Lending-based crowdfunding, differenze rispetto agli intermediari tradizionali

Credito Mutuo“Le piattaforme di lending-based crowdfunding (Lbc), congiuntamente alle altre imprese fintech, possono costituire un forte stimolo all’innovazione per gli intermediari tradizionali. Sebbene il Lbc difficilmente sarà in grado di sottrarre quote di mercato rilevanti alle banche, una sua espansione aumenterà il grado di concorrenza nel settore finanziario, contribuendo a ridurre il costo dell’intermediazione, con positivi effetti sulla crescita economica. Il Lbc, inoltre, può costituire una importante fonte di finanziamento alternativa per le famiglie e soprattutto per le Pmi. Infine, tramite il Lbc i risparmiatori possono diversificare maggiormente il proprio portafoglio di investimenti. I rischi del Lbc non debbono essere sottovalutati, in particolare quelli posti alla stabilità finanziaria. Essi possono essere tuttavia mitigati da regole che limitino l’espansione del credito ai debitori più rischiosi e che assicurino la capacità di assorbire le perdite da parte degli investitori”. Sono queste le conclusioni dell’occasional paper che la Banca d’Italia ha dedicato al lending-based crowdfunding, canale di finanziamento alternativo rispetto a quello rappresentato dagli intermediari creditizi.

Con il Lbc, spiegano gli esperti di Palazzo Koch, “famiglie e piccole imprese sono finanziate direttamente da una moltitudine di investitori. L’incontro tra domanda e offerta di fondi, da parte di privati o investitori istituzionali, avviene su una piattaforma informatica che valuta il merito di credito dei debitori e gestisce i flussi di pagamento tra le parti. La prima piattaforma di Lbc (Zopa) è stata fondata nel 2004 nel Regno Unito da un piccolo gruppo di esperti dell’applicazione delle nuove tecnologie al settore bancario, ispirandosi al funzionamento dei mercati obbligazionari (Atz e Bholat, 2016). Da allora questo tipo di finanziamento si è diffuso in tutto il mondo. A partire dall’inizio di questo decennio il Lbc, pur rimanendo un fenomeno piccolo se confrontato con l’industria bancaria, è cresciuto in maniera esponenziale, soprattutto in Cina, negli Usa e nel Regno Unito”.

Il Lbc consente a famiglie e imprese “di ampliare le proprie fonti di finanziamento. Creando una nuova categoria di attività, esso permette inoltre a individui e investitori istituzionali di diversificare i propri investimenti. È presto per poter valutare se, come sostengono alcuni analisti, il Lbc possa dar luogo a un radicale cambiamento del processo di erogazione del credito ed abbia le potenzialità per sottrarre alle banche significative quote di mercato. È tuttavia possibile affermare fin da ora che la pressione competitiva esercitata sugli intermediari tradizionali indurrà questi ultimi a rinnovare profondamente la propria operatività. Un utilizzo più efficiente delle nuove tecnologie consentirà agli intermediari di offrire i propri servizi in modo più semplice, rapido ed economico. Vi sono inoltre ampi spazi di collaborazione tra le banche e il Lbc: negli Stati Uniti e nel Regno Unito in numerosi casi gli intermediari tradizionali hanno affidato, in parte o completamente, il processo di erogazione di alcuni tipi di prestiti alle piattaforme sfruttandone la maggiore efficienza.

Questa forma di innovazione finanziaria non è tuttavia esente da rischi per quanto riguarda la stabilità finanziaria, l’allocazione efficiente delle risorse, la protezione dei consumatori. Uno sviluppo sostenibile del Lbc potrebbe beneficiare, in quelle giurisdizioni che ancora ne sono prive, come l’Italia, di una regolamentazione specifica che consenta alle piattaforme di operare all’interno di un quadro normativo certo e ben delimitato. Le regole dovrebbero essere disegnate in modo tale da contenere i principali rischi, senza per questo creare eccessive barriere all’ingresso e permettendo alle piattaforme di sperimentare nuovi modelli di attività. All’interno dell’Unione Europea, l’adozione di una regolamentazione comune, o almeno ampiamente armonizzata, potrebbe contribuire allo sviluppo dell’Unione del mercato dei capitali”.

