Immobiliare, Senaf: crescono le certificazione energetiche degli edifici. Ma l’obiettivo di un parco ad alta efficienza resta lontano

La parte predominante deriva dagli attestati rilasciati per immobili con performance energetiche scarse: un’evidenza valida in Piemonte, in cui le classi F, G e Nc (Non classificato) sono il 41,1%; in Liguria dove le classi F e G rappresentano il 76,5%; in Lombardia dove le classi F e G sono il 64,3%; in Emilia Romagna le classi F e G sono il 48,5%, mentre in Veneto le classi F e G sono il 32,5%. In questo contesto fa eccezione la provincia di Trento, dove le classi F e G rappresentano solo il 21,6%.

“I dati raccolti sulle certificazioni rilevano una discrepanza tra le nuove costruzioni e il patrimonio esistente. Le migliori performance energetiche sono infatti riconducibili in gran parte proprio all’edificazione di nuove strutture abitative, mentre le voragini energetiche sono imputabili al patrimonio esistente che si presenta come energivoro – ha sottolineato Emilio Bianchi, direttore della Senaf -. Si rende a mio avviso necessario un doppio intervento: da un lato, servono politiche regionali che promuovano la riqualificazione di edifici ed impianti, sostenendo un comparto in difficoltà; ma dall’altro, è altrettanto fondamentale che la filiera sia formata su ogni aspetto legato ad efficienza ed energie rinnovabili, per diffondere tra la popolazione questi valori. L’aspetto della formazione degli operatori è centrale in Proenergy+, che promuove la conoscenza delle nuove tecnologie e soluzioni di efficienza energetica, attraverso una stretta correlazione tra parte espositiva e una serie di iniziative e convegni. Solo un professionista aggiornato è, infatti, in grado di aumentare la qualità dei propri interventi, aumentando allo stesso tempo la soddisfazione dei clienti e il proprio business”.

Ecco le principali evidenze che risultano dall’analisi della Senaf:


In Piemonte la certificazione … è in vendita

La prima motivazione che spinge i piemontesi a certificare l’efficienza energetica di un immobile è il “Passaggio di proprietà”, con 188.280 indicazioni. Secondo il SICEE, Sistema informativo per la Certificazione Energetica degli Edifici della Regione Piemonte, da fine 2009, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 335.616 gli attestati rilasciati.

Risulta piuttosto evidente che in Piemonte gli edifici non possano dirsi ‘risparmiosi’: il 12,7% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe F, il 17,4% in classe G e l’11% in classe NC. Guardando invece alle certificazioni ottenute per edifici altamente performanti, solo il 6,3% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, l’1% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,29% quella A+.

 

Liguria: l’efficienza deve ancora sbocciare sulla riviera

Da maggio 2009, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 108.220 gli attestati rilasciati in Liguria che prendono il nome di APE (ovvero attestazioni di prestazione energetica). Anche in Liguria gli edifici sono energivori: ben il 60,2% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe G e il 16,3% in classe F. Sul fronte delle certificazioni ottenute per edifici ‘ad alta prestazione energetica’, in Liguria solo il 3,8% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, l’1,5% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,35% quella A+.


Lombardia: edifici (poco) efficienti

Dal 2007 ad oggi sono più di un milione gli attestati di certificazione energetica rilasciati in Lombardia. Di questi oltre 880mila sono quelli depositati dopo l’approvazione della nuova procedura di calcolo avvenuta nell’estate del 2009, i quali mostrano come, in Regione, l’obiettivo di avere un parco immobiliare altamente efficiente sia però ancora lontano. La Lombardia conferma il trend delle altre regioni, dato che, come evidenziato dai dati disponibili in modalità open sul sito internet dedicato, risulta che il 13,3% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe F e il 51% in classe G. Guardando alle certificazioni ottenute per edifici altamente performanti, in Lombardia solo il 5% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, lo 0,7% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,11% quella A+. Un dato che proviene in gran parte dalle cosiddette ‘nuove costruzioni’, a fronte della normativa regionale che impone precisi standard sia per le nuove edificazioni che per le ristrutturazioni e che pertanto evidenzia la necessità di puntare maggiormente su politiche che incentivino la riqualificazione energetica sul patrimonio già esistente ed energivoro.


