Tra i dati più interessanti troviamo quelli relativi alle motivazioni che spingono gli italiani a chiedere un finanziamento: diversamente da maggio la liquidità balza al primo posto (20,2%), seguita dall’acquisto di un’auto usata (17,4%); vengono poi con piccole variazioni rispetto al mese scorso l’ acquisto di un’auto nuova (9,7%), la ristrutturazione della casa (16,4%), arredamento (9,3%), acquisto di un motoveicolo (3%), acquisto di un immobile o di un box (1,3%), consolidamento dei debiti (12,2%), hobbies, viaggi e vacanze (1,7%), spese mediche (2,5%), matrimonio o cerimonie (2,6%), beni strumentali alla propria attività (0,9%), elettronica ed informatica (0,6%), altro (2,1%).
Ad essere monitorate sono anche le erogazioni suddivise per finalità: ristrutturazione casa (22,4%), acquisto di un’auto nuova (15,9%), acquisto di un’auto usata (19,8), arredamento (11,3%), liquidità (10,8), acquisto di un motoveicolo (3,9%), acquisto di un immobile o di un box (1%), consolidamento dei debiti (5%), hobby, viaggi e vacanze (1,9%), spese mediche (2,3%), matrimonio o cerimonie (2,6%), beni strumentali alla propria attività (0,3%), elettronica ed informatica (0,5%), altro (2,3%).
Per quanto riguarda le durate, i prestiti più richiesti si confermano essere quelli a 84 mesi, che rappresentano il 20,8% del totale, seguiti da quelli a 60 mesi (19,5%) e da quelli a 48 mesi (14% in leggerissimo aumento). Dal lato delle erogazioni, invece, ai primi posti troviamo sempre i finanziamenti a 60 mesi (19,8%), quelli a 84 mesi (18,6%) e quelli a 36 mesi (15,0%).
L’importo medio delle richieste è di 12.276 euro (in calo rispetto a maggio), contro erogazioni che arrivano a 11.117 euro (sempre in calo).
Guardando alla cartina geografica si scopre che il 42,4% delle richieste viene dal Nord (dato sostanzialmente stabile rispetto ad aprile), il 36,4% dal Sud e il 21,2% dal Centro. Le erogazioni seguono da vicino: 42,2% al Nord, 35,9% al Sud e 21,9% al Centro.
A richiedere i finanziamenti restano soprattutto persone tra i 36 e i 45 anni (34,4%), che rappresentano anche la maggioranza dei soggetti a cui vengono erogati (38,9%). Le domande provengono principalmente dai dipendenti a tempo indeterminato (70,4%), seguiti dai lavoratori autonomi (19,9%, dato stabile). Di pari passo le erogazioni, che vanno ai primi nell’81,2% dei casi, e ai secondi nell’8,4%.