Lo scorso 24 novembre l’Oam (Organismo agenti e mediatori) ha annunciato un aumento dei contributi a carico di agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi per il 2023 e la ripartizione in 5 classi del contributo fisso a carico delle società di capitali di agenti in attività finanziaria, mediatori creditizi e agenti in attività finanziaria che prestano esclusivamente servizi di pagamento, scegliendo come criterio il numero di collaboratori e dipendenti.
Il rincaro, secondo le stime di SimplyBiz, è compreso tra il 29% e il 56% rispetto al 2022 e tra il 69% e il 57% rispetto al 2021, quando le quote erano state ridotte a causa della pandemia.
MEDIATORI CREDITIZI E AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA PG | ||||||||||||
Collaboratori | 20 | Var % | 100 | Var % | 300 | Var % | 600 | Var % | 800 | Var % | 1000 | Var % |
2022 | 3.800 | 11.000 | 56.000 | 74.000 | 92.000 | |||||||
4.900 | 29% | 16.000 | 45% | 42.000 | 45% | 80.000 | 43% | 108.000 | 46% | 132.000 | 43% | |
2021 | 2.900 | 69% | 7.700 | 108% | 19.700 | 113% | 37.700 | 112% | 49.700 | 117% | 61.700 | 114% |
AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA Società di persone | ||||||||||||
Collaboratori | 20 | Var % | 100 | Var % | 300 | Var % | 600 | Var % | 800 | Var % | 1000 | Var % |
2022 | 2.600 | 4.200 | 5.800 | 7.400 | 9.000 | 10.600 | ||||||
Dopo aumento 2023 | 3.600 | 38% | 6.100 | 45% | 8.600 | 48% | 11.100 | 50% | 13.600 | 51% | 16.100 | 52% |
2021 | 1.950 | 85% | 3.050 | 100% | 4.150 | 107% | 5.250 | 111% | 6.350 | 114% | 7.450 | 116% |
AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA Persone fisiche | ||||||||||||
Collaboratori | 20 | Var % | 100 | Var % | 300 | Var % | 600 | Var % | 800 | Var % | 1000 | Var % |
2022 | 320 | 480 | 640 | 800 | 960 | 1.120 | ||||||
Dopo aumento 2023 | 500 | 56% | 750 | 56% | 1.000 | 56% | 1.250 | 56% | 1.500 | 56% | 1.750 | 56% |
2021 | 220 | 127% | 330 | 127% | 440 | 127% | 550 | 127% | 660 | 127% | 770 | 127% |
Per saperne di più abbiamo intervistato il direttore generale dell’Organismo, Federico Luchetti.
Partiamo dalle simulazioni, confermate i nostri dati?
Intanto credo sia doverosa una premessa: dall’anno della sua istituzione l’Organismo, ha mantenuto inalterati i contributi di iscrizione, prevedendo, invece, riduzioni in contesti eccezionali, ponendosi dalla parte dei propri iscritti.
Quanto alle vostre simulazioni, sgombrerei il campo da quella effettuata rispetto al 2021: sarebbe un confronto fuorviante perché quell’anno, sotto l’emergenza Covid, proprio per impattare il meno possibile sulla categoria, abbiamo ridotto i contributi a carico degli iscritti del 25 per cento.
Quanto agli aumenti commisurati al 2022, vorrei evidenziare due dati che non sono riportati dalla vostra simulazione: per l’agente persona fisica il contributo passa da 160 euro a 250 euro, un aumento di 7,5 euro al mese. Ovviamente in percentuale l’incremento appare consistente ma solo perché il dato di partenza è comunque basso. E quindi sì, arriviamo al 56%, ma se si fosse passati da 10 a 20 euro l’aumento sarebbe stato del 100%…Con questo voglio solo dire che le percentuali possono dare un quadro distorto. Per quanto riguarda le società di persone il contributo passa da 1.000 a 1.100 euro con aumento del 10 per cento.
Tornando alla simulazione, possiamo confermarla solo per quanto riguarda i mediatori creditizi e le società di agenti persone giuridiche. Nelle altre due ipotesi (agenti costituiti in società di persone e agenti persone fisiche), sono i singoli, in quanto iscritti all’elenco agenti persone fisiche, a pagare il contributo. Per questo non si può fare la moltiplicazione in base al numero di agenti persone fisiche. Non è la società o l’agente ‘capofila’ a pagare tutti i contributi ma ciascuno pagherà per sé, come prevede la normativa. Alla fine, per quelli che vengono definiti ‘collaboratori’ e che, in base alla legge, tali non sono, torniamo ai famosi 7,5 euro in più al mese, poco più del costo di un caffè al bar a settimana. E non dobbiamo dimenticare il tasso di inflazione, basso nel decennio di riferimento, che tuttavia dovrebbe chiudere il 2022 con un + 8,2 dopo un +1,9% registrato nel 2021, portandosi ad oltre il 20% come effetto cumulato.
Il risultato economico rappresentato nel bilancio previsionale 2022 è di sostanziale pareggio ed il risultato finanziario è lievemente positivo. In quella sede si ricordava che il raggiungimento degli obiettivi economici e finanziari prefissati è fortemente connesso alla capacità della struttura di fare fronte a tutti i piani di lavoro programmati, con particolare riguardo agli sviluppi IT, con riguardo ai nuovi ingressi in organico, nonché all’affidamento e gestione da parte dell’OAM di nuovi registri. Cosa è cambiato rispetto alle previsioni di budget 2022, visto che l’attuale situazione degli iscritti, con le vecchie quote associative, avrebbe portato per il 2023 un totale proventi >= a quello previsto per il 2022? Come mai quelle risorse non sarebbero più sufficiente?