Emilia Romagna: la lunga strada verso l’efficienza

Da fine 2008, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 267.018 gli attestati rilasciati in Emilia Romagna. Analizzando i dati emerge che l’efficienza è un obiettivo ancora lontano, dato che ben il 33,7% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe G, e il 14,8% in classe F. Se si analizzano, inoltre, gli edifici più ‘risparmiosi’, si vede che solo il 6,1% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, l’1,6% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,32% quella A+.


Anche a nord est l’efficienza energetica stenta a sorgere, ma un po’ più nord…

Da fine 2009, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 47.810 gli attestati rilasciati in Veneto. Analizzando gli attestati rilasciati si nota come solo il 12,7% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, il 4,3% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,55% quella A+; contro il 16,72% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione che risulta essere registrato in classe F e il 15,74% in classe G.

Un po’ migliore la situazione in Trentino dove si contano 5.432 attestati rilasciati. Il ‘gap’ tra edifici classificati come poco performanti e quelli classificati in classi ad alte prestazioni energetiche è infatti più contenuto: se l’8,7% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe F e il 12,9% in classe G, in Regione, però, il 7,8% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B+, il 7% ha ottenuto quella in classe A e un 3,9% quella A+.

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nel Nord Italia le certificazioni energetiche rilasciate si contano a migliaia. Cifre importanti dunque, ma che sottolineano come l’obiettivo di avere un parco immobiliare altamente efficiente sia ancora lontano da raggiungere. Infatti, secondo gli ultimi dati ufficiali rilasciati a livello territoriale, ed elaborati da Senaf in occasione di Proenergy+, l’evento professionale dedicato all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili (che si terrà a PadovaFiere a partire da oggi 11 aprile fino a sabato 13 aprile), in quasi tutte le regioni del Nord Italia è molto basso il peso percentuale degli edifici certificati nelle categorie più performanti.

 

La parte predominante deriva infatti dagli attestati rilasciati per immobili con scarse performance energetiche: è così in Piemonte, in cui le classi F, G e NC (ovvero non classificato) sono il 41,1%; in Liguria dove le classi F e G rappresentano il 76,5%; in Lombardia dove le classi F e G sono il 64,3%; in Emilia Romagna le classi F e G sono il 48,5%, mentre in Veneto le classi F e G sono il 32,5%. Eccezione la provincia di Trento dove le classi F e G rappresentano solo il 21,6%.

I dati raccolti sulle certificazioni rilevano una discrepanza tra le nuove costruzioni e il patrimonio esistente. Le migliori performance energetiche sono infatti riconducibili in gran parte proprio all’edificazione di nuove strutture abitative, mentre le voragini energetiche sono imputabili al patrimonio esistente che si presenta come energivorocommenta Emilio Bianchi, Direttore di SenafSi rende a mio avviso necessario un doppio intervento: da un lato, servono politiche regionali che promuovano la riqualificazione di edifici ed impianti, sostenendo un comparto in difficoltà; ma dall’altro, è altrettanto fondamentale che la filiera sia formata su ogni aspetto legato ad efficienza ed energie rinnovabili, per diffondere tra la popolazione questi valori. L’aspetto della formazione degli operatori è centrale in Proenergy+, che promuove la conoscenza delle nuove tecnologie e soluzioni di efficienza energetica, attraverso una stretta correlazione tra parte espositiva e una serie di iniziative e convegni. Solo un professionista aggiornato è, infatti, in grado di aumentare la qualità dei propri interventi, aumentando allo stesso tempo la soddisfazione dei clienti e il proprio business”.

 

Ecco le principali evidenze emerse per ciascun territorio analizzato*:

 

In Piemonte la certificazione … è in vendita

 

La prima motivazione che spinge i piemontesi a certificare l’efficienza energetica di un immobile è il “Passaggio di proprietà”, con 188.280 indicazioni. Secondo il SICEE, Sistema informativo per la Certificazione Energetica degli Edifici della Regione Piemonte, da fine 2009, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 335.616 gli attestati rilasciati.

Risulta piuttosto evidente che in Piemonte gli edifici non possano dirsi ‘risparmiosi’: il 12,7% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe F, il 17,4% in classe G e l’11% in classe NC. Guardando invece alle certificazioni ottenute per edifici altamente performanti, solo il 6,3% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, l’1% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,29% quella A+.

 

 

 

 

* Per i riferimenti all’ente certificatore, al periodo di rilevazione e alle normative regionali si rimanda alla annotazione finale, che trovate in calce al presente documento.

 

Liguria: l’efficienza deve ancora sbocciare sulla riviera.