La dimensione e le caratteristiche del mercato
“I prestiti erogati per mezzo delle piattaforme di Lbc sono una piccola frazione del totale dei finanziamenti concessi dagli intermediari tradizionali, tuttavia sono in forte espansione. I paesi in cui il Lbc è più diffuso sono la Cina, il Regno Unito e gli saA. Nonostante la scarsità di dati è comunque possibile fornire alcune valutazioni sulla dimensione di questo mercato nelle principali economie. La Cina è il mercato in cui il Lbc è più diffuso: si stima che nel 2015 i prestiti concessi tramite le piattaforme di Lbc siano stati pari a 66 miliardi di dollari, in aumento del 290 per cento rispetto allo scorso anno. Essi rappresentavano il 4 per cento dei finanziamenti erogati dalle banche. Le peculiarità del sistema economico e finanziario cinese rende tuttavia difficilmente replicabile l’esperienza di questo paese nelle economie occidentali. Negli Usa le due maggiori piattaforme di Lbc (Lending Club e Prosper), che operano principalmente nel mercato del credito al consumo, nel 2015 hanno permesso l’erogazione di prestiti per oltre 10 miliardi di dollari (contro circa 5 nel 2014 e poco più di 2 nel 2013)6 . Secondo le informazioni reperibili sui siti delle piattaforme, circa il 70 per cento di questi prestiti è stato destinato a consolidare debiti esistenti (contratti principalmente per mezzo di carte di credito revolving). Le potenzialità di crescita in questo settore sono molto grandi: Goldman Sachs (2015) stima che l’ammontare dei prestiti erogati dagli intermediari tradizionali che potrebbero essere rifinanziati ricorrendo al Lbc sia pari a circa 285 miliardi di dollari.

Non sono invece disponibili dati affidabili per quanto riguarda i prestiti alle Pmi . Nel Regno Unito il totale dei prestiti erogati per mezzo di piattaforme di Lbc è cresciuto nel 2015 a 2,7 miliardi di sterline, oltre il 70 per cento in più rispetto all’anno precedente (Nesta, 2016). Circa 1,5 miliardi di sterline sono stati prestati a Pmi, di cui 600 milioni a imprese operanti nel settore degli immobili residenziali. Escludendo questi ultimi, è possibile stimare che i nuovi finanziamenti erogati per mezzo delle piattaforme siano arrivati a rappresentare il 14 per cento dei prestiti concessi alle Pmi dalle banche, al netto dei rimborsi. Inoltre le piattaforme hanno anche consentito l’erogazione di finanziamenti per 300 milioni di sterline a fronte della cessione di fatture. Il credito al consumo finanziato tramite Lbc è stato invece alle stesse condizioni a tutti i residenti negli Usa, anche a quelli residenti in Stati in cui la regolamentazione antiusura è più stringente. Nell’Europa continentale il Lbc è ancora molto poco diffuso. Nel 2015 si stima che siano stati erogati prestiti per quasi 700 milioni di euro, il doppio rispetto all’anno precedente. La crescita è stata maggiore per i finanziamenti alle Pmi (113 per cento), mentre quelli alle famiglie sono aumentati del 91 per cento. Questo segmento del mercato rimane comunque quello più rilevante, con circa l’80 per cento delle nuove erogazioni. In Italia il Lbc, sebbene presente dal 2008, stenta a crescere. Al momento della stesura di questo lavoro erano attive sei piattaforme. Di queste tre sono attive nel mercato dei prestiti personali, una in quello dei prestiti alle Pmi e una è specializzata in finanziamenti a organizzazioni senza scopo di lucro. Sulla base dei dati messi a disposizione dalla società Altfi.com, dal momento della loro fondazione le principali piattaforme italiane hanno consentito l’erogazione di finanziamenti per soli 26 milioni di euro; l’ammontare dei nuovi prestiti concessi nel 2015 è stato inferiore ai 10 milioni”.