Perché l’Organismo ha ritenuto di dovere rafforzare ulteriormente la sua azione sul mercato attraverso investimenti aggiuntivi in particolare nell’area IT, e un adeguato rafforzamento dell’organico. Si tratta di un obiettivo che è stato condiviso dalle Autorità di controllo, anche perché un Organismo che aumenta la sua efficienza e la sua capacità di vigilanza dovrebbe essere una garanzia proprio per gli iscritti che operano correttamente. D’altra parte il contesto pandemico, che ha caratterizzato gli ultimi anni, è stato affrontato dall’Organismo con un notevole impegno al contenimento delle spese. Questo ha significato un limitato sviluppo della progettualità informatica e di sicurezza necessarie. Inoltre, la raggiunta complessità dell’OAM e delle sue funzioni necessita di adeguamenti evolutivi dei processi e delle procedure, facendo leva sul corretto dimensionamento degli uffici e del numero di risorse umane impiegate allo svolgimento delle funzioni specifiche. Tutto ciò implica necessariamente un incremento dei costi previsti.
Il comunicato stampa chiarisce che “L’incremento dei contributi è necessario per consentire all’Organismo di affrontare un contesto caratterizzato da continue innovazioni tecnologiche: al fine di garantire al meglio la trasparenza e l’affidabilità del mercato, a beneficio degli stessi iscritti e dei consumatori, l’OAM deve infatti affrontare costi aggiuntivi per adeguare strutture e procedure informatiche e rendere sempre più incisivi i controlli di vigilanza”.
Cosa si intende per contesto caratterizzato da continue innovazioni tecnologiche?
Nello specifico quali e quanti sono i costi aggiuntivi per adeguare strutture e procedure informatiche e rendere sempre più incisivi i controlli di vigilanza?
Non voglio entrare nel merito di una quantificazione dei costi che non è ancora pubblica. Le principali voci che si prevede assorbiranno gli incrementi di spesa sono sostanzialmente relative agli investimenti in tecnologie e risorse umane. Gli aumenti delle restanti voci, in via prevalente, copriranno percentualmente gli incrementi generalizzati delle spese fisse.
Ci tengo però a ricordare che l’Organismo ha dalla nascita, per scelta dei costituenti, una caratterizzazione fortemente tecnologica dei processi e dei procedimenti. Questa connotazione digitale e di archiviazione e pubblicità dei dati, necessariamente implica investimenti continui in ottica di mantenimento ma soprattutto in previsione di miglioramento e sviluppo in linea con le nuove soluzioni digitali disponibili. Ciò richiede anche un costante investimento in costi di sicurezza informatica, con particolare riferimento alla tutela dei dati sensibili gestiti, e di informatizzazione di procedure e processi interni che possano garantire un servizio più efficiente per gli iscritti. La tecnologia, inoltre, necessita di risorse umane sempre disponibili e pronte all’utilizzo degli strumenti.
L’incremento delle risorse umane segue la complessità e la notevole struttura digitalizzata dell’Organismo. Con particolare riferimento a questo aspetto, è inoltre emersa la necessità, condivisa con le autorità di vigilanza sull’Organismo, di una maggiore incisività nei controlli incrementando, in modo particolare, gli obiettivi di verifiche capillari sul territorio, per assicurare il rispetto della regolamentazione del settore.
Prima dell’adozione dei nuovi contributi, le associazioni facenti parte del Consiglio dei Partecipanti dell’OAM, e i sindacati degli iscritti, sono state informate del cambiamento? Come è stato accolto dalle stesse?
Vorrei ribadire un concetto fondamentale: l’OAM svolge una funzione pubblica, sotto la stretta vigilanza della Banca d’Italia. Il faro delle nostre decisioni non può che essere la tutela dell’interesse pubblico per il quale esistiamo che è la trasparenza del mercato e la tutela del consumatore. Non siamo un organismo politico che deve ricorrere alla concertazione per adottare le sue scelte. Questo ovviamente non significa che non ci siano stati contatti informativi, al fine di chiarire meglio l’evoluzione delle attività e della struttura dell’Organismo con le Associazioni presenti nel Consiglio dei partecipanti, alle quali forse andrebbe girata la sua domanda sul livello di gradimento delle scelte effettuate dal Comitato.
È stata fatta un’ipotesi di sostenibilità dei contributi per gli iscritti? Se sì che risultati ha portato?
L’Organismo ha svolto vari approfondimenti, adeguati alle necessità informative, in particolare relativamente alle società di capitali di agenzia e di mediazione più strutturate. Da tali valutazioni sono emerse le informazioni utili per effettuare considerazioni di opportunità circa l’incremento delle quote e la sostenibilità, da parte di queste, del maggiore carico contributivo, tenendo in particolare considerazione il maggior costo per carico di lavoro che l’Organismo affronta per tali soggetti in termini di elaborazione dati, di verifiche periodiche oltre che di costi informatici relativi. Alla fine gli aumenti incideranno maggiormente sulle società che appaiono solidamente inserite nel mercato di riferimento.