Mediobanca: risultati record nel III trimestre 2023

Mediobanca LogoIl gruppo Mediobanca ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con risultati ai livelli massimi storici: ricavi pari a 863 milioni di euro (+14% a/a), utile netto di 351 milioni di euro (+34% a/a), Rote 14% (+2pp a/a), Rorwa 2,8% (+60bps a/a) in un contesto operativo condizionato da significativi eventi geo-politici, da politiche monetarie restrittive e dall’elevata volatilità dei mercati finanziari.

Il gruppo ha avviato in modo soddisfacente l’esercizio 2023-24 ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative del piano “One brand-one culture”, riuscendo a gestire in modo dinamico e proattivo uno scenario operativo incerto e sfidante, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Nel trimestre il gruppo raggiunge il record storico di utile netto trimestrale (oltre €350 milioni), riducendo gli attivi ponderati di oltre €1mld e migliorando il Rote di 2 punti percentuali (oltre il 14%)”, ha dichiarato l’amministratore delegato Alberto Nagel.

L’andamento commerciale è stato robusto e improntato ad una crescita sempre più selettiva degli attivi ponderati per il rischio, orientata al valore e ad un minor assorbimento di capitale:

  • le tfa salgono a €89mld (+8mld a/a, +1mld t/t), trainate dagli afflussi di AUM/AUA (NNM di €1,8mld, per il 50% qualificati5) che raggiungono €61,6mld (+18% a/a, +3% t/t). La gestione attiva della raccolta ed il collocamento di prodotti di investimento strutturati da Mediobanca hanno permesso di soddisfare in gran parte la domanda di maggiore rendimento, che ha caratterizzato l’intero settore, mantenendo nello stesso tempo elevati i depositi (a €27,6mld, in calo del 2% rispetto a giugno 23 anche per il rinvio della campagna promozionale estiva).
  • gli impieghi a clientela saldano a 51,1mld, in contrazione di oltre €1mld nell’ultimo trimestre, prevalentemente nel segmento CIB, per l’ampia liquidità delle imprese che si ripercuote sulla domanda di credito e per la politica di erogazione selettiva (lieve crescita nel CF, in calo nel CIB e nei mutui) trainata dalla marginalità corretta per il rischio. Il portafoglio titoli – inferiore come dimensione alle medie settoriali – è stato invece incrementato di poco più di 1 miliardo nel trimestre per beneficiare del nuovo contesto dei tassi.
  • le attività ponderate per il rischio (rwa) sono in calo di oltre 1mld nel trimestre e di quasi 2mld nei dodici mesi, malgrado l’applicazione dei modelli airb nel consumer (con correlato aumento degli rwa per circa €0,9mld), per la sopracitata dinamica degli impieghi e per l’avvio di misure di mitigazione del rischio nelle attività di markets e factoring del Cib.

La qualità degli attivi si conferma eccellente, con overlays pressoché intatti (-€5m circa a ~€263m, pari a 1 volta le rettifiche su crediti dell’intero esercizio 23). Il costo del rischio di Gruppo è contenuto a 46bps (stabile su base trimestrale), con l’aumento del CF (da 148 a 165bps) bilanciato dalle riprese del CIB a seguito di rimborso di talune posizioni. Le attività deteriorate di Gruppo sono pressoché stabili sui livelli minimi di giugno 2023 (2,6% lordo e 0,8% netto sul totale degli impieghi, entrambe in aumento di 10bps t/t); i crediti classificati “Stage 2” sono anch’essi stabili t/t (5,4% lordo e 4,7% netto).

Gli indici di copertura confermano i livelli di giugno 23: 72% per le attività deteriorate, 1,37% per i crediti performing di Gruppo e 3,79% per i crediti performing del CF.

Utile netto a €351m (+34% a/a, +49% t/t), con ROTE adj. al 14% (+2pp a/a), RORWA adj 2,8% (+60bps a/a)

Significativa crescita dei valori per azione: EPS 3M a €0,41 (+34% a/a), TBVPS a €11,6 (+13% a/a).

La base patrimoniale si conferma elevata: indice CET1 al 15,5%, in calo di 40bps nel trimestre (15,9% a giugno 23) scontando anticipatamente il piano di acquisto di azioni proprie3 (€0,2mld, -45bps). L’introduzione dei modelli AIRB (-25bps) è stata compensata da efficaci misure di mitigazione del rischio attuate nel CIB. L’indice include l’utile del periodo al netto di un dividend pay-out pari al 70% (circa 20bps).