Le differenze tra il lending-based crowdfunding e gli intermediari tradizionali
“Il Lbc permette, come si è visto nel paragrafo 2, alle piccole e medie imprese e alle famiglie di indebitarsi per mezzo di un processo molto simile a quello che consente alle imprese di media e grande dimensione di emettere obbligazioni. Secondo quanto dichiarato da uno dei fondatori di Zopa, i meccanismi che regolano il funzionamento dei mercati obbligazionari sono stati la principale fonte di ispirazione al momento della creazione della prima piattaforma di LBC (Atz e Bholat, 2016). L’esistenza di un mercato obbligazionario presuppone che gli investitori possano valutare in modo sufficientemente accurato la capacità degli emittenti di rimborsare il debito (solitamente grazie ai servizi delle agenzie di rating e delle banche di investimento che curano il processo di collocamento) e diversificare i propri investimenti. Inoltre i finanziatori devono poter accedere a un mercato in cui cedere i titoli, nel caso in cui abbiano bisogno di liquidità. I servizi delle agenzie di rating e dei membri del consorzio di collocamento e l’ammissione a mercati regolamentati comportano tuttavia dei costi fissi, che non rendono convenienti le emissioni di importo contenuto, impedendo l’accesso al mercato alle imprese piccole. Le banche costituiscono una fondamentale fonte di finanziamento per le imprese di minore dimensione proprio perché sono in grado di fornire ai propri clienti (debitori e depositanti) servizi di valutazione del merito di credito, diversificazione degli investimenti e liquidità.

Gli intermediari tradizionali assumono inoltre il rischio di credito assorbendo, almeno in parte, le eventuali perdite per mezzo del proprio capitale. Per mezzo delle nuove tecnologie le piattaforme possono oggi fornire servizi di mitigazione del rischio di credito (grazie ai modelli di rating e alla possibilità di diversificare gli investimenti finanziando piccole quote dei singoli prestiti) e di liquidità (permettendo l’accesso a un mercato secondario in cui è possibile liquidare le somme finanziate, se necessario). L’offerta di questi servizi, tuttavia, presuppone generalmente che i contratti di finanziamento siano estremamente standardizzati, limitando la capacità delle piattaforme di sottrarre quote di mercato alle banche. In particolare, il Lbc non consente (a meno di casi molto limitati) di offrire finanziamenti flessibili come le linee di credito, né di rinegoziare i termini dei prestiti per consentire ai debitori di superare momenti di difficoltà. Le piattaforme di Lbc si differenziano dalle banche anche per quanto riguarda la modalità con cui offrono i propri servizi. Anche in questo caso il ruolo delle nuove tecnologie è fondamentale. Esse infatti consentono di utilizzare canali distributivi quasi esclusivamente telematici, eliminando la necessità di dover mantenere una rete fisica di sportelli. Tuttavia, se da un lato ciò consente di ridurre i costi impliciti (in termini di tempo) che debitori e finanziatori debbono solitamente sopportare per 15 recarsi presso gli sportelli bancari, dall’altro limita la capacità di offrire servizi di consulenza e di attrarre quella fascia di clientela che considera importante poter avere un confronto diretto e personale con chi offre servizi finanziari. La pressoché totale digitalizzazione del processo di erogazione del credito, inoltre, consente di ridurre notevolmente il tempo che intercorre tra il momento della richiesta di finanziamento e l’effettiva concessione del prestito. Secondo Nesta (2014) il 53 per cento dei soggetti indebitati tramite Lbc considera tra i principali vantaggi di questa forma di finanziamento la rapidità con cui vengono concessi i prestiti”.