Mussari: “Da banche sforzo massimo, con imprese percorso comune”

C’è un percorso comune ormai segnato. Nei confronti delle Pmi, continua l’impegno comune in Europa per tentare di alleggerire gli effetti di Basilea 3 e di una regolamentazione invasiva per l’accesso al credito. Ha avuto una prima approvazione il Pmi supporting factor, ovvero la soluzione messa a punto insieme per correggere la prospettiva che le imprese siano rischiose e compensare l’incremento del requisito minimo patrimoniale dall’8 al 10,5%. L’obiettivo condiviso è evitare che questo aumento esponga a nuovi limiti il credito alle imprese. Si vuole scongiurare che si possa creare un credit crunch tecnico da norme, a prescindere dal vero rischio di credito aziendale.

Tornando all’Italia, Mussari ha ricordato che il tasso di crescita medio degli impieghi dell’anno è risultato pari a +3,6%, che si confronta con il +1,3% in Europa. Seppure positivo, il tasso di crescita dei finanziamenti è rallentato rispetto al 2010, a causa di fattori di domanda, legati al peggioramento congiunturale in atto, così come al deterioramento della qualità del credito e alla situazione di liquidità. “Le banche – ha proseguito Mussari – hanno urgente bisogno di recuperare e accrescere redditività per sostenere ancora meglio famiglie e imprese. Hanno bisogno di agire con la giusta operatività. Stiamo continuando a fare il massimo nelle difficilissime condizioni attuali, ma ciascuno dovrà svolgere la propria parte: preservare la natura genetica di banca commerciale delle nostre imprese bancarie risponde al bene del Paese”.

Ciò significa evoluzione del quadro normativo internazionale e nazionale (regole Basilea 3, Eba, ruolo Agenzie di Rating, e non solo; rimozione di sfavorevoli divari normativi a livello comunitario; equilibrio tra evoluzione legislativa/regolamentare e costi della compliance per le banche; necessità di più attente analisi di impatto delle normative proposte). Mentre per ciò che compete alle banche: rispondere meglio ai cambiamenti della domanda (più mobile, sofisticata ed evoluta); fronteggiare una maggiore competizione da parte di operatori non bancari; avviare processi di ristrutturazione volti a ridurre i costi e aumentare la produttività.

Nel frattempo, nella piena collaborazione istituzionale e sociale, si è arrivati all’accordo con Governo e imprese sullo sblocco dei crediti vantati dai settori produttivi nei confronti della Pubblica Amministrazione e su uno specifico plafond per gli investimenti delle Pmi. “Venti miliardi a disposizione – ha ricordato Mussari – per far ripartire l’economia. Dieci miliardi destinati allo smobilizzo dei crediti e altri dieci per gli investimenti delle Pmi. Le banche applicheranno un tasso legato al costo della provvista Bce con uno spread legato al merito creditizio delle aziende. È uno sforzo notevole ma è nella natura dei nostri istituti che operano a sostegno di famiglie e imprese”.