Le società del credito, mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria, intermediari e società finanziarie iniziano finalmente a scoprire l’importanza della web reputation, la reputazione online, ossia l’insieme dei contenuti web riferibili all’azienda o al proprio brand e costituenti l’identità digitale.
È ormai chiaro a tutti che tutto quello che viene pubblicato sul web rimane per sempre online, come se fosse scolpito nella pietra. Immagini, testi, commenti e informazioni sono costantemente a disposizione di chiunque abbia interesse a cercarli. Risulta quindi necessario che le società del credito si muovano bene a priori, per creare e soprattutto mantenere una buona reputazione.
Le opinioni, attraverso i blog, i forum o i social network possono essere rimpallate da utente a utente in una sorta di passaparola senza fine. Creando certamente nuove opportunità professionali ma anche cattive referenze e una brutta immagine societaria. In questo contesto, è giunto nei giorni scorsi il secco diniego del Garante della privacy alla realizzazione di una piattaforma web preordinata all’elaborazione di profili reputazionali concernenti persone fisiche e giuridiche. Il Garante ha espresso parere contrario alla realizzazione di una banca dati on line che prevedeva la misurazione del rating reputazionale. “Il progetto per la misurazione del rating reputazionale – si legge nel comunicato del Garante della privacy – viola le norme del Codice sulla protezione dei dati personali e incide negativamente sulla dignità delle persone”.
Nel disporre il divieto di qualunque operazione di trattamento presente e futura, il Garante ha ritenuto che il sistema comporti rilevanti problematiche per la privacy a causa della delicatezza delle informazioni che si vorrebbero utilizzare, del pervasivo impatto sugli interessati e delle modalità di trattamento che la società intende mettere in atto. Pur essendo infatti legittima, in linea di principio, l’erogazione di servizi che possano contribuire a rendere maggiormente efficienti, trasparenti e sicuri i rapporti socioeconomici, il sistema in esame, realizzato peraltro in assenza di una idonea base normativa, presuppone una raccolta massiva, anche on line, di informazioni suscettibili di incidere significativamente sulla rappresentazione economica e sociale di un’ampia platea di individui (clienti, candidati, imprenditori, liberi professionisti, cittadini). “Il rating reputazionale elaborato potrebbe ripercuotersi sulla vita delle persone censite – spiega ancora il comunicato – influenzando le scelte altrui e condizionando l’ammissione degli interessati a prestazioni, servizi o benefici. Senza contare la difficoltà di misurare situazioni e variabili non facilmente classificabili, la valutazione potrebbe basarsi su documenti e certificati incompleti o viziati, con il rischio di creare profili inesatti e non rispondenti alla identità sociale delle persone censite”.
Nonostante i dettami del Garante, la reputazione online rimane un parametro obbligato con il quale le società del credito devono fare i conti. Mediatori e agenti sanno che i potenziali clienti cercano di avere informazioni sui prodotti a cui sono interessati anche attraverso le opinioni degli altri e se di un’azienda vengono scritte solo commenti negativi, sono consapevoli che quei clienti indirizzeranno la loro attenzione verso un’azienda simile che opera nello stesso settore di attività.
Analizzando i nuovi scenari e le nuove esigenze societarie, SimplyBiz ha ideato un servizio per le aziende del credito per assisterle nella costruzione e nel mantenimento della propria social image. Questo grazie a un apposito nuovo prodotto che prevede la gestione giornaliera dei circuiti social che l’azienda stessa indicherà. Un servizio personalizzato ideato per le esigenze specifiche del cliente per supportarlo nelle attività di marketing (che saranno effettuate con l’applicazione delle più recenti metodologie in tema di definizione delle situazioni, obiettivi, strategie, tattiche e controlli). SimplyBiz inoltre elabora piani di comunicazione verso l’interno e verso l’esterno, con particolare attenzione proprio agli strumenti web e social media affinché sia costantemente monitorata la presenza della società cliente in maniera strutturata e professionale.