Stefano Grassi, presidente Affida: “Immobiliare, imprese, digitale. Le tre strade che seguiremo per crescere ancora nel 2023”

Stefano Grassi, presidente AffidaQuattro anni con il piede sull’acceleratore. Si può riassumere così la storia di Affida, nata il 19 dicembre 2018 e diventata in quattro anni una delle prime dieci realtà del settore della mediazione creditizia. Per avere un’idea della velocità del processo si può partire dal numero dei collaboratori: erano 14 agli inizi del 2019, un centinaio a fine anno, sono diventati 180 a febbraio e 260 a fine 2020, 330 a fine 2021 e 360 a fine 2022.
Ma la rete, si sa, non fa la società di mediazione, un po’ come l’abito non fa il monaco. Alla velocità, perciò, bisogna aggiungere il controllo, fatto di scelte oculate, che in questo caso sono state basate, da un lato, sulla progressiva maturazione di una struttura costituita da una holding e da una serie di società satellite (Affida, Zeta-Rent, Vivoqui, Aggiudicare) cresciute nel tempo e, dall’altro, su un percorso di diversificazione interna dell’azienda, che ha differenziato il proprio business per garantirsi uno sviluppo continuo.

Per fare il punto sulle strade seguite, le tappe raggiunte e le prossime mete della società di mediazione creditizia, abbiamo intervistato il suo fondatore e presidente, Stefano Grassi, con il quale siamo partiti dal nuovo nome della holding.
Nel 2022 Hunica è stata inglobata in Affida. Ed è nata una nuova holding, che si chiama Insieme. Una novità legata ai grandi cambiamenti che hanno interessato Affida nel 2022”, racconta.

Riepiloghiamo allora gli eventi principali dello scorso anno. Cosa ha rappresentato il 2022 per Affida?
Affida ricorderà il 2022 come l’anno della conclusione di un percorso breve ma molto intenso. L’azienda, nonostante le difficoltà di uno start up non semplicissimo in un contesto aggravato dalla pandemia, dall’inflazione e dalla guerra in Ucraina, è diventata una delle società leader del settore. La prima per crescita e una delle poche che è stata osservata, valutata e scansionata al microscopio da uno dei fondi più importanti del mondo. Abbiamo coronato il sogno di chiudere l’accordo con Investcorp, attraverso la controllata Cloud Care (Comparasemplice.it), rimanendo soci e saldamente alla guida della società, per portare avanti l’ambizioso progetto di sviluppare tutto il mondo digital. Un’altra conquista del 2022 è stata il lancio di Affidare, una piattaforma di servizi per le agenzie immobiliari nella quale ci sono prodotti di punta come Vivoqui, società del gruppo che oltre ad essere portale di annunci per le agenzie (oltre 4.500 adesioni) è anche società di mediazione online; e come Restat, un prodotto per la valutazione degli immobili e non solo, rivolto alle agenzie immobiliari.

Come chiuderete il bilancio del 2022?
Affida ha chiuso il 2022 con una previsione di fatturato intorno ai 15 milioni, in crescita del 25% rispetto ai quasi 12 milioni del 2021. L’utile ante imposte stimiamo sarà ben superiore ai 2 milioni di euro. Preponderante la componente dei mutui, che, al lordo delle provvigioni delle banche, si attesta intorno agli 8,8 milioni di euro. Risulta in aumento il contributo della cessione del quinto, che ha originato circa 3,5 milioni di euro di fatturato. In particolare, il liquidato è salito del 25%, attestandosi a 50 milioni. È inoltre raddoppiato il liquidato dei prestiti, con oltre 20,5 milioni di euro, ed è salita dal 30% la raccolta premi assicurativi, che ha superato i 2 milioni. Infine il primo anno della business unit aziende si è chiuso con un intermediato di 22 milioni e oltre 60 milioni di pratiche attualmente in valutazione. Complessivamente, facendo una media ponderata di tutti i prodotti, la società di mediazione creditizia è cresciuta del 23% rispetto al 2021 e non presenta nessuna linea di produzione con il segno meno.

La scorsa primavera 2022 Affida ha lanciato la divisione imprese, cosa prevedete per questo comparto nel 2022?
Siamo molto contenti dei risultati della nuova divisione, che sta crescendo bene. Siamo partiti in corso d’anno e in pochi mesi abbiamo raggiunto un fatturato di circa mezzo milione, grazie alle convenzioni siglate con tutte le fintech e con qualche banca tradizionale. Al momento stiamo avviando anche il comparto del leasing, abbiamo inserito delle risorse con esperienza ultradecennale che guideranno la unit e stiamo approntando una serie di nuove convenzioni con le banche. È ancora marginale invece l’apporto del factoring, ma crescerà.
Sulla business unit imprese punteremo molto nel 2023, tant’è che stiamo valutando anche alcune operazioni straordinarie.

Su quali altri aspetti vi concentrerete nell’anno appena iniziato?
Per il 2023 ci poniamo tre obiettivi: la crescita del modello digitale, attraverso la collaborazione con Comparasemplice, in grado di generare 10.000 lead al mese, più che abbondanti sia per la rete che per la produzione diretta; il consolidamento della piattaforma Affidare, hub di servizi a disposizione delle agenzie immobiliari; la diversificazione dei prodotti, con particolare riguardo al comparto imprese, noleggio a lungo termine, finanziamenti a breve, ma anche energia e rca.

Per raggiungere questi obiettivi dovrà continuare a crescere anche la rete, immagino…
Affida ha oggi oltre 360 collaboratori attivi e circa 50 in ingresso. Appare dunque concreta la possibilità di superare le 400 persone nei primi mesi dell’anno. L’obiettivo per il 2023 è chiudere l’anno con 450 risorse produttive, al netto del turnover.

Dando uno sguardo ai vostri social si può intravedere un certo fermento anche nel contact center…
Abbiamo un contact center in forte sviluppo. Negli ultimi due mesi del 2022 abbiamo inserito 7 figure e vogliamo portare il loro numero a 15 entro fine anno. Si tratta di persone iscritte all’Oam, in grado di fornire alla rete non semplici lead ma veri e propri prospect. Durante le interviste ai clienti raccolgono infatti anche parte della documentazione, che poi forniscono ai consulenti sul territorio. Così i nostri collaboratori, oltre ad avere informazioni dettagliate sulla situazione economico finanziaria del cliente, possono disporre anche di una parte dei documenti sui quali lavorare.

Chiuderei con uno sguardo al rapporto tra mediazione e immobiliare, una collaborazione storica che rappresenterà uno dei trend del 2023. Come lo declinerà Affida?
Per stringere relazioni sempre più forti con il mondo immobiliare quest’anno punteremo a consolidare la piattaforma Affidare. Lo scorso anno in due mesi abbiamo inserito quasi 600 agenzie sul portale di servizi trasversali rivolti agli operatori del settore. Il nostro obiettivo è continuare a far crescere e sviluppare l’infrastruttura digitale, mantenendo laicità e neutralità rispetto al lavoro dell’intermediazione di immobili.