Le banche di credito cooperativo rappresentano una quota significativa dei sistemi bancari e finanziari internazionali ed europei. In particolare in Europa, e soprattutto in Italia, Germania, Francia, Austria e Olanda, le Bcc svolgono un ruolo cruciale nelle economie nazionali, sopratutto per il sostegno che offrono alle Pmi.
Prima di analizzare l’organizzazione del suddetto sistema bancario è opportuno delineare le caratteristiche generali e le differenze che lo rendono distinguibile dalle altre banche, per poter identificare le funzioni peculiari ricoperte dal sistema delle Bcc in Europa e nel mondo.
Il ruolo delle Bcc nelle realtà locali
Sin dalla loro creazione nel XIX secolo le Bcc hanno svolto un ruolo chiave nello sviluppo dell’economia europea, garantendo l’accesso alle forme di finanziamento in diverse realtà locali e in territori remoti del continente. Sostenute dal principio “una testa, un voto”, le Bcc consentono ai clienti di diventare shareholders della banca con investimenti moderati rispetto al consueto scenario dei sistemi finanziari.
Di conseguenza, i clienti possono godere di una partecipazione diretta essendo coinvolti nei processi decisionali che vertono sulla governance, sulle strategie e sul risk management. Il core business delle banche di credito cooperativo è la valorizzazione dei propri membri nel lungo termine; visione opposta rispetto ai più diffusi organismi del credito che mirano alla massimizzazione del profitto.
Le Bcc hanno un alto livello di capitalizzazione, introiti stabili dati dalla estrema diversificazione del portafoglio clienti. Ottimi indici patrimoniali, tradizione e innovazione sono i loro punti di forza. I credit ratings attestano che le banche di credito cooperativo dell’europa occidentale, classificate tra la categoria AAA e AA, sono entità economico finanziarie molto stabili capaci ti affrontare le sfide del cambiamento dello scenario post-crisi.
Oltre a garantire supporto economico e finanziario, le Bcc sono tra i principali attori di iniziative volte al miglioramento delle condizioni di vita, dell’educazione, dell’occupazione e della cultura delle comunità in cui operano agendo secondo i principi etici propri della green finance (finanza sostenibile).
Le caratteristiche distintive delle Bcc rispetto alle altre banche
Le diversità delle Bcc sono espressione della loro specifica forma giuridica: la società cooperativa che è comune a un’altra tipologia di banca, quella delle banche popolari. Lo scopo mutualistico, tipico di tutte le cooperative e quindi anche delle Bcc è quello di agire a favore dei soci a differenza delle banche ordinarie, aventi forma di SpA, che sono sul mercato per scopi lucrativi. La disciplina che regola tali entità è contenuta nella categoria civilistica delle cooperative «a mutualita’ prevalente», articolo 2514 del codice civile e negli articoli da 28 a 37 (con un rinvio anche agli artt. 56 e 57) e da 150 a 150-bis del decreto legislativo n.385 del 1993, il Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (Tub).
Le principali differenze rispetto alle altre forme bancarie sono molteplici e riguardano diversi ambiti come: forma giuridica, scopo sociale, partecipazione al capitale dei soci, capitale sociale, distribuzione degli utili, statuto della Bcc.
FORMA GIURIDICA: Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata e non s.p.a..
SCOPO SOCIALE: Mutualistico, a differenza delle altre banche che, essendo costituite sotto forma di s.p.a., hanno uno scopo lucrativo. Lo scopo mutualistico consiste nel fatto che i soci godono di alcune agevolazioni (per es. di tasso di interesse) quando utilizzano i prodotti ed i servizi della Bcc.
PARTECIPAZIONE AL CAPITALE DEI SOCI: Il capitale sociale è rappresentato unicamente da azioni nominative, le quali non possono avere un valore nominale inferiore a 25 euro, né superiore a 500 euro. Ciascun socio non può avere un valore nominale di azioni superiore a 50.000 euro e, indipendentemente dal numero di azioni possedute, il suo voto in assemblea è sempre uno solo (si vota “per testa” e non “per valore”). Il numero dei soci non può essere inferiore a 200.
CAPITALE SOCIALE: Il capitale sociale della Bcc può essere variato senza la necessità di modificare l’atto costitutivo e pertanto si dice che la Bcc ha un “capitale variabile”. Esso si modifica per l’entrata e l’uscita dei soci.
ATTIVITÀ IN FAVORE DEI SOCI: L’attività a favore dei soci deve essere prevalente rispetto a quella verso clienti non soci. La Bcc deve infatti rivolgere obbligatoriamente più del 50 percento delle sue attività di rischio ai soci (crediti), oppure ad investimenti finanziari con ponderazione zero (per es. titoli di Stato).
LOCALISMO TERRITORIALE: La Bcc può svolgere la sua attività solo nella “zona di competenza territoriale”. Questa è costituita dai comuni ove essa ha le proprie filiali e dai comuni limitrofi. Generalmente lo Statuto prevede un margine di tolleranza al vincolo del localismo che non può superare il 5%: pertanto la BCC può assumere una quota di attività di rischio al di fuori della sua zona di competenza territoriale nel limite del 5% del totale di queste ultime (crediti e titoli a ponderazione zero).Ad eccezione di tale quota, i soci ed i clienti della BCC possono essere solamente soggetti che risiedono nella zona di competenza territoriale o vi hanno la loro sede o vi operano con “carattere di continuità”.
APERTURA FILIALI: Rispetto alle altre banche ci sono dei vincoli all’apertura di sedi distaccate. Infatti in questo caso occorre il consenso della Banca d’Italia, che verificherà se la BCC ha:
- posto in essere nel nuovo comune e nei comuni limitrofi una rete di rapporti con la clientela residente o operante, con la raccolta di almeno 200 adesioni da parte di nuovi soci rispettato la disciplina in materia di coefficienti patrimoniali obbligatori
- rispettato la disciplina in materia di coefficienti patrimoniali obbligatori una situazione organizzativa ed un sistema dei controlli interni adeguati, in relazione ai rischi connessi alle caratteristiche delle nuove piazze di insediamento
DISTRIBUZIONE DEGLI UTILI: Gli utili conseguiti dalla Bcc non possono essere liberamente distribuiti, perché la normativa pone a suo carico limiti stringenti. L’utile netto della Bcc deve essere così ripartito:
- almeno il 70% a riserva legale
- almeno il 3% del residuo a fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione
- il rimanente utile può essere utilizzato, secondo quanto stabilito dallo statuto o dall’assemblea, per:
- la rivalutazione delle azioni
- l’assegnazione ad altre riserve o fondi
- finalità di beneficenza
- la distribuzione ai soci come dividendo