 

Da maggio 2009, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 108.220 gli attestati rilasciati in Liguria che prendono il nome di APE (ovvero attestazioni di prestazione energetica). Anche in Liguria gli edifici sono energivori: ben il 60,2% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe G e il 16,3% in classe F. Sul fronte delle certificazioni ottenute per edifici ‘ad alta prestazione energetica’, in Liguria solo il 3,8% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, l’1,5% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,35% quella A+.

 

Lombardia: edifici (poco) efficienti

 

Dal 2007 ad oggi sono più di un milione gli attestati di certificazione energetica rilasciati in Lombardia. Di questi oltre 880mila sono quelli depositati dopo l’approvazione della nuova procedura di calcolo avvenuta nell’estate del 2009, i quali mostrano come, in Regione, l’obiettivo di avere un parco immobiliare altamente efficiente sia però ancora lontano. La Lombardia conferma il trend delle altre regioni, dato che, come evidenziato dai dati disponibili in modalità open sul sito internet dedicato, risulta che il 13,3% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe F e il 51% in classe G. Guardando alle certificazioni ottenute per edifici altamente performanti, in Lombardia solo il 5% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, lo 0,7% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,11% quella A+. Un dato che proviene in gran parte dalle cosiddette ‘nuove costruzioni’, a fronte della normativa regionale che impone precisi standard sia per le nuove edificazioni che per le ristrutturazioni e che pertanto evidenzia la necessità di puntare maggiormente su politiche che incentivino la riqualificazione energetica sul patrimonio già esistente ed energivoro.

 

Emilia Romagna: la lunga strada verso l’efficienza.

 

Da fine 2008, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 267.018 gli attestati rilasciati in Emilia Romagna. Analizzando i dati emerge che l’efficienza è un obiettivo ancora lontano, dato che ben il 33,7% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe G, e il 14,8% in classe F. Se si analizzano, inoltre, gli edifici più ‘risparmiosi’, si vede che solo il 6,1% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, l’1,6% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,32% quella A+.

 

Anche a nord est l’efficienza energetica stenta a sorgere, ma un po’ più nord…

 

Da fine 2009, anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici, a fine 2012, sono 47.810 gli attestati rilasciati in Veneto. Analizzando gli attestati rilasciati si nota come solo il 12,7% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B, il 4,3% ha ottenuto quella classe A e un piccolissimo 0,55% quella A+; contro il 16,72% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione che risulta essere registrato in classe F e il 15,74% in classe G.

Un po’ meglio la situazione in Trentino dove si contano 5.432 attestati rilasciati. Il ‘gap’ tra edifici classificati come poco performanti e quelli classificati in classi ad alte prestazioni energetiche è infatti più contenuto: se l’8,7% degli immobili per cui è stata rilasciata la certificazione risulta essere registrato in classe F e il 12,9% in classe G, in Regione, però, il 7,8% degli immobili ha ottenuto la certificazione energetica classe B+, il 7% ha ottenuto quella in classe A e un 3,9% quella A+.

 

Sebbene non sia possibile effettuare benchmark tra i territori, la rielaborazione condotta da Senaf ha il merito di rendere evidente come gran parte del patrimonio immobiliare del nord Italia necessiti di importanti interventi per la riduzione dei consumi, migliorando la resa degli impianti, coibentando pareti e tetti, scegliendo le tecnologie più efficienti, ma soprattutto studiando la migliore integrazione tra impianto ed involucro. Di questo di parlerà durante Proenergy+ che, con un ricco programma di iniziative speciali e convegni in calendario, permetterà agli operatori di aggiornarsi sulle novità tecnologiche e legislative.

L’aspetto formativo ha, infatti, una forte rilevanza all’interno della manifestazione: particolarmente interessanti in questo senso sono le Piazze dell’Eccellenza, in cui l’aggiornamento si declina in incontri a ciclo continuo, che vanno a comporre un programma di assoluto livello sui temi delle tecnologie ad alta efficienza energetica, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e dell’evoluzione dell’involucro edilizio. In Come si Installa/Usa/Progetta verranno realizzate prove pratiche per esemplificare come si installano e come si

usano in modo ottimale i prodotti e le tecnologie per la resa energetica degli edifici, mentre nell’Arena Progettazione Integrata, attraverso le best practice italiane, si sottolineeranno i prossimi sviluppi nell’interazione tra i componenti di involucro evoluto, impianti tecnici ed energie rinnovabili.