L’Associazione agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi (Ama) ha depositato ieri una denuncia alla Commissione Europea contro la violazione della Direttiva Europea sui Servizi rappresentata dal secondo comma dell’articolo 4 della Legge Europea 238 del 2021.
“Si tratta della vicenda, a lungo dibattuta, che vede l’Italia reintrodurre l’incompatibilità tra due professioni tra loro decisamente affini, quelle di agente immobiliare e mediatore creditizio. Incompatibilità che aveva portato il nostro Paese a essere destinatario di una procedura di infrazione della Ue, tanto da averla abolita circa due anni fa, salvo reintrodurla, con un emendamento conciso e debolmente motivato, alla fine dello scorso anno, a processo sanzionatorio ancora in atto – si legge in un comunicato stampa dell’Associazione -. Ma ancor più della palese violazione delle indicazioni europee”.
Ciò che preoccupa l’Ama è la limitazione della libertà di iniziativa imprenditoriale per diverse tipologie di professionisti e di aziende, a cui diventa vietato crescere con un modello integrato che tanta fortuna sta generando in altri paesi europei, che si sono ben guardati dal creare tali artificiose barriere.
Ama ritiene che i conflitti di interesse tra le due attività, paventati dal legislatore italiano, siano del tutto inconsistenti, ritenendo anzi che il consumatore sarebbe ben più tutelato da un’offerta capace, nel rispetto dei doppi vincoli connaturati alle due professioni, di illustrare un’operazione immobiliare senza prescindere dagli aspetti finanziari, aspetto imprescindibile per una scelta informata e consapevole.
“Anche le attività di vigilanza sarebbero agevolate, evitando di mantenere zone grigie negli interstizi delle effettive modalità di incontro dei due servizi oggi necessariamente offerti da soggetti diversi”, conclude la nota.
L’Ama si è avvalsa della collaborazione dell’avvocato Andrea Reggio d’Aci.