Monte dei Paschi: approvati i risultati al 31/12/2012. Perdite per 3,17 miliardi

I tassi di interesse, prosegue il comunicato, hanno registrato una forte discesa (l’Euribor ad 1 mese è diminuito nell’anno di circa 90 bps, raggiungendo il minimo attorno agli 11 bps) e le curve per scadenza si sono notevolmente appiattite. Per le banche italiane, le condizioni di raccolta sui mercati all’ingrosso si sono confermate molto difficili per gran parte dell’anno, pertanto le operazioni di rifinanziamento a lungo termine con garanzia statale, attivate dalla BCE nel primo trimestre 2012 (LTRO), hanno significativamente contribuito a garantire la liquidità del sistema. La sfavorevole congiuntura, unitamente al permanere dell’instabilità finanziaria e ad un ridotto clima di fiducia delle imprese e delle famiglie, hanno determinato un eccezionale peggioramento della qualità del credito: a ottobre, a livello di sistema bancario, la quota dei prestiti alle imprese in temporanea difficoltà (esposizioni incagliate e ristrutturate) sul totale dei finanziamenti ha raggiunto quasi l’8%.

Tale scenario ha fortemente condizionato l’attività dell’intera industria bancaria e ha avuto notevoli ripercussioni sulle dinamiche patrimoniali e reddituali del Gruppo Montepaschi.

I risultati di conto economico di Gruppo nell’esercizio 2012

Nell’esercizio 2012 il Gruppo Montepaschi ha conseguito un margine della gestione finanziaria e assicurativa di circa € 4.995 milioni, in calo del 6,2% rispetto al 2011, con un contributo del 4° trimestre 2012 di circa € 778 milioni (-44,7% sul 3° trimestre 2012). Più in dettaglio:

  • Il Margine di interesse è risultato pari a circa € 2.830 milioni, in flessione del 18,1% sull’anno precedente, con un contributo del 4° trimestre di circa € 435 milioni, in calo del 40% rispetto al 3° trimestre 2012. La dinamica dell’aggregato risente di alcuni elementi di discontinuità sopraggiunti nel 4° trimestre 2012, tra i quali si evidenziano:

la contabilizzazione degli interessi sui c.d. Tremonti Bond per l’intera quota di competenza 2012 (pari a circa € 171 milioni); 
l’eliminazione della commissione di istruttoria urgente e la modifica della modalità di calcolo degli interessi in caso di sconfinamento;
i mutati criteri di consolidamento di Banca Popolare di Spoleto a seguito del venir meno del controllo congiunto.

Al netto di tali fattori, la variazione trimestrale dell’aggregato si attesterebbe attorno a -5%, imputabile prevalentemente alla flessione dei tassi di mercato (Euribor 1 mese medio del 4° trimestre 2012 attorno a 11 bps, in riduzione di ulteriori 5 bps rispetto al valore medio registrato nel 3° trimestre 2012), parzialmente compensata da un effetto volumi positivo collegato soprattutto alla ricomposizione delle masse, in impiego e raccolta, verso forme a breve termine più remunerative. La variazione rispetto al 31/12/2011 si porterebbe, invece, a -11% da attribuire, anche in questo caso, alla contrazione dei tassi di mercato (calo dell’Euribor 1 mese medio 2012 di circa -86 bps rispetto a quello 2011), cui si aggiunge un effetto volumi negativo riconducibile prevalentemente alla diminuzione dell’attivo fruttifero.

  • Le Commissioni nette pari a circa € 1.633 milioni, hanno registrato una flessione del 7,4% sull’anno precedente con un contributo del 4° trimestre di € 383 milioni (-7,3% sul 3° trimestre 2012). L’evoluzione rispetto al 2011 risente prevalentemente degli oneri connessi alla raccolta istituzionale (in particolare commissioni garanzia governativa per l’accesso alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine sulla BCE, c.d. LTRO). Registrano, invece, una lieve crescita i proventi netti correlati all’attività commerciale grazie alle componenti relative alla gestione del risparmio (aumentano, soprattutto, le commissioni per servizi di gestione, intermediazione e consulenza; quelle di distribuzione di prodotti, in particolare gli assicurativi; quelle correlate all’attività di ricezione e trasmissione di ordini), parzialmente compensate dalla riduzione dei proventi netti da servizi, che risentono prevalentemente della ridotta domanda di finanziamenti.
  • Per quanto riguarda i Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni, il saldo è risultato positivo per € 75,1 milioni (€ 70,8 milioni nel 2011; € 18,5 milioni il contributo del 4° trimestre 2012), riconducibili soprattutto agli utili delle partecipazioni consolidate al patrimonio netto al cui interno il contributo del comparto assicurativo di AXA-MPS è di circa € 69 milioni.
  • Il Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie si è attestato a circa € 454 milioni, rispetto ai € 72 milioni del 31/12/2011. All’interno dell’aggregato:

