Sono complessivamente 221.453 le cause civili e penali pendenti alla fine del 2019, in diminuzione del 4% rispetto al 2018 e del 27% rispetto al 2010. A fronte di queste cause, le imprese hanno accantonato riserve per 5,3 miliardi di euro ovvero il 31% della riserva complessiva dei rami r.c. auto e natanti. Lo rileva l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass).
Il contenzioso civile si è ridotto del 3,7% rispetto al 2018 ma continua ad essere caratterizzato da lunghi tempi di formazione e chiusura delle cause. In 1° grado il saldo tra cause civili promosse e chiuse è negativo (meno 14.428).
Le cause civili di 1° grado sono concentrate in Campania (40,3%) – in particolare a Napoli (26%) – e nel Lazio (13,3%) per un importo a riserva sinistri di 1,8 miliardi di euro; in particolare, in Campania sono pendenti 84.111 cause, di cui 54.340 a Napoli dove si registra la maggiore incidenza a livello nazionale dei sinistri oggetto di approfondimento per rischio frode.
In termini di importo, le cause civili di 1° grado si sono chiuse per il 59% con transazioni, per il 32% con soccombenza dell’impresa e per l’8,7% con esiti favorevoli all’impresa; il numero delle cause con rinuncia agli atti di giudizio, ad esito delle attività antifrode svolte dalle imprese, è stato del 14%.
Sempre a fine 2019, risultano pendenti1.927 cause penali, in diminuzione del 27,6% rispetto al 2018. L’importo a riserva è quasi esclusivamente riferito a contenziosi con danni a persona.
Il contenzioso assicurativo è un’importante area di rischio per le imprese. L’Ivass svolge un sistematico monitoraggio con l’obiettivo sia di sensibilizzare il mercato su questo fenomeno, che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati, sia di valorizzare il patriomonio informativo, anche in un’ottica antifrode.