Nel IV trimestre 2024 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito rispetto al trimestre precedente sia in termini nominali (non succedeva dall’ultimo trimestre del 2020) sia, più marcatamente, in termini reali. Ha subito un calo anche la propensione al risparmio delle famiglie, pur rimanendo significativamente più alta rispetto al periodo pre-covid.
La pressione fiscale è stata pari al 50,6%, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Lo ha reso noto ieri l’Istat, con l’analisi “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società – IV trimestre 2024”.
Il report dell’istituto nazionale di statistica evidenzia inoltre un calo congiunturale della quota di profitto per le imprese, che già a metà anno era scesa sotto i livelli del 2019. Per contro, il tasso di investimento è cresciuto in termini congiunturali e, dopo otto trimestri in riduzione, in termini tendenziali.
I dati relativi alle famiglie
Nel dettaglio, il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti in termini nominali dello 0,7%.
La propensione al risparmio delle famiglie è stata pari all’8,5%, in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
I prezzi al consumo, misurati dal deflatore implicito dei consumi delle famiglie, sono aumentati dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, determinando una flessione del potere d’acquisto dello 0,6%.
Le imprese
La quota di profitto delle società non finanziarie è stimata al 42,4%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di investimento si è attestato al 22,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.