Nel 2024 sono stati segnalati all’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) 34 casi di polizze contraffatte, di cui 5 segnalati dalle imprese di assicurazione, uno dall’Autorità home e i restanti 29 da contraenti, beneficiari o dall’autorità giudiziaria.
Dal 2023 inoltre da novembre 2023 l’Istituto ha segnalato oltre 450 siti irregolari. Le relative istruttorie hanno condotto all’emanazione di 247 ordini di cessazione dell’attività abusiva e di oscuramento indirizzati ai principali fornitori di servizi Internet e di connettività in Italia.
È il bilancio dell’attività di contrato all’abusivismo contenuta nella Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nell’anno 2024 dall’Ivass, presentata a Roma il 19 giugno
“Anche nel 2024 l’Istituto è stato fortemente impegnato nella lotta all’abusivismo assicurativo online, affinando i processi interni per contrastare l’attività abusiva svolta attraverso i siti Internet non appartenenti a compagnie e intermediari autorizzati”, si legge nel report.
L’oscuramento dei siti abusivi
L’Istituto esercita da novembre 2023 il potere di oscuramento dei siti abusivi e da quella data sono stati segnalati oltre 450 siti irregolari. Le relative istruttorie hanno condotto all’emanazione di 247 ordini di cessazione dell’attività abusiva e di oscuramento indirizzati ai principali fornitori di servizi Internet e di connettività in Italia. Nei restanti casi, i siti sono stati posti offline dagli sviluppatori già durante l’istruttoria dell’Ivass.
L’Istituto sottolinea, in particolare, l’importanza della la fattiva collaborazione di imprese e intermediari. “Essendo la lista dei siti internet degli intermediari regolari alimentata dalle istanze di registrazione e rimozione dei domini nell’anagrafica all’interno del Portale nuovo Rui, è necessario che gli intermediari riportino all’interno del portale tempestivamente tutte le variazioni e rimuovano i siti per i quali loro stessi o i propri collaboratori ne abbiano perso la titolarità (ad esempio, a causa di dismissione, dominio scaduto, perdita di licenza)”, precisa nella relazione annuale.
L’Ivass si è speso direttamente per attuare azioni informative e formative in modo da incrementare la cultura e la sensibilità di tutte le parti interessate su questo tema. Il 28 febbraio 2025 si è svolto un webinar rivolto alle imprese operanti nel ramo rc auto e alle associazioni di categoria di intermediari per sensibilizzarli a un’azione comune e coordinata.
Contrasto alla contraffazione di polizze fideiussorie
Nel 2024 sono stati segnalati all’Istituto 34 casi di polizze contraffatte, di cui cinque segnalati dalle imprese di assicurazione, uno dall’Autorità home e i restanti 29 da contraenti, beneficiari o dall’Autorità Giudiziaria. “Si tratta in prevalenza di polizze fideiussorie, apparentemente emesse da compagnie estere, o di bozze di polizze nei casi in cui i contraenti si siano rivolti all’Istituto per verificare l’autenticità della documentazione in loro possesso prima della stipula definitiva.
Le segnalazioni sono state gestite con le imprese vittime della contraffazione e con le Autorità home, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria. In tutti i casi di rilevate contraffazioni sono stati emanati comunicati stampa per informare il pubblico”, prosegue il rapporto.
Qualora all’esito dell’istruttoria condotta sia stato possibile individuare l’intermediario che ha proposto le polizze e siano state appurate responsabilità a suo carico, sono stati avviati i conseguenti procedimenti sanzionatori.
“L’Istituto ha gestito le richieste di verifica dell’autenticità delle polizze, fornendo riscontro alle istituzioni richiedenti dopo aver acquisito dalle compagnie l’informativa circa la genuinità o meno delle polizze”, conclude.