Desirée Sfalanga, già autrice di un primo romanzo e di un’antologia di racconti, affida la sua terza pubblicazione a SimplyBook.
Avvincente romanzo rosa che vede protagonisti Gioia e Manuel: dopo anni di comunità, Gioia è pronta a iniziare una nuova vita. Rimasta sola dopo la morte della nonna, deve trovare al più presto un lavoro. L’opportunità arriva quando la chiamano per prendersi cura di una signora anziana. Il suo compito è farle compagnia e aiutarla nelle piccole cose quotidiane, trasferendosi nella sua lussuosa villa. Lì, si imbatterà nel nipote, un ragazzo scontroso che si diverte a metterla a disagio. Gioia, che non perde mai il sorriso, pian piano si affeziona ai componenti di quella famiglia che la accolgono con tanto affetto inaspettato, ma continua a non sopportare quell’insolente che la guarda spesso in modo inopportuno e la punzecchia in ogni occasione. Sembra però che i suoi guai siano appena iniziati… perché abitare sotto lo stesso tetto la costringe a incontrare proprio chi vorrebbe evitare. Gioia conosce solo la parte peggiore di Manuel, perché lui indossa una maschera per nascondere un passato che l’ha fatto soffrire.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Sono sempre stata una ragazza creativa, piena di fantasia. Ma anche, e soprattutto, un’eterna romantica. E questo mi trasportava sempre nel mio mondo nel quale ricreavo storie, immaginavo volti… Per cui mi sono sempre chiesta “Perché non metterle nero su bianco?”.
Ho iniziato a scrivere da ragazzina, ma non nascondo che il mio carattere introverso di allora mi portava a cancellare sempre tutto una volta finito. Qualche anno fa, invece, durante la stesura dell’ennesimo romanzo sono stata colta in flagrante da mio marito che mi ha subito spinta a pubblicarlo e così è nato il mio primo romanzo, al quale è seguita un’antologia di racconti il cui ricavato è stato devoluto all’Enpa di Caltanissetta, con protagonisti, appunto, i nostri amici a quattro zampe. E poi è arrivato questo romanzo. Mi ha spinta la mia irrefrenabile fantasia: Gioia e Manuel continuavano a vivere nella mia mente, dovevo assolutamente dare vita alla loro storia.
“E se fosse per sempre”, partiamo dal titolo. Come mai hai scelto proprio questo?
Chi mi conosce sa quanto io sia legata alle canzoni di Biagio Antonacci e quanto i suoi testi spesso sembrino rispecchiare frammenti di vita. Per cui quando scrivo i miei romanzi mi lego spesso a una delle sue canzoni, in questo caso “E se fosse per sempre”.
Quando hai iniziato a scrivere questo libro, da cosa eri mossa?
Ho iniziato a scriverlo senza la presunzione di portarlo a termine e addirittura di pubblicarlo. Come già detto, ho sempre scritto brevi romanzi dalle storie più svariate, ma pubblicarne uno per me rappresentava un tabù. Ma dato l’interesse suscitato dal primo, ho voluto trasmettere una crescita nella scrittura, far capire ai miei lettori che potevo dare di più e che le mie storie potevano anche essere più di un semplice romanzo breve. Man mano ho iniziato seriamente ad affezionarmi ai protagonisti, in loro risiede una parte del mio carattere e raccontano di me più di quanto io stessa potessi immaginare.
Quali sono gli elementi della scrittura più importanti in questo libro?
Sicuramente il POV alternato. Poter leggere gli stati d’animo e i punti di vista di entrambi i protagonisti e leggerli soprattutto in prima persona penso sia il miglior modo per farsi coinvolgere appieno da una storia e capirla davvero.
Quali convinzioni sta sfidando il tuo libro?
Odio quando le persone attorno a me vivono di pessimismo. Sento dire spesso “Sono nata sotto una cattiva stella” o “Io non sono destinata a migliorare la mia vita”. Io sono più per la grandezza dell’universo: se desideri ardentemente cambiare vita, fai di tutto per far sì che tu ci riesca e l’universo saprà aiutarti. Gioia ha spesso dei crolli in realtà, ma è determinata. Sa da dove viene e sa dove vuole arrivare, ha fatto delle promesse a sé stessa e non intende deluderle. Per cui è questo che voglio trasmettere: tutti possiamo cambiare ciò che sembra essere il nostro destino, ma per farlo non dobbiamo stare fermi ad aspettare. Dobbiamo agire!
Come concili la scrittura con la tua carriera professionale?
Questa è una bella domanda. Dopo aver scritto questo romanzo ne avevo iniziato un altro, ma tra lavoro e famiglia (ho un bambino di 5 anni) ho dovuto posare la penna e non so quando potrò riprenderla, perciò posso dirti che al momento non li concilio. Ma il mio intento è quello di concludere quel romanzo prima possibile.