I prezzi dell’usato in Italia fanno segnare un lieve recupero dello 0,4% a maggio, dopo il calo dell’1,4%, superiore alle attese registrato ad aprile, arrivando a una media di 1.975 euro al metro quadro. È quanto emerge dall’ultima indagine del portale Idealista.
Nonostante il dato positivo su base mensile, sottolinea l’analisi, i valori delle case nel Belpaese evidenziano ancora una certa volatilità, più evidente a livello dei mercati locali, che continuano a cercare stabilità. Rimane negativo il saldo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-3,2%).
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile della comunicazione di Idealista: “anche se dal mercato arrivano segnali di un progressivo miglioramento, il quadro generale rimane incerto, come mostrano i recenti dati negativi su occupazione e salari nel nostro Paese. Questo dovrebbe determinare lo stallo dei valori delle case nei prossimi mesi, anche per il crollo della fiducia dei consumatori. È abbastanza per affermare che la crescita dei prezzi si farà ancora attendere”.
Regioni
Il prezzo è aumentato in 10 regioni delle 20 regioni italiane. Il maggior rialzo è quello del Trentino Ato Adige, dove i proprietari chiedono un 4,5% in più di un mese fa. Si sono mossi a rialzo anche i prezzi di Basilicata (1,6%), Liguria e Marche (1,1%), mentre per le altre gli incrementi sono inferiori all’un per cento. All’opposto si segnalano gli andamenti negativi di Valle D’Aosta (-2,4%) , Calabria (-1,8%) e Friuli Venezia Giulia (-1,5%).
Alla Liguria, con 2.752 euro al metro quadro, spetta il primato dei prezzi regionali, seguita da Lazio (2.61 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.512 euro/m²). La Calabria si conferma la macroarea più economica del Paese, con i suoi 944 euro al metro quadro.
Provincia
Maggio vede ancora una prevalenza di segni meno nelle macroaree regionali (66) sulle aree in terreno positivo (41); i prezzi non hanno accusato variazioni solo nel bergamasco e nell’astigiano. Fra le province che salgono, spiccano Belluno (3,4%), Agrigento (2,8%) e Padova (2,6%). Il calo più vistoso in provincia di Vibo Valentia (-7%), seguita da Enna (-5,4%) e Catanzaro (-5,2%).
Savona continua saldamente in cima al ranking dei valori provinciali con i suoi 3.434 euro/m², davanti a Bolzano (3.060 euro/m²) e Imperia (2.864 euro/m²) – l’altra provincia ligure con un mercato prevalentemente di seconde case, dove i prezzi risentono della stagionalità -, che scalza Roma dal terzo gradino del podio. Dall’altro lato della graduatoria troviamo 16 aree con prezzi inferiori ai mille euro al metro quadro, da Rovigo (994 euro/m²) a Biella (703 euro/m²), fanalino di coda tra le aree provinciali italiane secondo idealista.
Città
In 53 dei 107 centri monitorati durante il corso del mese di maggio i prezzi hanno segnato variazioni positive. L’effetto Matera 2019 ha rilanciato le quotazioni nella città dei Sassi, che segna la migliore performance del periodo, con un incremento pari al 5,8%. Al contempo i tonfi maggiori si rilevano a Fermo (-8,2%), Vercelli (-8,1%) ed Enna (-7,1%).
Ad andamenti altalentanti dei centri capoluogo più piccoli, fa da contraltare il profilo più regolare dei principali mercati, con fluttuazioni comprese tra il -2% di Bari e l’1,3% di Cagliari. I grandi mercati presentano valori pressoché stabili: Milano (-0,4%), Roma (-0,3%) e Napoli (0,2%).
La classifica delle città più care d’Italia vede Venezia (4.409 euro/m²) al primo posto. La città lagunare precede Milano (3.445 euro/m²) e Roma (3.377 euro/m²). Nella parte opposta della tavola, Biella resta la la città dove le quattro mura costano meno, con solo 739 euro/m².