il Risultato di negoziazione positivo per € 118,7 milioni (€ -103,6 milioni al 31/12/2011), da riconnettere alle opportunità offerte dai mercati finanziari nel corso del 2012;

il Risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita, pari a circa € 218 milioni (€ 171 milioni al 31/12/2011) riconducibile prevalentemente alla plusvalenza realizzata a seguito dell’operazione di offerta pubblica di scambio conclusa nel mese di luglio;

il Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value pari a € 117 milioni (€ 4,7 milioni al 31/12/2011) quale effetto della diminuzione di valore di alcune obbligazioni subordinate di BMPS collocate presso clientela istituzionale.

Nel 4° trimestre 2012 il risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie è stato negativo per circa € 60 milioni, scontando soprattutto l’aggiornamento (contemplato anche dal nuovo impianto normativo prudenziale CRD IV e in linea con la “best practice” di mercato) del c.d. Credit Value Adjustment a fronte della componente di rischio di controparte relativa al fair value dei derivati OTC non collateralizzati, ad integrazione della svalutazione collettiva precedentemente adottata dal Gruppo.

  • Il Risultato netto dell’attività di copertura è positivo per € 3,1 milioni (€ -32,2 milioni nel 2011), con un contributo di € 1,6 milioni nel 4° trimestre 2012.

Le Rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono pari a circa € 2.672 milioni (circa € 1.297 milioni al 31/12/2011), con un’incidenza del 4° trimestre 2012 pari a circa € 1.372 milioni. La variazione su base annua è riconducibile sia alla dinamica dei crediti deteriorati lordi, che all’adeguamento dei fondi rettificativi effettuato nel 4° trimestre 2012 su posizioni a sofferenza ed incaglio. Infatti, il prolungarsi della crisi e le prospettive di ripresa ancora incerte, hanno indotto all’applicazione di criteri di particolare prudenza nella valutazione della recuperabilità dei crediti anomali. Di conseguenza, al 31/12/2012 la percentuale di copertura delle sofferenze è salita al 57,9% (+290 bps su 30/09/2012), quella degli incagli al 21,9% (+160 bps) e quella delle posizioni ristrutturate al 13,8% (+280 bps), collocandoci tra i best in class nel panorama bancario italiano. Il rapporto tra le rettifiche di periodo annualizzate e gli impieghi verso clientela, esprime un tasso di provisioning di 188 bps, in crescita di 98 bps rispetto a quello registrato nel 2011.

Le Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie sono negative per € 222,6 milioni (€ -93,2 milioni nel 4° trimestre 2012), in crescita rispetto ai € -153,4 milioni del 31/12/2011 per effetto prevalentemente di svalutazioni su partecipazioni (€ 58 milioni circa), titoli di capitale/debito (€ 93 milioni circa), OICR (€ 59 milioni circa), e altri strumenti (€ 13 milioni circa).

Conseguentemente, il Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a circa € 2.101 milioni (circa € 3.876 milioni al 31/12/2011), con un contributo negativo del 4° trimestre 2012 di circa € 687 milioni (rispetto al risultato positivo di € 931,7 milioni del 3° trimestre 2012).

