L’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha invitato le compagnie di assicurazioni operanti in Italia nel comparto danni a porre in essere un’attenta revisione dei propri processi di gestione dei sinistri in relazione agli eventi in questione naturali estremi. E a definire iniziative modulari e flessibili di prevenzione, da sottoporre ai vertici aziendali, per rafforzare anche sotto questo profilo la resilienza a rischi operativi, reputazionali e legali.
A partire dalla relazione semestrale sui reclami riferita al primo semestre 2025, le imprese dovranno inoltre fornire una evidenza specifica delle iniziative di prevenzione adottate nei processi di gestione dei sinistri e un’analisi delle evenienze in cui le stesse abbiano eventualmente trovato applicazione e del relativo grado di efficacia.
L’invito è contenuto nella lettera al mercato inviata ieri dall’Ivass e avente come oggetto “Eventi atmosferici estremi e impatto sulla gestione dei sinistri. Pianificazione di azioni a medio/lungo termine”.
L’aumento dei reclami nel 2023 e nel 2024
Nell’ambito dell’analisi sistematica condotta sui report semestrali trasmessi dalle imprese e dell’attività di gestione dei reclami, l’Ivass ha rilevato diverse situazioni aziendali in cui l’aumento dei reclami nel 2023 – protrattosi nel primo semestre 2024 – ha risentito in maniera rilevante degli eventi naturali estremi verificatisi in alcune zone del Paese, con impatti considerevoli sui processi di liquidazione dei sinistri.
A questo proposito l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ha evidenziato come gli eventi naturali estremi abbiano determinato danni su polizze accessorie alla rc auto (cvt e grandine) e su polizze a copertura delle abitazioni. In particolare, gli impatti dovuti alla congestione dei processi liquidativi si sono estesi in modo consistente anche alla trattazione dei sinistri di altri rami, in specie rc auto, rispetto ai quali esiste una tempistica stringente fissata dalla legge (artt. 148 e 149 cap) la cui violazione determina l’irrogazione di sanzioni pecuniarie.
L’Ivass ha perciò posto in essere interventi ad hoc nei confronti delle imprese interessate.
I primi punti di riferimento
L’Istituto ha passato in rassegna le iniziative messe in atto dalle compagnie per rafforzare e adeguare i processi di liquidazione sinistri. E ha individuato alcune soluzioni che possono essere considerate “un benchmark nell’approccio proattivo alla gestione degli impatti assicurativi dei danni provocati da eventi naturali”.
Tra le soluzioni di più ampio respiro individuate da alcune imprese figurano:
- la definizione di protocolli “eventi naturali”, per una maggiore efficienza e rapidità nella gestione di questi sinistri, coinvolgendo tutti gli attori del processo (cliente, rete distributiva, periti, liquidatori);
- la stipula di accordi con società specializzate, per consentire ai liquidatori di accedere a piattaforme con informazioni su eventi meteorologici e idrogeologici pericolosi, che consentano di stimare l’esposizione dell’impresa in termini di numero e valore dei sinistri e il conseguente carico di attività, prima che pervengano le denunce;
- la definizione di procedure di emergenza;
- l’avvio di programmi di sensibilizzazione sui comportamenti in grado di mitigare gli impatti degli eventi naturali; correlativamente, l’offerta di prodotti con tariffa dedicata agli eventi naturali, integrata da indicatori prospettici che tengano conto del cambiamento climatico e da incentivi per l’adozione di misure di prevenzione del rischio da parte dei clienti;
- l’implementazione di procedure specifiche dedicate ai sinistri grandine, per la gestione di volumi straordinari di chiamate e, in generale, per servizi più efficienti in caso di un possibile evento atmosferico di notevole entità;
- il coinvolgimento degli intermediari nella relazione con i clienti, per sensibilizzare sulla corretta comunicazione delle informazioni relative alla messa in sicurezza degli immobili danneggiati e sulla corretta compilazione delle denunce di sinistro.