Immobiliare, Nomisma: nel 2015 prezzi ancora in calo. Meno 2,9% per le abitazioni, meno 3,1% per gli uffici e meno 2,6% per i negozi

Nomisma LogoNonostante la ripresa delle transazioni, nel 2015 il mercato del mattone continuerà a registrare un calo dei prezzi, che dovrebbero tuttavia iniziare a risalire a partire dal 2017. Lo si apprende dall’ultimo Osservatorio sul mercato immobiliare curato da Nomisma.

Secondo le previsioni dell’istituto bolognese, nel 2015 si prospetta un calo dei prezzi nell’ordine dei 3 punti percentuali nelle tredici grandi città italiane considerate: meno 2,9% per le abitazioni, meno 3,1% per gli uffici e meno 2,6% per i negozi.

“Una flessione più accentuata rispetto alle previsioni elaborate da Nomisma nel novembre 2014 a causa, in particolare, della deflazione”, si legge in una nota. “Il 2016 sarà l’anno di conclusione della fase di flessione dei prezzi degli immobili, con una sostanziale invarianza rispetto a oggi, mentre nel 2017 si avrà l’attesa inversione dei prezzi con una risalita tra il 2,5% e il 3% a seconda dei comparti”, si legge nell’Osservatorio.

Il direttore generale di Nomisma, Luca Dondi, ha spiegato che “la crescita a due cifre dei prezzi fa parte di un’epoca che non è destinata a tornare”.

L’istituto prevede che nell’anno in corso le transazioni aumenteranno di 50.000 unità abitative in Italia, per un totale di 468.000.

Nel prossimo biennio (2016-2017) le compravendite dovrebbero superare la soglia delle 500.000, un numero comunque ben distante da quelli del periodo 2004-2007 quando le transazioni annue si attestavano oltre le 800.000 unità.

Dondi ha sottolineato che l’andamento delle compravendite tende ad anticipare le tendenze dei prezzi, sebbene sia difficile prevedere tempi e quantità.

Da ultimo il rapporto richiama l’attenzione sulla crescita delle transazioni sostenute da mutuo (più 12,7%), rispetto a un aumento del numero delle transazioni pari al 3,6% nel 2014. Per il 2015 Nomisma stima quindi una crescita dei mutui nell’ordine del 30%, a cui concorrerà anche la componente di surroga e sostituzione, per un totale di 32 miliardi di euro erogati.