Nel 2021 i promotori finanziari hanno rappresentato il 17% della raccolta vita; i broker, il 9,3% della raccolta del ramo danni. È quanto emerge dalla relazione annuale dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), presentata questa mattina a Roma.
Premi raccolti in Italia al 31 dicembre 2021
Secondo il report dell’Ivass, la raccolta vita è cresciuta del 4,5% nel 2021 rispetto all’anno precedente e avviene per il 56% tramite sportelli bancari e postali, il 24,6% tramite agenzie e il 17% tramite promotori. Il 58,8% riguarda polizze vita rivalutabili e il 37,6% polizze unit-linked.
La raccolta danni cresce del +1,9% rispetto all’anno precedente e avviene per il 77,3% tramite agenzie, il 9,3% tramite broker, l’8,2% tramite sportelli bancari, postali e promotori e il 5,2% tramite vendita diretta. Il 44,7% riguarda polizze auto, il 19,4% assicurazioni su immobili, il 18,8% sulla salute e il 10,2% per copertura della r.c. generale
Situazione patrimoniale delle compagnie è solida
La situazione patrimoniale delle compagnie è solida. “Nel corso del 2021 nessuna impresa è scesa sotto la soglia del 100% e solo in rari casi sono stati osservati indici inferiori a 130 – ha dichiarato il presidente Luigi Federico Signorini nel corso della presentazione della relazione annuale del 2021-. Al momento dello scoppio del conflitto, le compagnie italiane avevano con un buon livello di patrimonializzazione. Le loro esposizioni verso emittenti di Russia e Ucraina sono ridotte e non tali da determinare situazioni di instabilità per singoli operatori ovvero per il mercato. Rialzo dell’inflazione, innalzamento dei tassi e degli spread, maggiore volatilità di mercato hanno un impatto diretto anche sulle compagnie assicurative”.