Il totale degli Oneri operativi è pari a circa € 3.296 milioni (-3,7% sull’anno precedente). Nel dettaglio:

–                                                                                                                                                                                              i Costi del personale, pari a circa € 1.989 milioni, segnano una riduzione di € 143 milioni rispetto all’anno precedente (-6,7% a/a). Sulla dinamica dell’aggregato hanno inciso oltre gli effetti dell’evoluzione degli organici, anche le conseguenze del nuovo Contratto Collettivo di Lavoro e della Contrattazione di Secondo Livello, da cui sono attesi (ad oggi) ulteriori benefici nel 2013;

le Altre spese amministrative, (al netto dei recuperi spese da clientela), pari a circa € 1.108 milioni, risultano in crescita dell’1,1% sull’analogo periodo dell’anno precedente, soprattutto per effetto dell’aumento della componente ICT e delle imposte per IMU, fenomeni parzialmente compensati dalla riduzione delle spese per sponsorizzazioni, rappresentanza, fonia e logistico-economali;

le Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali si attestano a circa € 199 milioni (€ 193 milioni al 31/12/2011, +3% a/a).

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Netto risulta negativo per circa € 1.195 milioni (era positivo per circa € 455 milioni al 31/12/2011) con un’incidenza del 4° trimestre 2012 di circa € -1.519 milioni (era positivo per circa € 110 milioni nel trimestre precedente).

Il cost-income si attesta al 66% (64,2% nel 2011).

Alla formazione del Risultato di esercizio concorrono inoltre:

  • Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri e altri proventi/oneri di gestione, che si attestano a circa € -326 milioni (erano circa € -346 milioni al 31/12/2011), con un’incidenza del 4° trimestre 2012 di circa € -185 milioni, in aumento rispetto al trimestre precedente che era stato pari a € -47,1 milioni. L’aggregato al 31/12/2012 risulta composto da:

Accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a circa € -274 milioni, concentrati prevalentemente su cause legali/revocatorie e altri accantonamenti effettuati con criteri di particolare prudenza;

Altri oneri/proventi di gestione per € -52 milioni circa (circa € +14 milioni nel 4° trimestre 2012), sui quali incidono soprattutto gli oneri per transazioni su cause passive e gli ammortamenti per migliorie beni di terzi e, in positivo, i proventi relativi alla “commissione di istruttoria veloce” (CIV).

  • Perdite da partecipazioni, pari a € 58,1 milioni, nel cui ambito si segnala la svalutazione della partecipazione in Banca Popolare di Spoleto (circa € 39 milioni), Sansedoni (circa € 10 milioni), MPS Ventures (circa € 5 milioni) e altre partecipazioni (circa € 4 milioni).
  • Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a circa € -311 milioni relativi agli incentivi agli esodi del personale in esubero a seguito dell’accordo con le organizzazioni sindacali (circa € 300 milioni), in virtù del quale entro il 1° semestre 2013 usciranno anticipatamente dal servizio circa 1.660 dipendenti (di cui circa 1.000 già usciti nel 1° trimestre 2013), e agli oneri di ristrutturazione accantonati a fronte della chiusura di circa 400 filiali prevista dal Piano Industriale (circa € 11 milioni).
  • Utili da cessione investimenti pari a € 7,3 milioni (€ 34,6 milioni al 31/12/2011) riconducibili alla plusvalenza realizzata a seguito della cessione di un cespite immobiliare.

Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, al 31/12/2012 il Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta essere in perdita per circa € 1.883 milioni (utile di circa € 93,9 milioni nel 2011), con un contributo negativo del 4° trimestre per circa € 2.040 milioni.

Incidono sul risultato di esercizio anche i seguenti aggregati:

  • Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente, positive per circa € 385 milioni (erano negative per € 223 milioni circa al 31/12/2011). L’aggregato ha risentito dell’effetto positivo relativo alla rilevazione di crediti d’imposta per circa € 125 milioni, derivante dalla deducibilità ai fini IRES, dell’IRAP relativa alla quota imponibile delle spese di personale per gli esercizi d’imposta precedenti il 2012.
  • Utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte, pari a € 10,8 milioni, comprende essenzialmente il risultato dell’esercizio di Biverbanca e la plusvalenza realizzata a seguito della sua cessione a Banca Popolare di Asti.
  • Utile (perdita) di pertinenza di terzi, pari a € 21,6 milioni comprende essenzialmente le perdite di pertinenza di terzi.

Il risultato d’esercizio consolidato ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) e degli impairment relativi ad avviamenti, intangibili e svalutazione partecipazione AM Holding, registra pertanto una perdita pari a € 1.465,7 milioni (€ -337,8 milioni la perdita al 31/12/2011).

