L’Osservatorio di aprile di PrestitiOnline

Tra i dati più interessanti troviamo quelli relativi alle motivazioni che spingono gli italiani a chiedere un finanziamento: ristrutturazione casa (16%), acquisto di un’auto nuova (10,3%), acquisto di un’auto usata (17,8%), arredamento (9,3%), liquidità (19,7%), acquisto di un motoveicolo (2,9%), acquisto di un immobile o di un box (1,4%), consolidamento dei debiti (12,5%), hobbies, viaggi e vacanze (1,6%), spese mediche (2,5%), matrimonio o cerimonie (2,6%), beni strumentali alla propria attività (1%), elettronica ed informatica (0,6%), altro (2%).

Ad essere monitorate sono anche le erogazioni suddivise per finalità: ristrutturazione casa (20,7%), acquisto di un’auto nuova (16,5%), acquisto di un’auto usata (20,8%), arredamento (11,5%), liquidità (11%), acquisto di un motoveicolo (4%), acquisto di un immobile o di un box (1,2%), consolidamento dei debiti (5%), hobby, viaggi e vacanze (1,7%), spese mediche (2,2%), matrimonio o cerimonie (2,4%), beni strumentali alla propria attività (0,4%), elettronica ed informatica (0,4%), altro (2,3%).

Per quanto riguarda le durate, i prestiti più richiesti sono quelli a 84 mesi, che rappresentano il 20,5% del totale, seguiti da quelli a 60 mesi (19,6%) e da quelli a 48 mesi (14%). Dal lato delle erogazioni, invece, ai primi posti troviamo i finanziamenti a 60 mesi (20,1%), quelli a 84 mesi (18,7%) e quelli a 36 mesi (14,6%).

L’importo medio delle richieste è di 12.499 euro, contro erogazioni che arrivano a 11.385 euro.

Guardando alla cartina geografica si scopre che il 42,6% delle richieste viene dal Nord, il 36,1% dal Sud e il 21,3% dal Centro. Le erogazioni seguono da vicino: 42,6% al Nord, 35,4% al Sud e 22% al Centro.

A richiedere i finanziamenti sono soprattutto persone tra i 36 e i 45 anni (34,6%), che rappresentano anche la maggioranza dei soggetti a cui vengono erogati (38,1%). Le domande provengono principalmente dai dipendenti a tempo indeterminato (70,4%), seguiti dai lavoratori autonomi (20,2%). Di pari passo le erogazioni, che vanno ai primi nell’80,7% dei casi, e ai secondi nell’8,7%.