Secondo gli ultimi dati dell’Australian bureau of statistics, nel primo trimestre del 2012 l’inflazione è cresciuta di appena lo 0,1%, ben al di sotto delle attese degli economisti, che si attestavano intorno allo 0,6%. L’indicatore dell’inflazione medio preso in considerazione dalla banca centrale si è attestato invece allo 0,3%.
In questo contesto il tasso di inflazione tendenziale è crollato all’1,6% dal 3,1% del trimestre precedente, anche in questo caso molto al di sotto dei valori tra il 2 e il 3% indicati dalla banca centrale.
Glenn Stevens , capo della Reserve Bank of Australia, ha dichiarato che la crescita economica è decisamente più debole rispetto alle previsioni della banca e che questo potrebbe tradursi in una più lenta inflazione. In questo caso, la Rba avrà spazio per tagliare i tassi al fine di rilanciare l’economia australiana.
Altri dati che potrebbero spingere a un taglio sono quelli relativi ai permessi edilizi, crollati del 7,8% a febbraio cancellando l’incremento dell’1,1% registrato il mese precedente, e alla bilancia commerciale, che per il secondo mese consecutivo ha registrato un deficit attestandosi a -0,48 miliardi di dollari australiani.