Questa mattina il presidente dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Luigi Federico Signorini, ha annunciato di voler portare a termine, entro la fine del proprio mandato, la piena integrazione istituzionale tra l’Istituto e la Banca d’Italia, precisando che in questi mesi, sulla base della visione del governatore e del direttorio il progetto ha accelerato il suo cammino.
La notizia è arrivata nel corso della presentazione della relazione Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nell’anno 2023, durante la quale ha fatto anche il punto sulle buone e cattive notizie del 2023.
La prima buona notizia è stata la soluzione della crisi di Eurovita. “Siamo nella fase in cui i contratti dovranno passare alle cinque imprese azioniste di Cronos e saranno preservate le prestazioni maturate e le caratteristiche dei contratti originari. Sono tutelati i diritti patrimoniali dei contraenti e si è evitato il pericolo di ripercussioni sulla stabilità finanziaria”, ha dichiarato.
Non è però il caso di abbassare la guardia. “L’esperienza di questi ultimi anni ha richiamato l’attenzione di tutti sulla necessità di adottare con rigore strategie caute e lungimiranti; di riflettere sulla robustezza degli attuali modelli di attività, sulle correzioni da apportare e sulle nuove prospettive che si possono aprire; di mantenere fermi presidi a tutela della stabilità, anche a fronte di eventi rari e di forte impatto”, ha aggiunto. Oggi la situazione macroeconomica è meno tesa e tuttavia “a livello internazionale non mancano incertezze e possibili rischi ‘di coda’, legati a tensioni politiche, frammentazione commerciale, conflitti militari”.
La prima sfida strategica indicata da Signorini è il cambiamento climatico. La Legge di bilancio 2024 ha introdotto, per le imprese, l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa a copertura dei danni relativi a immobilizzazioni materiali cagionati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. La sua attuazione è in corso.
“Lo schema da mettere in piedi deve essere sostenibile per le compagnie assicurative ed efficiente per le aziende assicurate. I prodotti assicurativi dovranno essere semplici, chiari e trasparenti sull’estensione delle coperture e su eventuali esclusioni e limitazioni. Bisognerà porre attenzione alla tempestività e congruità degli indennizzi. Si potrà tener conto di esempi di altri paesi. Ivass sta collaborando con i ministeri nella definizione della normativa secondaria”, ha affermato.
Due questioni sulle quali accelerare
Il presidente dell’Ivass ha sottolineato due punti sui quali occorre accelerare. La Legge di bilancio ha introdotto un “Fondo assicurativo vita” che non è operativo e quindi occorre procedere speditamente all’attuazione. “Lo strumento potrà essere utilizzato per rendere più efficace la gestione di crisi aziendali a tutela degli assicurati; è anche un tassello importante nel futuro quadro della risoluzione nazionale”, ha dichiarato.
Il 23 aprile scorso, si è concluso inoltre l’iter di approvazione della Direttiva in materia di risanamento e risoluzione nel settore assicurativo. La direttiva lascia agli Stati membri la definizione dei profili operativi della risoluzione e non prevede un fondo europeo di risoluzione. “È da valutare con favore il fatto che la nuova norma prefiguri un ruolo dei fondi nazionali di garanzia assicurativa nella gestione delle crisi”, ha precisato.
Le buone notizie
Tra le buone notizie, L’Istituto ha annoverato il fatto che l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale è stata inserita nel programma di educazione civica nelle scuole. L’approvazione della legge è il primo passo e adesso va tradotta in pratica. “Abbiamo intanto rinnovato il materiale didattico per gli alunni e per i docenti e avviato programmi di formazione dei docenti”, ha chiarito Signorini.
Un’altra buona notizia è che l’Ivass ha semplificato la documentazione che i distributori di prodotti assicurativi devono consegnare ai clienti, rendendo più efficace l’informazione per i consumatori e snellendo gli adempimenti a carico dei distributori. Il contenuto dei documenti è stato reso più trasparente ed è stato previsto un limite massimo di pagine.
Migliora anche la gestione dei siti internet dediti alla vendita di polizze false. “I siti fake sono una piaga, adesso Ivass ne può ordinare direttamente l’oscuramento. Da novembre ne abbiamo chiusi 119; altri 96 si sono messi spontaneamente off-line, dopo nostre richieste di chiarimenti. E prima di novembre nel solo 2023 avevamo segnalato 205 casi, di cui quasi il 90% poi neutralizzato”, ha spiegato.
Tre cattive notizie
Dopo le buone notizie, luci e ombre presenta l’accordo sulla direttiva Solvency II raggiunto tra Consiglio e Parlamento Europeo. La contabilità a fair value su cui si basa la vigilanza prudenziale, in determinate condizioni produce risultati volatili. “Restano ancora elementi di complessità e opacità, ma i correttivi apportati al volatility adjustment nella Direttiva dovrebbero rendere il funzionamento dello strumento più equilibrato, più efficace e più coerente con la sua finalità – ha affermato il presidente dell’Ivass -. Seguiremo però con attenzione che non si riproducano in Italia fenomeni di iper-correzione analoghi a quelli osservati in passato in altri paesi europei. La nuova versione della Direttiva, inoltre, rafforza la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità degli Stati membri. Speriamo sia sufficiente”.
Genera preoccupazione il significativo alleggerimento dei requisiti patrimoniali che deriva dalla revisione dei criteri prudenziali. Nell’intenzione delle istituzioni europee, questo alleggerimento contribuirà ad accrescere il ruolo del settore assicurativo nel finanziamento della transizione ecologica e digitale e nel supporto dell’economia, ma non vi sono presidi in grado di assicurare che il rilascio di capitale sia effettivamente indirizzato a questi fini.
“Il miglior contributo possibile a una crescita sostenibile è la solidità e la stabilità del sistema finanziario; il quadro normativo dovrebbe essere orientato a questo obiettivo più che a indirizzare l’allocazione delle risorse”, ha aggiunto.
Altra nota dolente sono i risultati del Preventivass, entrato a regime a marzo dell’anno. Negli ultimi 12 mesi il sistema ha risposto a circa 40 milioni di interrogazioni, fornendo circa 85 milioni di preventivi. Il sistema potrebbe funzionare molto bene, tuttavia i prezzi che le compagnie offrono su Preventivass sono generalmente al lordo degli sconti; i prezzi effettivamente applicati ai contratti sono spesso significativamente inferiori a quelli esposti su Preventivass dalla stessa compagnia con riferimento allo stesso cliente. Inoltre, non è possibile formulare sul preventivatore pubblico offerte per le garanzie accessorie, come per esempio furto e incendio, ampiamente diffuse. “Questi due fatti limitano l’efficacia dello strumento in termini di promozione della trasparenza e stimolo della concorrenza, le finalità per cui esso è stato introdotto. Stiamo ragionando su come rimuovere gli ostacoli”, ha affermato il presidente.
Infine, non è ancora terminato l’iter normativo per l’Arbitro assicurativo. “Per vari anni ai consumatori di assicurazione è mancata una tutela che è prevista dalla legge, e che si è rivelata molto utile nei comparti del credito e della finanza. Vi è ora un nuovo testo; confidiamo che si possa finalmente completare in tempi stretti il quadro normativo, cui seguiranno gli adempimenti organizzativi indispensabili”, ha concluso.