L’istituto ha calcolato una perdita pari a 105 euro in soli 3 mesi per una famiglia di 3 persone e 112 euro per una di 4 componenti. “È come se avessero pagato una tassa invisibile da 105 euro – riporta il comunicato dell’Istat – da aggiungersi ovviamente alle tasse vere che sono state effettivamente introdotte dalle 5 manovre del 2011”.
Per il Codacons è questo il problema dell’Italia, infatti, “dal gennaio 2002, anno in cui è arrivato l’euro, al gennaio 2012, grazie al raddoppio dei prezzi ma non certo degli stipendi, le famiglie italiane hanno avuto una perdita del potere d’acquisto del 39,7%, quantificabile in 10.850 euro per una famiglia di 4 persone”.
Ecco perché il Governo Monti, che ha deciso di bloccare l’indicizzazione delle pensioni e alzare accise e Iva, “dovrebbe ora affrontare il problema prioritario che impedisce all’Italia di competere con Germania e Francia: il fatto che i consumatori e le imprese italiane hanno i conti correnti, i mutui, le assicurazioni, la benzina, i farmaci e le bollette di luce, gas e telefono più cari d’Europa”.
Per questo il Codacons insiste nel chiedere a Monti di porre la fiducia sul provvedimento relativo alle liberalizzazioni.