Ogni anno molte aziende rinunciano a intraprendere cause civili per far valere i propri diritti per il timore di dover affrontare procedimenti lunghi con esiti incerti e costi legali e tecnici ingenti. Per aiutare questi imprenditori, sulla scorta dell’esperienza avviata negli Stati Uniti, si sta diffondendo anche in Italia il mercato del “litigation funding”, traducibile come “finanziamento del contenzioso”. Si tratta di un’operazione attraverso la quale una parte terza acquista il diritto litigioso e mette le proprie risorse finanziarie e la propria rete di legali e consulenti specializzati a disposizione di chi vuole tutelare un proprio diritto in sede legale, per poi dividerne gli eventuali proventi.
Nel comparto ha fatto recentemente il proprio ingresso una start up innovativa, LexCapital, che unisce l’elemento tecnologico a quello legale/finanziario. La società seleziona, valuta e acquista il diritto litigioso (res litigiosa) da un soggetto. In cambio del diritto acquisito, si impegna a sostenere tutti i costi legali e tecnici connessi, assumendosi anche ogni rischio e costo dell’eventuale soccombenza. In caso di successo finale, riconoscerà al cliente una parte dei proventi del giudizio, trattenendo per sé la rimanente parte.
La scelta dei casi sui quali investire si basa su un algoritmo proprietario, denominato Lexcapital litigation assessment (Lla), che fa leva su un modello statistico-matematico in grado di valutare in anticipo l’opportunità dell’investimento tramite parametri quali la solvibilità del soggetto, la valutazione della probabilità di esito favorevole del giudizio, e il ricorso ad una banca dati giuridica (e non ai Precog di Philip Dick in Minority Report, n.d.a.).
LexCapital si rivolge a imprese, enti e società pubbliche e privati, e si propone anche come partner di professionisti legali. L’azione della start up si focalizza sui segmenti commercial, corporate, fallimentare e class action, riuscendo a frammentare bene i casi da prendere in carico poiché selezionati fra quelli a rischio contenuto.
“In Italia, molti rinunciano al contenzioso per evitare anni di battaglie legali dagli esiti incerti– ci spiega Giuseppe Farchione, chief operating officer di LexCapital -. La difesa della legalità e dei propri legittimi interessi risente di un sistema ingolfato e spesso considerato iniquo. È proprio da questa considerazione che è nata l’idea di costituire un litigation fund sotto forma di start up innovativa. Una realtà dinamica che può contare sull’esperienza pluridecennale dei fondatori e dei suoi manager, e che mette competenza e tecnologia al servizio di quei clienti che non possono o non vogliono sostenere procedimenti giudiziari lunghi, rischiosi e dispendiosi, sia in termini di energie che risorse. Abbiamo sviluppato un algoritmo grazie al quale selezioniamo i casi da acquisire, assumendoci ogni spesa e rischio connessi all’azione legale. Per imprenditori e manager non è solo un modo per scaricare su altri i costi di una causa civile, ma anche per concentrare le forze sul proprio core business anziché rincorrere le lungaggini processuali e le complessità dei sistemi giudiziari”.
LexCapital opera come società benefit, così da allargare il litigation funding anche alle società no-profit e, per sensibilizzare l’utilizzo di questa operazione, ha stretto una collaborazione scientifica col dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Torino.