In considerazione del perdurare di uno scenario macroeconomico negativo e tenuto conto dell’attuale difficile contesto operativo del settore bancario in generale, l’impairment test degli avviamenti del Gruppo, già effettuato nell’ambito della relazione semestrale 2012, è stato predisposto anche con riferimento al bilancio annuale 2012. Tale test è stato eseguito sulla base del Piano di Ristrutturazione approvato dal CdA nel corso del mese di dicembre 2012, che aggiorna le proiezioni del Piano Industriale di Gruppo presentate alla comunità finanziaria nel mese di giugno 2012, in relazione al mutato scenario macroeconomico, all’affinamento delle azioni previste nel Piano Industriale e al differente ammontare richiesto del nuovo strumento di patrimonializzazione governativa; peraltro, gli obietti economici per l’anno 2015 del Piano di Ristrutturazione risultano sostanzialmente allineati a quelli previsti nel Piano Industriale. Il test di impairment effettuato sugli avviamenti del Gruppo non ha determinato ulteriori svalutazioni rispetto a quelle contabilizzate nella relazione semestrale 2012, quando si è proceduto ad una svalutazione dell’avviamento consolidato per € 1.528 milioni, attribuibile per € 1.436 milioni alla CGU Privati BMPS e per € 92 milioni alla CGU Privati BAV.

Si ricorda inoltre che nel corso dell’esercizio 2012 si è provveduto alla svalutazione integrale del valore del marchio Banca Antonveneta per € 15,2 milioni netti. Alle rettifiche di valore anzidette si devono poi aggiungere: la svalutazione della partecipazione detenuta in AM Holding (€ 14,3 milioni) e quella delle attività immateriali relativa ad alcuni applicativi software (circa € 97 milioni netti) dovuta alla sopravvenuta obsolescenza tecnologica.

Considerando gli effetti netti della PPA (circa € 50 milioni) e le svalutazioni sopracitate (complessivamente pari a € 1.654 milioni), la perdita del 2012 ammonta a circa 3.170 milioni (€ 4.694,3 milioni la perdita registrata al 31/12/2011).

Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nel 2012

Per quanto riguarda gli aggregati di raccolta, al 31 dicembre 2012 i volumi complessivi sono circa € 250 miliardi, in calo del 9,3% sull’anno precedente e del 3,2% sul 30 settembre 2012.

La Raccolta Diretta, pari a circa € 136 miliardi, è risultata in contrazione rispetto all’anno precedente (-5,7% a/a) soprattutto a causa della riduzione delle obbligazioni con controparti istituzionali per il sostanziale blocco dell’accesso ai mercati del funding internazionale. Per quanto riguarda la raccolta con clientela commerciale, le masse hanno registrato nell’anno una flessione contenuta (circa -1,6% a/a, di cui -1,4% a/a clientela privati e -2,5% a/a clientela corporate), con una ricomposizione tra conti correnti e depositi vincolati (Conto Italiano di Deposito). Sulla dinamica dell’aggregato hanno, peraltro, inciso due elementi di discontinuità rispetto alla rilevazione dei saldi dei trimestri precedenti: la raccolta diretta, infatti, dal 31/12/2012 ha registrato, in aumento, il valore dei c.d. Tremonti Bond (circa + € 1,9 miliardi, inclusi nella voce “Obbligazioni”) classificati come strumento di debito anziché di capitale e, in diminuzione, l’apporto di Banca Popolare di Spoleto (circa – € 0,6 miliardi), per la quale è stato adottato il criterio di consolidamento al patrimonio netto, anziché quello proporzionale, in seguito al venir meno del controllo congiunto. La quota di mercato del Gruppo si è attestata al 6,24% (in flessione di 47 bps rispetto a fine 2011).

La Raccolta Indiretta, pari a circa € 114 miliardi, ha registrato una riduzione del 13,1% rispetto a fine 2011 e del 6,7% sul 30/09/2012. Più precisamente:

  • il Risparmio Gestito ha chiuso l’esercizio con volumi pari a € 44,5 miliardi, sostanzialmente stabile sul trimestre precedente, ma in calo dell’1,6% sul 31/12/2011, beneficiando di un effetto mercato positivo, che ha compensato deflussi netti per oltre € 2 miliardi in linea con le dinamiche di Sistema. La quota di mercato del Gruppo si è attestata al 4,69% (-15 bps sul 31/12/2011). All’interno dell’aggregato:

