Mussari o non Mussari? Questo è il dilemma. Quando il dado sembrava ormai tratto, l’affaire Mps ha obbligato la “pentade dei saggi” dell’Abi a porsi l’amletico interrogativo, procrastinando di un mese l’indicazione del nome del futuro numero uno dell’associazione. “Contavamo di arrivare con una proposta”, ha spiegato ieri Alessandro Azzi, presidente di Federcasse e membro del “consesso dei sapienti” “ma a causa di una serie di incombenze ed emergenze” non è stato possibile pervenire a una decisione. In ogni caso, però, “il lavoro di consultazione è avviato e sta procedendo”, ha assicurato Azzi, sottolineando che il responso finale arriverà durante la riunione del comitato esecutivo del prossimo 20 giugno.
L’inchiesta sugli ultimi quattro anni di gestione del Monte dei Paschi di Siena e della sua fondazione controllante ha avuto l’effetto di un piccolo terremoto che, se non ha scosso, ha almeno fatto vibrare le stanze di Palazzo Altieri, allentando le viti della poltrona della presidenza su cui stava per sedersi Giuseppe Mussari. Le indagini avviate dalla procura di Siena e dalla Guardia di finanza per accertare reati di manipolazione del mercato e ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza in merito ad alcune operazione avvenute a partire dal 2008 riguardano, infatti, il periodo in cui l’avvocato di origini calabresi (che è stato anche presidente della Camera penale senese) era a capo di Rocca Salimbeni, e il fatto che tra gli uffici passati al setaccio dagli inquirenti ci sia anche il suo non è certo un caso.
Tuttavia è opportuno notare che attualmente il presidente dell’Abi non risulta iscritto al registro degli indagati, e che quindi lo stand-by deciso dal “comitato dei saggi” sembra avere più che altro uno scopo “cautelativo”, al fine di non compromettere l’immagine di un’istituzione che rappresenta un mondo bancario già parecchio sotto pressione a causa delle resistenze mostrate nell’erogazione del credito in un momento di crisi come quello che il Paese sta attraversando. Secondo il parere degli addetti ai lavori, insomma, lo “scioglimento della riserva” sarebbe solo questione di giorni e la nomina di Mussari praticamente certa.
Intanto però, facendo onore al loro titolo, i “saggi” non sono rimasti con le mani in mano e hanno già iniziato a pensare a un eventuale sostituto. I nomi che rimbalzano nei corridoi di Palazzo Altieri sono due: Antonio Patuelli, presidente della Cassa di risparmio di Ravenna, e Maurizio Sella della banca omonima. Entrambi avrebbero le carte in regola: il primo in quanto rappresentante di una realtà collegata ai piccoli istituti, che tradizionalmente si alternano con i grandi alla guida dell’Abi, il secondo perché in passato ha già occupato la poltrona della presidenza dell’associazione per otto anni, dal 1998 al 2006.