì che, pur in presenza di un calo delle compravendite, vi sia una sostanziale tenuta dei prezzi delle abitazioni”.

Fin dall’inizio della crisi, l’Ance ha sostenuto che “in Italia non ci sono le condizioni per lo scoppio di una bolla immobiliare, come invece si è verificato in altri Paesi europei per un eccesso di produzione. Sicuramente l’introduzione dell’Imu sugli immobili, in sostituzione dell’Ici, peserà sui bilanci delle famiglie e delle imprese, ma affermare che produrrà un crollo dei prezzi degli immobili appare non aderente alla realtà e alle caratteristiche del mercato immobiliare italiano”.