La componente assicurativa, pari a € 22,4 miliardi (-4,6% rispetto fine anno precedente; -0,2% su 3° trimestre 2012) ha beneficiato di una raccolta premi pari a circa € 3,6 miliardi, sostenuta dai prodotti Unit Linked. La performance del comparto ha permesso di incrementare la quota di mercato del Gruppo all’8,66% (+194 bps su 2011);

I Fondi Comuni di Investimento e Sicav, pari a € 15,8 miliardi, crescono dello 0,9% rispetto al 31/12/2011 grazie all’effetto mercato a fronte di una raccolta netta negativa di circa € 0,9 miliardi, con una quota di mercato del Gruppo pari a 4,19% (-52 bps rispetto al 2011);

Le Gestioni Patrimoniali, caratterizzate da deflussi annui per circa € 0,3 miliardi, crescono del 3,4% su fine anno precedente, attestandosi a quota € 6,3 miliardi, con una quota di mercato di Gruppo che sale al 4,87% (+160 bps su 2011).

  • il Risparmio Amministrato, pari a € 69,6 miliardi, presenta un calo del 10,3% sul 30/09/2012 e del 19,2% sul 31/12/2011 da ricondurre, prevalentemente, a movimenti delle custodie azionarie di grandi clienti del Gruppo ai quali peraltro sono associati impatti economici non significativi.

I Crediti verso la clientela si sono attestati a circa € 142 miliardi, con una dinamica in calo dell’1,6% sul 31/12/2011 e del 2,3% sul 30/09/2012, da mettere in relazione al ciclo economico recessivo, che ha comportato una ridotta domanda di finanziamenti da parte di famiglie e aziende, ed una particolare attenzione del Gruppo nell’attività di selezione degli impieghi. Con riferimento alle forme tecniche, tale scenario ha determinato una flessione significativa per mutui (-9% rispetto al 31/12/2011; -3,1% sul 30/09/2012), penalizzati anche dal calo delle compravendite immobiliari, e conti correnti (-5,5% rispetto al 31/12/2011; -2,8% sul 30/09/2012).

Relativamente al credito specializzato erogato dal Gruppo tramite società prodotto dedicate, nel 2012:

MPS Capital Services ha erogato nuovi finanziamenti per € 1,3 miliardi, in flessione rispetto all’anno precedente (-37,7% a/a), con un contributo del 4° trimestre 2012 di circa € 321 milioni (+2,6% sul 3° trimestre 2012);

Il flusso annuo dello stipulato Leasing è risultato pari a circa € 862 milioni (-32,1% a/a) con un gettito del 4° trimestre di circa € 181 milioni in calo del 6,4% rispetto al 3° trimestre 2012;

Il Turnover Factoring, pari a circa € 8 miliardi, è risultato in flessione del 14,7% rispetto all’anno precedente (€ 1,9 miliardi il contributo del 4° trimestre 2012; +17,2% sul 3° trimestre 2012);

Sul fronte del credito al consumo, nel 2012 sono stati erogati finanziamenti per complessivi € 2,4 miliardi (-7,6% a/a), con un’incidenza del 4° trimestre di circa € 657 milioni che cresce rispetto al trimestre precedente (+15,4% t/t) grazie al positivo andamento dei prestiti personali.

A fine dicembre 2012 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa € 17 miliardi, con una crescita di oltre il 30% rispetto al 31/12/2011 da riconnettere anche all’abbassamento delle soglie di segnalazione del Past Due da 180 a 90 giorni, con un peso rispetto agli impieghi complessivi verso clientela pari al 12,25% (+301 bps sull’anno precedente).

Nel corso del 4° trimestre l’aggregato è rimasto pressoché stabile, per effetto di un incremento dei crediti deteriorati lordi sostanzialmente bilanciato da maggiori accantonamenti, che hanno accolto oltre alle svalutazioni dei nuovi flussi in ingresso, anche l’adeguamento dei fondi rettificativi. Infatti, il prolungarsi della recessione economica e l‘incertezza sulle prospettive della domanda hanno indotto l’applicazione di criteri di particolare prudenza nella valutazione della recuperabilità dei crediti anomali e quindi all’incremento delle percentuali di copertura.

