Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Maurizio Pezzetta, vice presidente vicario Fimaa, in risposta alla lettera di Paolo Righi, già presidente nazionale Fiaip e presidente Confassociazioni Re.
Caro Paolo,
normalmente non ho mai risposto né a lettere aperte né tanto meno alle esternazioni in generale fatte in passato, anche a puntate, proprio perché evito scambi epistolari inutili, fra l’altro con chi sulla propria pagina social, senza rappresentare qualcuno in quel momento, si descriveva come portatore dell’interesse della categoria, usando un modo discutibile di esprimersi, tanto per rimanere io moderato.
Mi solleva che fisicamente stai bene, perché è la cosa più importante per tutti noi.
Voglio subito tranquillizzarti inoltre su una tua considerazione fuori luogo: non sono certo io a sentirmi investito dal Divino, forse hai fatto uno scambio di persona.
Conoscendomi, come tanti che conoscono me ed anche te, è ben chiaro che ho solo espresso il mio pensiero ben formato in maniera articolata, a mio parere, in una intervista, che confermo essere stata ben riportata dalla valente giornalista, che ha saputo cogliere ogni aspetto, riflessione e considerazione da me esposte, forse perché l’ho fatto in maniera molto chiara.
E perché dico chiara?
Amo suggerire sempre, quando mi rivolgo a chi mi leggerà, di non farsi raccontare le cose dagli altri, ma di leggerle da sé.
Così ho fatto anche con l’art. 28 della Legge 118/2022, consiglio che voglio ribadire e caldeggiare anche in questo caso: a chi leggerà questa mia risposta alla tua lettera aperta suggerisco di leggere prima la norma di legge, così potrà capire subito tutto, a prescindere dalle nostre interpretazioni personali.
Se me lo consenti, desidero consigliare e caldeggiare una attenta lettura della mia intervista e della tua lettera aperta, per lasciar decidere a chi leggerà chi ha esposto fatti, conseguenti alla semplice lettura della norma facile da interpretare, e chi ha sviluppato un proprio racconto ad altrui uso.
Prendo atto che tu stesso riconosci che il secondo comma dell’art. 28 della Legge 118/2022, che tu hai apertamente caldeggiato e stai difendendo strenuamente, sia “tecnicamente inattuabile”.
Non finirai mai di sorprendermi: proponi e difendi una modifica legislativa che però sostieni essere inattuabile.
Sei senza rivali.
Devo dirti sinceramente, fra l’altro, che in diversi passaggi della tua lettera aperta, ho trovato conferme alle mie considerazioni ed anche alle mie affermazioni, ed è per questo che consiglio una attenta lettura di entrambe, non per raccontare, ma per far comprendere da sé ai nostri colleghi, ben capaci di farlo, dopo una semplice attenta lettura.
La differenza sostanziale tra la mia e la tua visione dell’attività dell’agente immobiliare e del mediatore creditizio non risiede nel caldeggiare la multidisciplinarietà, basta leggere la mia intervista e ciò che affermo sempre, ma nel fatto che secondo la tua visione un unico soggetto, all’interno di un’agenzia, possa fare tutto: vendere case, vendere polizze, vendere prestiti personali, cessioni del quinto, locazioni brevi, mutui, cessioni di aziende, ecc., mentre secondo la mia visione ciascuno deve fare ciò che è capace di fare bene e collaborare con altri soggetti, sempre all’interno della medesima Agenzia, che abbiano le altre e diverse competenze e professionalità.
È questo il miglior servizio che si possa offrire al cliente.
Personalmente confermo quindi ogni parola e considerazione che ho affermato nella mia intervista e che ribadisco in ogni occasione che mi capita, non ultimo confermo la mia convinzione che l’approvazione di questi emendamenti proposti, in particolare il comma 2, sia sfuggita di mano anche a chi li ha spinti, ed il tuo riconoscimento che si tratti di una norma tecnicamente inattuabile ne è, nella sostanza, una conferma, perché non credo che chi l’ha caldeggiata volesse la seconda parte della norma, appunto.
E non a caso ho aggiunto infatti nella mia intervista, che ci si dovrebbe confrontare proprio su questo, per il bene della categoria degli agenti immobiliari, in questo caso.
Concludo dicendoti che sinceramente dovrei contestare tante affermazioni che hai fatto e che vanno a creare confusione ma ripeto ciò che ho detto all’inizio di questa mia, che evito normalmente di rispondere ed avviare uno sterile, ma comunque fastidioso, scambio epistolare e voglio quindi rimanere garbato e finire qui, rendendomi disponibile anche io a spiegare a te a voce tutte le imprecisioni che ho letto nella tua lettera molto teatrale a momenti, ma che ci sta con il tuo modo di scrivere e di esprimerti, conoscendoti bene da tanti anni.
Anche per questo ho evitato di controbattere periodo per periodo.
Come ti dicevo, sempre sorridendo, nelle riunioni che ci vedevano partecipare insieme, sei anche simpatico, se non esageri e preso a piccole dosi, se me la concedi come battuta finale rilassante, conoscendomi anche tu.
Sempre disponibile a confronti diretti se costruttivi e non epistolari, che invece non sono utili, anzi annoiano chi poi li deve leggere, ti saluto augurandoti il meglio.
Maurizio Pezzetta
Vice Presidente Vicario Fimaa