Nei primi sei mesi del 2022 il comparto della mediazione creditizia è stato interessato da profondi mutamenti. Due fondi si sono affacciati sul mercato, acquisendo la maggioranza di due società importanti: Affida e Facile.it, nelle quali hanno acquisito una partecipazione rispettivamente Cloud Care, società controllata da Investcorp, fondo sovrano di private equity dello Stato del Bahrain, e Silver Lake tramite il fondo Eqt VIII e Oakley Capital, una società di private equity paneuropea.
Credipass ha stretto il suo primo accordo per la vendita di mutui all’estero, in Polonia, dopo aver ceduto nel 2021 il 70% di HGroup alla società ungherese Duna House Group. E Premia Finance, società quotata in Borsa, è passata dal segmento professionale al mercato Euronext Growth Milan, aperto agli investitori al dettaglio.
Dando uno sguardo alla ragione sociale delle aziende, si può inoltre notare come di 12 grandi società ben 9 siano spa, mentre solo 3 sono srl.
Dove sta andando l’intermediazione del credito
Cerchiamo dunque di interpretare i cambiamenti in atto e di individuare la direzione verso la quale si sta avviando l’intermediazione del credito. A balzare subito all’occhio è il grande fermento che ha attraversato il settore durante l’anno e del quale la parte visibile rappresenta, verosimilmente, solo la punta dell’iceberg. Possiamo dunque aspettarci che se due fondi hanno trovato lo sbocco che cercavano, ce ne sono almeno altrettanti, se non di più, che stanno ancora cercando un partner.
Le società di mediazione creditizia sempre più appetibili per i fondi internazionali
La crisi del modello bancario tradizionale, da un lato, e la maturità delle aziende dopo 10 anni di riforma del settore, dall’altro, rendono il comparto dell’intermediazione del credito particolarmente appetibile per gli investitori istituzionali.
“La quota di mercato dei mediatori creditizi è destinata ad aumentare, di pari passo con la decrescita degli sportelli bancari e la maggiore disponibilità delle banche a lavorare con reti terze”, spiega Stefano Grassi, presidente di Affida, protagonista di una delle due acquisizioni dell’anno. Rispetto a qualche anno fa, si contano sulle dita di una mano gli istituti di credito che hanno una propria rete distributiva. “Le reti dirette sono meno onerose delle filiali, tuttavia per la banca presentano dei costi più elevati rispetto ad una rete terza”, prosegue Grassi. Non bisogna poi dimenticare l’altra metà dell’emisfero: gli agenti, “i professionisti del settore, che fanno sempre più fatica a legarsi a un solo istituto, perché il mercato tende a premiare le reti di brokeraggio”.
A cosa sono interessati gli investitori internazionali?
A giudicare dalle due operazioni portate a termine nel primo semestre di quest’anno, il primo elemento che interessa gli investitori internazionali è la commistione tra web e reti fisiche. La possibilità di agganciare i clienti sul web, quindi, ma anche quella di seguirli di persona con un servizio di consulenza di qualità, magari con dei punti vendita capillarmente diffusi sul territorio. Altri fattori determinanti sono sicuramente la strutturazione interna e la capacità di crescita possedute dalle società di mediazione creditizia. Caratteristiche che posseggono molte, anche se non tutte, le aziende attualmente presenti sul mercato.
Digitalizzazione, aggregazione, diversificazione: i trend del nuovo mercato
Quali sono dunque i trend che si stanno affermando nell’intermediazione del credito? Proseguirà senza dubbio la tendenza alla digitalizzazione del comparto, avviata nel 2020 e proseguita con determinazione dalle società. Assisteremo poi ad altre aggregazioni, come avviene nella maggior parte dei settori dell’economia. “Con i margini sempre più ristretti si può fare impresa a livello importante solo grazie alle economie di scala, che si fanno con le quantità, con i volumi. Quindi o con una crescita veloce, che richiede grandi e oculati investimenti, oppure con operazioni di merger acquisition, che con un fondo a bordo diventano più facili”, spiega Grassi.
Infine, a caratterizzare il mercato sarà sempre di più la diversificazione. Sia Affida che Facile.it puntano infatti sul cross selling, che consente di compensare gli alti e bassi del comparto dei mutui con la vendita di prodotti affini. Non più solo prestiti per comprare casa ma cessioni e altri finanziamenti, assicurazioni, noleggio a lungo termine e anche contratti per l’energia e il gas. Non si rischia, con quest’ultimo prodotto, di snaturare il ruolo del mediatore e tirare il freno a mano nel percorso di professionalizzazione intrapreso? La risposta secondo Grassi è no: “La diversificazione è indispensabile per mantenere in vita alcune aziende, oltre che per farle prosperare. La professionalità può essere salvaguardata abilitando alla vendita di più prodotti solo collaboratori che superano un iter formativo severo oppure incentivando il ruolo del segnalatore”.
Il rapporto con l’immobiliare, tra sbocchi all’estero e vocazione digitale
Resta saldo il rapporto con il comparto immobiliare, come dimostrano le operazioni concluse da due società di mediazione. Prima fra tutte Credipass, che vi ha trovato un trampolino di lancio verso l’estero. Lo scorso giugno, a meno di sei mesi dalla fusione con il gruppo ungherese Duna House Group, l’azienda ha infatti siglato un accordo con MetroHouse, “il più grande gruppo immobiliare in Polonia con oltre 90 uffici e 800 consulenti”, precisa l’ad Terry Morabito. Si tratta del primo traguardo del percorso internazionale avviato dalla nuova proprietà, che “ha deciso di esportare il marchio Credipass come unico brand per tutte le sue società finanziarie nei Paesi in cui è presente in Europa”, aggiunge l’ad Mauro Baldassin.
Ma non è questa l’unica partnership avviata nel 2022. Auxilia Finance, al 100% di proprietà della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), a febbraio è entrata in in Cercacasa.it, community italiana dedicata ai professionisti del mondo immobiliare, e a marzo ha lanciato il sito Finanzialaprovvigione.it per consentire a venditori e acquirenti di pagare a rate il compenso degli agenti immobiliari. Un percorso che secondo Auxilia Finance evidenzia “l’importanza fondamentale della presenza online e della corretta valorizzazione dei suoi professionisti”.
La relazione con il mondo immobiliare, peraltro, è uno dei fattori cui i fondi internazionali prestano particolare attenzione. “Per imprimere un’ulteriore crescita all’intermediazione del credito, però, il rapporto fra i due comparti deve evolvere e diventare più moderno. Partnership e collaborazioni dovranno essere sempre più connotati da elementi innovativi, tecnologici e digitali”, conclude Grassi.