Il 98% delle imprese europee ritiene che le opportunità di pagamento flessibile e dilazionato offerte dal buy now pay later saranno il futuro dei pagamenti digitali. Dopo aver conquistato il settore b2c italiano, raggiungendo un volume di 4,6 miliardi di euro complessivo e una penetrazione del 6,5% per quanto riguarda il transato consumer online, il pagamento dilazionato e flessibile si affaccerà al mondo delle imprese per affermarsi.
È quanto emerge da uno studio condotto da Ipsos per Opyn in Europa sulle dinamiche di adozione delle soluzioni buy now pay later tra le imprese di Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Basata su un campione di 1000 imprese di settori e dimensioni diverse, nei 5 Paesi europei, la ricerca offre una visione approfondita delle dinamiche di pagamento digitale e dilazionato tra imprese b2b nei principali Paesi Europei.
L’Italia e l’Europa dei pagamenti digitali a confronto
L’analisi di Ipsos mostra che oggi in Italia e Francia 1 azienda su 5 utilizza già il servizio bnpl per i propri clienti; in Germania, Spagna e Regno Unito la quota sale a 1 azienda su 4.
La ricerca rivela un’Italia allineata con gli altri Paesi in termini di transizione digitale dei pagamenti e del commercio, anche se persistono alcune resistenze alla digitalizzazione delle transazioni o dei processi. Ad esempio, molte aziende europee utilizzano una rete commerciale per la vendita, in particolare l’82% delle imprese in Francia e l’84% in Spagna, il 79% in Inghilterra, il 76% in Italia e il 75% in Germania.
Tuttavia, l’Italia è il Paese dove i punti vendita fisici hanno ancora il maggior peso. Nel nostro Paese il canale digitale è utilizzato in maniera esclusiva solo nel 29% dei casi, meno di un terzo; il 36% delle imprese predilige l’utilizzo di entrambi i canali, fisico e digitale, a fronte di un 35% delle imprese in Italia che si avvale solo del canale fisico. Mentre negli altri Paesi europei l’utilizzo esclusivo del canale digitale è più diffuso: quasi la metà, il 49% delle aziende lo utilizzano in Germania, il 43% in Inghilterra, il 37% in Francia e il 38% in Spagna; in questi Paesi l’utilizzo contemporaneo di entrambi i canali, fisico e digitale, non arriva mai a un terzo.
Anche sui sistemi di pagamento c’è un sostanziale allineamento: quello a 30-60-90 giorni risulta il più utilizzato in tutti i Paesi. Inoltre, in Germania e Spagna emerge una maggiore fiducia nel sistema bancario e ricorso ai finanziamenti: vi ricorrono il 28% delle imprese spagnole e tedesche, il 24% di quelle francesi, il 22% di quelle britanniche, contro il 17% di quelle italiane.
La percezione sullo stato di salute delle aziende è buona in tutti i Paesi, ma poi si dividono sulle prospettive per il futuro: in Italia solo un terzo delle imprese ritiene che lo scenario economico per la propria azienda possa migliorare nei prossimi 12 mesi, e il 99% ritiene che non migliorerà per nulla l’economia del proprio Paese.
Molto più ottimiste le imprese negli altri Paesi, il 57% delle imprese britanniche ritiene che lo scenario economico per la propria azienda migliorerà, dello stesso avviso il 52% dei tedeschi e il 51% degli spagnoli, e infine, il 40% dei francesi. Più incerta la prospettiva economica per il proprio Paese: l’economia migliorerà per il 33% degli intervistati inglesi, per il 21% di quelli tedeschi e per il 17% e il 12% rispettivamente degli spagnoli e dei francesi.
La conoscenza e l’uso del buy now pay later in Europa
La conoscenza delle soluzioni buy now pay later tra le imprese in Europa è associata soprattutto al mondo consumer. Circa 8 aziende su 10 dichiarano di conoscere almeno a grandi linee il servizio bnpl per le b2b: poco meno della metà lo conosce molto bene in Inghilterra, Italia e Germania (rispettivamente 47% e 46% negli ultimi due Paesi); 4 aziende su 10 in Francia e Spagna.
La stragrande maggioranza delle imprese intervistate in Europa scommette sul futuro del buy now pay later: alla domanda sulla previsione di diffusione di questa soluzione nel segmento B2B, il 98% delle imprese risponde che il bnpl si diffonderà da molto ad abbastanza.
La ricerca Ipsos ha evidenziato anche quali sono le principali resistenze delle aziende che non si dichiarano interessate ad utilizzare il bnpl: in Italia la prima motivazione è legata al fatto che i clienti conoscono ancora poco questo servizio; in Francia, Spagna e UK sembra essere più una difficoltà legata ai dubbi sull’affidabilità e utilità del servizio; in Germania si registra una problematica relativamente al cambio di mentalità richiesto alle aziende.
Eppure, la propensione all’utilizzo del bnpl resta alta anche tra i non utilizzatori del servizio: oltre la metà delle imprese lato merchant, 56% in Italia, 58% in Francia, 51% in Spagna e UK, è orientata a valutare l’adozione di soluzioni rese possibili dal digitale per il pagamento dilazionato. I dati delle aziende tedesche registrano, al contrario, un interesse del 37%, mostrando quindi un certo scetticismo sull’utilizzo di questo servizio.
Tuttavia, la spinta arriverà più forte dai buyer: in Gran Bretagna l’80% dei non utilizzatori sarebbe decisamente interessato ad adottare il bnpl, in Francia e Italia il 76%, in Spagna il 73%, in Germania il 70%.
Secondo le aziende interpellate, l’adozione del bnpl consentirebbe di ottenere numerosi benefici: in Italia e in Spagna il vantaggio indicato riguarda il miglioramento dei flussi di cassa e incassi regolari, in Francia e Inghilterra una riduzione del rischio di insoluti e in Germania l’impiego di un servizio di pagamento innovativo e 100% digitale.