Primi cento giorni per il primo cda nella storia dell’Enasarco eletto direttamente dagli agenti. Ad aprile scorso i 230mila iscritti alla Fondazione sono stati chiamati alle urne per eleggere un’assemblea di 60 delegati che ha scelto gli attuali 15 membri del consiglio. Una rivoluzione rispetto al passato, a lungo attesa (l’ente è stato costituito nel 1938) e da più parti auspicata dopo anni in cui la gestione dell’istituto previdenziale aveva cominciato a scricchiolare e a mostrare non poche ombre, divenendo oggetto di interrogazioni parlamentari e dei rilievi da parte della Commissione parlamentare di controllo degli enti previdenziali. Non a caso la campagna elettorale dei mesi scorsi si è svolta all’insegna del cambiamento e della rottura con il passato. Per vedere se dalle promesse si è passati ai fatti abbiamo incontrato Luca Matrigiani, presidente del Simedia, il Sindacato agenti e mediatori (Aderente a Ugl Terziario), e attuale membro del cda della Fondazione, eletto tra le file della lista Adesso Basta.
Che aria si respira nel cda?
Nelle riunioni c’è un clima di collaborazione e tutti i miei colleghi hanno dimostrato da subito un grande senso di responsabilità per il delicato incarico che ci è stato affidato. Questo che va sicuramente in direzione di quella discontinuità con la precedente gestione richiesta a gran voce dalla categoria. Ciò non vuol dire che ci sia sempre unanimità di vedute. Come è ovvio che accada in qualsiasi assemblea democraticamente eletta, di fronte alle problematiche che vengono poste sul tavolo emergono talvolta soluzioni distanti tra loro. La cosa importante, a mio avviso, è che il confronto, che può essere in alcuni casi anche aspro, sia sempre finalizzato a quel comune obiettivo di cui tanto si è parlato durante la campagna elettorale: il cambiamento. Nell’ambito di questi confronti il mio ruolo è chiaramente quello di rappresentare, in prima battuta, le istanze della categoria degli agenti in attività finanziaria, che per il tramite di Simedia mi hanno voluto in questo consiglio di amministrazione. È mia intenzione continuare a vigilare affinché non venga meno l’impegno alla realizzazione dei punti programmatici presentati dalla lista Adesso Basta, che già nella scelta del nome aveva reso inequivocabile il proprio desiderio di cesura rispetto alla passata gestione.
Su cosa ha iniziato a lavorare il cda in concreto?
Innanzitutto, attraverso una rigorosa spending review, abbiamo abbattuto i costi relativi ai nostri stessi emolumenti, coerentemente con quanto dichiarato nel programma della nostra lista e con le attuali difficoltà economiche che incontra la categoria. Nelle varie commissioni si sta inoltre lavorando su tutti i punti programmatici espressi dalle liste presenti alle elezioni. Visto il poco tempo avuto finora a disposizione, ci riteniamo soddisfatti del percorso intrapreso. Stiamo comunque monitorando attentamente le varie proposte che il presidente e gli uffici hanno portato fino ad oggi in consiglio e nelle commissioni, proposte che per adesso sono in linea con gli impegni presi.
Quali sono i prossimi impegni in agenda?
I mesi che ci separano da qui alla fine dell’anno saranno particolarmente intensi e impegnativi, perché rappresentano per noi, dopo il periodo di rodaggio, il primo vero banco di prova. Temi come le agevolazioni per l’ingresso dei giovani all’attività, la portabilità dei contributi, il miglioramento dei servizi offerti dalla Fondazione ai propri iscritti e una più semplice accessibilità ad essi saranno nell’immediato futuro le nostre priorità. Vogliamo che quello per cui ci stiamo impegnando non venga percepito solo come un effimero cambiamento di immagine, ma come una trasformazione reale e concreta, finalizzata a migliorare la gestione del patrimonio dell’ente e le prestazioni e i servizi offerte agli iscritti.