Nuova Banca Marche, sindacati: “Difendiamo i livelli occupazionali nei territori e le professionalità del nostro gruppo”

Banca Marche Logo“Si sta aprendo una fase nuova e complessa: il sindacato è unito e consapevole che si gioca il futuro dei lavoratori, dei territori e della clientela. abbiamo da tempo sollecitato e continueremo a coinvolgere e responsabilizzare tutti gli stakeholder: istituzioni, politica, regioni, comuni, associazioni di imprese, tutte le categorie economiche e attori sociali”. Così Fabi, First Cisl, Cgil Fisac e Uilca di Nuova Banca Marche in un comunicato congiunto.

“In questi anni – prosegue il comunicato – i lavoratori hanno sostenuto sacrifici, fatto fronte alla incertezza e solo grazie al loro impegno sono stati tenuti il rapporto di fiducia con la clientela, le masse e la raccolta. Questi valori sono stati riconosciuti anche da Ubi. L’operazione presentata ieri ai mercati appare ben profittevole quindi il valore aggiunto che si genererà dovrà essere riversato anche sui lavoratori e sui territori. Vanno preservate le condizioni del lavoro, la continuità di rapporti e la presenza nelle aree di operatività. Questa presenza capillare permette, infatti, di servire la clientela al meglio e tale valore aggiunto va mantenuto per il bene di tutti. Il confronto, tempestivo e doveroso, dovrà tenersi con queste premesse.

Le Regioni servite da Nuova Banca delle Marche costituiscono una importante opportunità di business per qualsiasi soggetto creditizio e finanziario, a cominciare dalla raccolta. Territori colpiti dalla crisi e dalle conseguenze drammatiche del sisma ma ancora forieri di importanti ritorni reddituali per chi vi voglia investire e sostenere l’economia reale, in quanto luoghi ricchi di potenzialità e dotati di un tessuto produttivo ancora capace di rinnovarsi, espandersi e dare lavoro. Non vorremmo, invece, che tutta l’operazione si risolvesse in una mera azione predatoria.

Il monte dei Npl ceduti a prezzo super scontato (dalla sola Nbm circa 7 miliardi di euro a Rev ed Atlante) potrebbe essere gestito internamente con le professionalità presenti in Nbm con prospettive di tenuta occupazionale. Inoltre, una gestione vicina al territorio, eviterebbe fenomeni di ‘escussioni selvagge’ finalizzate al profitto di breve periodo che potrebbero depauperare in maniera devastante il valore degli immobili privati e pubblici.

Il sindacato difende i livelli occupazionali nei territori e le professionalità del nostro gruppo. Ribadiamo che siamo pronti a confrontarci solo sulla base di un piano industriale di rilancio, serio e sostenibile. Teniamo alto il livello di allerta; siamo pronti a mobilitarci con assemblee, riunioni, presidi, manifestazioni e qualsiasi iniziativa si renderà necessaria per difendere il lavoro, il territorio e la clientela”.