Mutui, Bussola Crif e Mutuisupermarket.it: nel terzo trimestre aumentano le durante e diminuiscono gli importi

CRIFNel terzo trimestre dell’anno la domanda di mutui con finalità acquisto prima e seconda casa ha fatto registrare una leggera contrazione, passando dal 72% del totale richieste nel secondo trimestre 2013 al 69% nel terzo trimestre 2013. Parallelamente, il peso della domanda di mutui per liquidità aumenta dal 7% al 9% e per mutui di surroga cresce dal 9% al 10% L’incremento della domanda per le finalità liquidità e surroga è coerente con la situazione attuale di crisi economica vissuta da gran parte delle famiglie italiane, alla ricerca di un risparmio sulla rata o liquidità aggiuntiva per far fronte ai sempre più pesanti impegni economici. Sono alcune delle principali evidenza che emergono dalla Bussola Mutui di Crif e Mutuisupermarket.it.

Nel terzo trimestre, spiega l’analisi, la domanda continua a essere polarizzata sui mutui a tasso variabile e mutui a tasso variabile con il cap che assieme spiegano il 74% delle preferenze dei richiedenti, in linea con quanto avvenuto nel primo trim 2013

Nonostante la continua crescita degli indici di riferimento IRS (in aumento dall’aprile scorso), la domanda di mutui a tasso fisso si mantiene al 18% del totale, grazie anche a nuove offerte da parte degli istituti di credito con riduzioni spread che più che controbilanciano l’aumento IRS

Da segnalare la leggera crescita di peso della domanda di mutui a tasso variabile con cap (dall’8% al 9% del totale domanda nell’ultimo trimestre), in linea con le aspettative di lenta ripresa del sistema economico.

Anche nel terzo trimestre 2013 le fasce di durata fra i 20 e i 30 anni continuano a spiegare ca. l’80% delle preferenze totali

In un clima di progressiva riduzione delle durate offerte e revisione del pricing al rialzo per i mutui a lunga durata, la durata 30 anni passa a spiegare dal 46% delle preferenze nel IV trimestre 2012 al 27% nel III trimestre 2013

Questa contrazione va a favore di un aumento di peso della durata 25 anni, dal 17% delle richieste al 31% sullo stesso periodo temporale IV trimestre 2012 – III trimestre 2013.

Nel secondo trimestre 2013 a livello erogazioni di mutuo, le fasce di durata dai 25 anni inclusi a oltre i 30 anni continuano a spiegare quasi il 50% del totale erogazioni, complice la necessità per le famiglie di rendere le rate meno pesanti sul bilancio familiare

Coerentemente con quanto evidenziato per le nuove richieste di mutuo, si segnala una riduzione di peso delle erogazioni con durata 30 anni e oltre che passano dal 31% del totale nel primo trimestre 2012 al 28% nel secondo trimestre 2013.

Si conferma l’aumento di importanza della classe di importo sotto i 100.000 euro, dal 39% delle richieste nel quarto trimestre 2012 al 44% nel terzo trimestre 2013 (+13%).

Tale incremento va a scapito delle classi di importo superiori ai 100.000 euro – in particolare a quelle superiori ai 150.000 euro – coerentemente con una domanda che deve far fronte a una situazione economica sempre più problematica e con prospettive incerte.

A livello di erogazioni di mutuo, anche nel II trimestre 2013 la fascia di importo sino ai 100.000 euro continua a rappresentare il 52% delle erogazioni complessive, in crescita dal 48% registrato nel primo trimestre 2011

Tale dinamica è coerente con la continua contrazione dell’importo medio del mutuo erogato che passa dai 127.568 euro del secondo trimestre 2011 ai 115.249 euro del secondo trimestre 2013.

Per il terzo mese consecutivo si registra un segno positivo per la domanda di mutui, con un +7,3% a settembre che consolida il trend di ripresa avviatosi a luglio scorso.

Il dato aggregato relativo ai primi 9 mesi del 2013 segna però ancora un -6,2% rispetto al 2012 e sono lontani i livelli pre- crisi.

A ulteriore conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase del ciclo economico va considerata anche la progressiva diminuzione dell’importo medio richiesto per i mutui, che nel terzo trimestre 2013 si attesta a 127.320 euro, contro una media di 137.215 euro rilevata nel terzo trimestre 2011 (-7,2%).

©RIPRODUZIONE RISERVATA