Il quadro che è emerso offre uno spunto di riflessione interessante sulle nuove tenenze che vanno emergendo nel ricorso al credito.
“L’identificazione del profilo tipico di chi richiede un prestito personale – ha spiegato Marco Giorgi di Prestiti.it – aiuta a definire un fenomeno che non è più di nicchia. Se prima le richieste di un prestito riguardavano soprattutto l’acquisto di beni durevoli, come l’auto o i mobili per la casa, ora il credito al consumo è uno strumento utile per affrontare quella contrazione del potere d’acquisto che, secondo Federconsumatori, è pari al 2,8% rispetto allo scorso anno”.
I dati raccolti mostrano innanzitutto che nel 72% dei casi il richiedente è un uomo, che l’età media di chi domanda un finanziamento è di 41 anni e che l’importo richiesto si aggira sugli 11.500 euro, vale a dire 6.000 euro in meno rispetto a 12 mesi fa, quando un prestito medio ammontava a 17.500 euro.
Passando ad analizzare le motivazioni alla base di un finanziamento, si scopre che nel 33% dei casi il richiedente ha bisogno di liquidità, nel 17,2% vuole comprare un’auto usata e nel 12,2% ha la necessità di ristrutturare la casa in cui abita.
Un anno fa il quadro era abbastanza differente, considerato che solo un italiano su cinque (il 21,6% per l’esattezza) chiedeva un prestito per liquidità e che il numero di coloro che desideravano comprare una vettura appena uscita dal concessionario era doppio rispetto a quello attuale (il 14,3%, contro il 7,8% registrato oggi). Segni evidenti della crisi che incalza.
“Una tale evoluzione della domanda di prestiti personali – ha sottolineato a riguardo Giorgi – è sintomatica di un rapido mutamento delle esigenze degli Italiani, che hanno trovato nel credito al consumo uno strumento per affrontare con più serenità la crisi in attesa di tempi migliori”.