Luca Matrigiani, presidente Simedia: “Ecco le norme del Decreto Cura Italia che tutelano gli agenti”

Luca Matrigiani, Simedia 3È da poche ore in vigore il Decreto Cura Italia, che contiene misure e interventi straordinari per l’emergenza coronavirus: ammortizzatori sociali, divieto di licenziamento, premio per chi lavora in sede, congedi per i genitori, rimborsi di varia natura. Abbiamo raggiunto al telefono Luca Matrigiani, presidente del Simedia, Sindacato agenti in attività finanziaria e collaboratori, per analizzare con il suo aiuto le misure che toccano più da vicino gli agenti in attività finanziaria.

Appena uscito il decreto, tra gli agenti di commercio ci si è iniziati a interrogare circa l’interpretazione dell’articolo 28, che prevede un’indennità di 600 euro per il mese di marzo per i “lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie”. Gli agenti in attività finanziaria avranno effettivamente diritto a questa indennità?
La questione è al momento controversa, tutto dipende da quale tipo di interpretazione delle norme prevarrà. A tal proposito abbiamo inviato ieri una missiva al presidente del Consiglio Conte e al ministro del Lavoro Catalfo per avere chiarimenti in merito. Più che concentrarsi su questo articolo, che darebbe peraltro accesso a un importo di contenuto assolutamente inadeguato, 600 euro una tantum, al momento è forse opportuno soffermarsi anche sul dettato dell’articolo 44, che al primo comma recita testualmente: “Al fine di garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro è istituito, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo denominato ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’ volto a garantire il riconoscimento ai medesimi soggetti di cui al presente comma, di una indennità, nel limite di spesa 300 milioni di euro per l’anno 2020”. Il comma successivo aggiunge: “Con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sono definiti i criteri di priorità e le modalità di attribuzione dell’indennità di cui al comma 1, nonché la eventuale quota del limite di spesa di cui al comma 1 da destinare, in via eccezionale, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica, al sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103. 3. Alla copertura degli oneri previsti dal presente articolo si provvede ai sensi dell’articolo 126”. Ciò vuol dire che grazie a questo articolo anche gli Agenti in Attività Finanziaria ed i Collaboratori, che sono iscritti all’Enasarco, che è uno degli enti a cui fa riferimento il decreto legislativo 509, potrebbero effettivamente avere accesso a una qualche indennità.

Si sa qualcosa su come funzionerà la procedura per accedere al Fondo?
Fatto salvo che attendiamo una risposta nei tempi più brevi riguardo l’interpretazione dell’articolo 28, per parlare delle procedure è ancora presto. Il secondo comma dell’articolo 44 dice appunto che Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, avranno 30 giorni di tempo per emanare i decreti attuativi del provvedimento. Anche qui ci ritroviamo in una situazione molto simile alla precedente. Il plafond messo a disposizione è pari a 300 milioni di euro e andrebbe distribuito a una platea di centinaia di migliaia di contribuenti. In buona sostanza l’importo per ogni singolo agente potrebbe essere ancora più marginale rispetto ai 600 euro indicato nell’articolo 28 e dunque assolutamente inadeguato.

Trenta giorni non sono pochi per persone che non stanno lavorando e non hanno entrate. Nel frattempo cosa si fa?
La cosa più sensata sarebbe fare in modo che le associazioni sindacali che rappresentano gli agenti e quelle che rappresentano le mandanti si siedano attorno a un tavolo per ragionare di concerto sull’istituzione di un protocollo ai sensi del quale banche e finanziarie vadano ad anticipare un determinato importo agli agenti per far fronte a questa emergenza. Ovviamente si dovrebbero fissare dei parametri precisi: un anticipo pari a una certa percentuale della media delle provvigioni degli ultimi anni, un determinato tetto massimo e così via. Alla fine dell’emergenza la mandante che ha anticipato queste somme andrebbe a recuperarle scalandole, ad esempio, dalle fatture successive. Si potrebbe cercare di coinvolgere anche i ministeri competenti, l’Oam, la Fondazione Enasarco, per creare una sorta di fondo di garanzia per le mandanti che anticipano i soldi e/o per sensibilizzare una simile iniziativa. Ciò darebbe un senso ai sacrifici che si stanno facendo e riuscirebbe a valorizzare al meglio gli importi per fronteggiare questa emergenza. In questo modo ci sarebbero vantaggi non solo per gli agenti ma anche per le mandanti, che non perderebbero la rete e che ne fidelizzerebbero i componenti. È chiaro che nell’attuale situazione organizzare un tavolo di confronto non è facile ma oggi con i sistemi informatici che abbiamo a disposizione è assolutamente fattibile. Notiamo con piacere che più di qualche finanziaria e società di mediazione si sta muovendo verso questa direzione.

Oltre che presidente del Simedia Lei è anche capolista di “Prima gli agenti in attività finanziaria”, la lista che si presenta alle elezioni per l’assemblea dei delegati dell’Enasarco in programma dal 17 al 30 aprile. Come vi state muovendo?
La proposta di un tavolo di confronto con le mandati è condivisa dalla lista “Prima gli agenti in attività finanziaria”, che come si può intuire dal nome stesso ha a cuore gli interessi della categoria ed è pronta ad attivarsi in tutte le sedi opportune per garantirne un adeguata tutela.

Intanto l’Enasarco ha dichiarato che stanzierà circa 8 milioni e mezzo di euro per il sostegno agli agenti…
Si tratta di un primo passo nella direzione di un sostegno agli agenti più in difficoltà. Si stanno valutando ulteriori misure, c’è il massimo impegno e la partecipazione di tutto il consiglio d’amministrazione, degli uffici e di tutta la struttura.

L’emergenza in cui trova il Paese non sarà di breve durata. Quali scenari ci troveremo davanti dal punto di vista del settore del credito e della categoria degli agenti in attività finanziaria?
Sicuramente si preannuncia un periodo difficile per tutti. Le aziende dovranno superare molti ostacoli e noi saremo al fianco loro e degli agenti per individuare e attivare gli strumenti per garantire un adeguato supporto. In questo momento così complesso dobbiamo avere la capacità di continuare a tutelare la categoria che rappresentiamo con strumenti efficaci, capaci di dare respiro agli agenti e ai collaboratori, che sono, come spesso accade, penalizzati pur rappresentando dei contribuenti molto importanti, un pilastro del  sistema economico italiano.