Lo stock del portafoglio titoli e derivati del Gruppo al 31/12/2012 è risultato pari a € 38,4 miliardi, in aumento di circa € 1 miliardo rispetto al 31/12/2011. Nel 4° trimestre l’aggregato ha beneficiato della ripresa di valore dei titoli valutati al fair value, in relazione alla riduzione dello spread Italia (che ha impattato prevalentemente sul portafoglio Titoli di Stato, classificati AFS) e di nuovi investimenti in posizioni a breve scadenza, compensati da dismissioni di strumenti caratterizzati da maggiore assorbimento di capitale. La componente HFT è rimasta sostanzialmente sui livelli del trimestre precedente mentre sul comparto L&R il calo è riconducibile soprattutto a titoli giunti a scadenza naturale.

L’esposizione del portafoglio è concentrata su titoli di Stato Italiani, prevalentemente allocati nella componente AFS del portafoglio e in misura minore nella componente HFT. Tale impostazione riflette la politica che il Gruppo ha seguito negli esercizi passati finalizzata al sostegno del margine di interesse attraverso investimenti sia di carattere strategico che di breve durata, in un contesto di mercato caratterizzato da un’elevata pendenza della curva dei rendimenti.

Al 31/12/2012 il Patrimonio di Vigilanza del Gruppo si è attestato a € 12.800 milioni, con un Core Tier 1 Ratio (comprensivo dei € 1,9 miliardi di Tremonti Bond) all’8,9% (8,8% al 31 dicembre 2011), un Tier 1 Ratio al 9,6% (10,3% al 31 dicembre 2011) e un Total Capital Ratio al 13,8% (14,9% al 31 dicembre 2011). Considerando la totalità dei Nuovi Strumenti Finanziari emessi a febbraio 2013, i ratios si attesterebbero: Core Tier 1 all’11,3% proforma, Tier 1 all’11,9% proforma e il Total Capital Ratio al 16,1% proforma.

Con riferimento ai segmenti operativi di natura commerciale del Gruppo Montepaschi, individuati sulla base del principio contabile IFRS 8, riportiamo i risultati della Direzione Commerciale, che al suo interno è articolata nei comparti Retail Banking e Corporate Banking:

Totale Direzione Commerciale

• Ricavi: € 5.403 milioni (+8,3% a/a), con un contributo del 4° trimestre di circa € 1.215 milioni (+29% t/t).

• Raccolta Diretta: € 96.874 milioni in flessione sull’anno precedente (-1,6% a/a).

• Crediti “vivi” verso clientela: € 123.879 milioni in calo sull’anno precedente (-3,9% a/a).

Al suo interno:

Direzione commerciale/Retail Banking

• Ricavi: € 3.321 milioni (+5,9% a/a).

• Raccolta Diretta: € 75.689 milioni (-1,4% a/a; +0,3% t/t).

• Crediti “vivi” verso clientela: € 60.042 milioni (-4,3% a/a; -1,1% t/t).

Direzione commerciale/Corporate Banking

• Ricavi: € 2.081 milioni (+12,4% a/a).

• Raccolta Diretta: € 21.185 milioni (-2,5% a/a; -8,1% t/t).

• Crediti “vivi” verso clientela: € 63.837 milioni (-3,6% a/a; -3,0% t/t).

Si segnalano inoltre i risultati delle principali società, già compresi nella totalità dei settori di attività (Direzione commerciale Retail & Corporate Banking e Corporate Center), in conformità a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8.

Banca Antonveneta

  • Risultato Operativo Netto: € 19,5 milioni.
  • Risultato d’esercizio influenzato dall’impairment su avviamenti e ammortamento intangible.
  • Raccolta Diretta Commerciale: -3,3% a/a e +1,4% t/t; Crediti vs clientela: +0,3% a/a e -0,5% t/t.

Consum.it:

  • Risultato Operativo Netto: € 16,7 milioni.
  • Utile (Perdita) Netto d’esercizio: € 9,7 milioni.

MPS Capital Services Banca per le Imprese:

  • Risultato Operativo Netto: € 75,5 milioni.
  • Utile (Perdita) Netto d’esercizio: € 1,3 milioni.

MPS Leasing & Factoring:

  • Risultato Operativo Netto: € -28,3 milioni.
  • Utile (Perdita) Netto d’esercizio: € -32,9 milioni.

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