Alessio Santarelli, ad di PrestitiOnline: “Liquidità e cqs, le ragioni diverse dell’ascesa dei due finanziamenti”

Prosegue il trend di crescita delle richieste di prestiti per liquidità. Nel terzo trimestre del 2021 le domande di credito non finalizzate pervenute al portale PrestitiOnline.it hanno raggiunto il 31,3% del totale, il dato più alto mai registrato dall’osservatorio della società. Per farsi un’idea: si è verificato un aumento di 5,7 p.p. dal I trimestre dell’anno (quando rappresentavano il 25,6% del mix), di 8,2 p.p. rispetto al III trimestre del 2020 (23,1% della domanda) e di 14,8 p.p. rispetto allo stesso periodo del 2019 (16,5%). La richiesta di prestiti per liquidità è inoltre più che raddoppiata rispetto al I trimestre del 2019, quando rappresentava il 12,8% del totale. A spiegare le ragioni di questa impennata è Alessio Santarelli, direttore generale broking del Gruppo MutuiOnline e amministratore delegato di PrestitiOnline.

L’aumento è dovuto principalmente all’emergenza sanitaria, che ha di fatto aggravato la situazione economica delle famiglie italiane, facendo crescere il numero già alto di famiglie in difficoltà”.

Cosa c’è dunque dietro a queste richieste?
Le richieste di credito non finalizzate e per bisogno di liquidità testimoniano le esigenze disparate delle famiglie più ‘in difficoltà’: dal più frequente problema di accumulo bollette, affitti arretrati o pagamento di tasse, al bisogno di liquidità per sostenere spese notarili o ingenti spese legali per processi o divorzi. Non mancano poi le richieste da parte di genitori e pensionati a sostegno di figli e nipoti, colpiti da una disoccupazione giovanile che secondo i dati Istat ad aprile ha sfiorato il 32%: in questi casi la liquidità ha supportato le spese per matrimoni o ristrutturazione casa, o il supporto in caso di perdita di lavoro. Non sono poi da trascurare le richieste da parte dei lavoratori autonomi e con partita Iva che faticano a mandar avanti le proprie attività e non riescono a far fronte alle spese di gestione e di acquisto delle materie prime, perché già gravati da debiti o in attesa di ricevere pagamenti tardivi da parte della propria clientela.

Un altro dato che colpisce è la crescita della domanda di cessione del quinto da parte dei privati. A cosa si può attribuire l’aumento di popolarità di questo tipo di finanziamento?
Le rilevazioni dell’Osservatorio di PrestitiOnline relativo al terzo trimestre 2021 evidenziano che le richieste di cessioni del quinto per privati sono passate dal 53,4% del secondo trimestre 2021 al 58,3% del terzo.
La cessione del quinto sta diventando sempre più un prodotto di massa, più trasparente, accessibile anche online e con tassi sempre più vantaggiosi, anche rispetto agli stessi prestiti personali. Lo sdoganamento di questa modalità di finanziamento, considerato fino a qualche tempo fa l’ultimo accesso al credito riservato ai ‘cattivi’ creditori è stato possibile grazie a due macro-fattori.

Quali?
In primo luogo l’entrata in campo in modo estensivo da parte delle banche, che hanno un costo del capitale molto più basso e l’opportunità di fare delle offerte più competitive, attratte da una nuova normativa molto più vantaggiosa sull’assorbimento di capitale. Un regolamento dell’Unione Europea operativo dal 2020 ha infatti introdotto una riduzione dell’assorbimento di capitale per questi prodotti dal 75% al 35%, rendendo la cessione più conveniente per le banche rispetto al passato.
La seconda ragione è da ricercarsi nel nuovo quadro regolatorio sostenuto dalla Banca d’Italia, da Assofin e, non ultimo, dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza Lexitor, recepita in Italia nel dicembre 2019, che ha stabilito che le commissioni in entrata per le cessioni del quinto (storicamente molto elevate) devono essere restituite se il finanziamento viene chiuso o ricontrattato dopo i due quinti della sua durata. Questo nuovo scenario ha portato ad un’offerta più ampia, più competitiva, più trasparente, e focalizzata su prodotti ‘tutto Tan’ (Tasso annuo nominale), senza commissioni nascoste o upfront.
A spingere il settore è stata inoltre la trasparenza portata dalle piattaforme di comparazione, come PrestitiOnline.

A quanto ammontano i tassi della cessione del quinto?
Nell’ultimo trimestre la cessione del quinto per i dipendenti pubblici ha fatto registrare tassi fino al 2,72%, quella per i pensionati fino a 3,76% e anche i dipendenti privati hanno potuto trovare tassi sotto al 5%. La migliore soluzione per privati si è attestata infatti al 4,82%.
Complessivamente la cessione del quinto si conferma conveniente per quasi tutte le tipologie di lavoratori rispetto ai prestiti personali: il miglior Taeg per un prestito liquidità disponibile sul portale è 5,64%, di poco più basso per il miglior prestito green a 5,48%. Solo per richieste di breve durata, come ad esempio una richiesta di 10.000 euro con rimborso a 5 anni, a un dipendente privato può convenire un prestito (Taeg 5,69%) rispetto ad una cessione (Taeg 6,02%).