Sergio Zocchi, presidente ItaliaFintech: “I traguardi raggiunti dalla finanza tecnologica e le prossime sfide”

Nel 2021 sono più che raddoppiati sia i prestiti erogati che le imprese finanziate attraverso la finanza tecnologica. Lo scorso anno abbiamo registrato un aumento del 105% dei volumi erogati, balzati da 1,8 a 3,7 miliardi di euro in un anno; mentre hanno usato il web per avere accesso ai prestiti 12.278 aziende, contro le 5.970 del 2020 (+105%). Possiamo dunque affermare che gli operatori fintech non sono più considerati come antagonisti dagli operatori finanziari tradizionali ma come partner e acceleratori di innovazione. Le collaborazioni tra fintech e incumbent sono oggi all’ordine del giorno e sono vitali per il progresso del Paese. Un traguardo fondamentale raggiunto a tre anni dalla fondazione di ItaliaFintech”. A parlare è Sergio Zocchi, appena nominato presidente di ItaliaFintech, l’associazione che riunisce le aziende del settore nazionali e internazionali operanti in Italia per promuovere la conoscenza e l’adozione di soluzioni fintech da parte di consumatori, famiglie e imprese.

Tra i fondatori dell’associazione, Sergio Zocchi collabora con la Commissione Europea, in qualità di innovation expert per lo sviluppo di programmi a sostegno dell’imprenditorialità e dell’innovazione a livello europeo, ed è membro della commissione private debt di Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt).

Avete fondato ItaliaFintech nel 2018, un anno dopo la nascita dell’impresa di cui è amministratore delegato, October Italy. Come funziona la piattaforma e come si è evoluta dal 2017 ad oggi?
October è una società tecnologica che opera nel settore del credito alle piccole e medie imprese a livello europeo. Oggi mette a loro disposizione risorse provenienti sia da prestatori privati sia da investitori istituzionali in cinque Paesi, Francia, Spagna, Olanda, Germania e ovviamente Italia. La combinazione dei due canali di liquidità consente alla nostra clientela di accedere a capitali provenienti da mercati internazionali.
Un ulteriore elemento caratteristico della nostra attività è l’accelerazione di innovazione per operatori finanziari più tradizionali. Infatti, dallo scorso anno tramite October Connect il know how e l’infrastruttura di October è a disposizione anche di banche, istituzioni finanziarie e in generale soggetti terzi che vogliano accelerare la trasformazione digitale per migliorare l’esperienza di accesso al credito da parte delle imprese.

Come si è sviluppata in questi tre anni ItaliaFintech?
Nel corso di questi anni ItaliaFintech è diventata l’associazione di riferimento di imprese e autorità, sia a livello nazionale che a livello internazionale: il confronto con il resto d’Europa ha stimolato e dato ancora più forza a una voce utile al progresso digitale del mondo finanziario. Il dialogo e il confronto con altre aziende e associazioni ha inoltre facilitato la crescita e lo sviluppo di una cultura dell’innovazione nei servizi finanziari e contribuiscono allo sviluppo di servizi sempre più efficienti per il pubblico

Come sono cambiati i rapporti con mediatori creditizi e gli agenti in attività finanziaria e come prevede che evolveranno nei prossimi anni?
Anche l’attività dei mediatori creditizi sta assumendo sempre più una connotazione fintech, grazie alla collaborazione con i player più innovativi del settore e all’utilizzo dei dati e dei canali digitali per poter garantire un elevato livello di servizio alla clientela. La domanda del mercato per servizi più semplici, facilmente accessibili e trasparenti sarà un ulteriore stimolo a un rafforzamento delle sinergie tra fintech e mediatori che puntano sull’innovazione e sulla tecnologia.

Quali criticità avete riscontrato nel mercato in questi anni e quali scogli restano da superare?
Le imprese italiane più innovative e dalle forti ambizioni di sviluppo, anche a livello internazionale, rischiano di essere penalizzate da un contesto nazionale non sempre favorevole allo sviluppo e alla crescita. È necessario quindi che anche le nostre imprese possano trovare le migliori condizioni regolamentari e di mercato per poter esprimere il loro massimo potenziale. Questo è un punto su cui continuare a lavorare a beneficio di tutte le parti interessate, in particolare la clientela finale.

Quali obiettivi si pone per il suo mandato?
Rispetto al precedente mandato del 2019, ritengo che ora per gli operatori e l’associazione le sfide e gli obiettivi principali siano due: la rappresentatività e la collaborazione.
La rappresentatività, affinché ItaliaFintech possa continuare ad essere il soggetto rappresentativo degli operatori del settore sul modello delle più importanti associazioni europee. In altri Paesi il fintech ha già assunto un ruolo centrale nell’innovazione e nella digitalizzazione del mercato: il modello francese è sicuramente un riferimento in questo senso, con un’attenzione molto forte verso il settore anche da parte delle istituzioni. La collaborazione, per rendere ItaliaFintech il punto di contatto tra innovazione, operatori tradizionali, accademia e istituzioni.
Il tutto mantenendo una voce costruttiva, propositiva e indipendente, perché questo è lo spirito con cui il fintech può portare ulteriore valore alla crescita del Paese.