Immobiliare, nel 2025 mercato resiliente e in ripresa. Le sfide emerse all’International Real Estate Symposium

Immobiliare 3Il 2024 si è dimostrato un anno di forte resilienza, con il mercato che ha reagito positivamente, nonostante le iniziali preoccupazioni legate ai tassi e all’inflazione. In particolare, nell’ultimo quadrimestre c’è stata una significativa ripresa della domanda, che è continuata all’inizio del 2025, tanto che prevediamo di superare le 700.000 transazioni nel corso dell’anno, superando il dato del 2023“. È la previsione fatta da Vincenzo de Tommaso, communication manager di Idealista, durante la seconda edizione dell’International Real Estate Symposium, evento di riferimento del settore, organizzato da Andrea Maurizio Gilardoni, che ha riunito ieri a Milano oltre 500 professionisti e 30 relatori in rappresentanza di associazioni di categoria, accademici e imprenditori.

Dall’evento è emerso un mercato immobiliare italiano resiliente e in ripresa, con prospettive positive per il 2025, nonostante le sfide normative e tecnologiche che è chiamato ad affrontare.

Le sfide del 2025 per l’immobiliare

Tra le sfide principali che il settore sarà chiamato ad affrontare nell’anno appena iniziato spicca la questione dell’efficientamento energetico degli immobili.

La scadenza del 2030 per l’adeguamento energetico del patrimonio immobiliare rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per il mercato – ha sottolineato Andrea Maurizio Gilardoni -. Sarà necessario investire nella riqualificazione degli immobili e ci sarà anche chi deciderà di vendere per evitare queste spese, quindi mi aspetto una buona vivacità del mercato e molte buone occasioni di compravendita per gli operatori specializzati“.

Altro tema emerso nella tavola rotonda degli esperti presenti a Milano, l’importanza crescente della tecnologia e dei dispositivi smart home per il controllo della climatizzazione, che possono generare una riduzione dei consumi energetici delle abitazioni fino al 20-23%, secondo i dati presentati da Giulio Salvadori del Politecnico di Milano.

Si è poi affrontata la questione aperta degli affitti brevi. “Gli affitti brevi offrono maggiore redditività agli immobili, ma creano anche una filiera del turismo alternativa all’hospitality tradizionale – ha affermato Marco Grumetti, della Federazione degli agenti immobiliari -. Oltre ad allargare il bacino dell’offerta turistica nazionale, facendo crescere piccoli borghi e città oggi al di sotto delle proprie potenzialità, come per esempio Bologna, Torino, Genova o Palermo”.

Cresce, infine, l’attenzione per la blockchain e le criptovalute. “Stiamo assistendo a una crescente attenzione verso i pagamenti in criptovalute nel settore immobiliare, soprattutto da parte di investitori con elevata capacità di spesa interessati ad acquistare immobili pagando direttamente in crypto ed evitando la conversione in euro che comporterebbe un prelievo fiscale del 33% – ha spiegato Federico Monti, amministratore delegato di Notarify -. La blockchain pubblica e decentralizzata rappresenta un registro digitale che rende eterna ogni informazione registrata al suo interno e questo permette una registrazione peer-to-peer che garantisce unicità e immutabilità dei dati per tutti i possessori, con molteplici applicazioni pratiche nel real estate, dalla notarizzazione dei documenti agli smart contract, che consentono di automatizzare gli scambi con un click, e agli Nft (token non fungibili) che permettono di rappresentare in modo unico e non replicabile la proprietà di un asset immobiliare“.