Perché non si riesce a trovare un accordo condiviso sull’uso dei combustibili fossili? Come funziona il greenwashing finanziario? “O la Borsa o la vita”, il nuovo libro di Andrea Baranes, membro del cda e del comitato esecutivo di Banca Etica dal 2016 al 2022, risponde senza addolcire la realtà alle due domande centrali per la nostra stessa sopravvivenza.
Edito da Ponte alle Grazie, il libro vuole mettere a nudo l’attuale pensiero economico, che ha ridotto il valore della vita sul nostro pianeta al suo solo prezzo. “Oggi è quasi impossibile trovare banche che non facciano cenno in ogni comunicazione alla propria ‘sostenibilità’ e attenzione all’ambiente: le stesse banche continuano però a sostenere l’industria dei combustibili fossili con centinaia di miliardi di dollari l’anno. Del resto, quando il proprio scopo è ottenere il massimo profitto nel minore tempo possibile, è difficile che le questioni ambientali vadano oltre le dichiarazioni di facciata, in un esempio tanto lampante quanto inaccettabile di greenwashing”, si legge nella presentazione del testo.
È oramai assodato che per mantenere il riscaldamento globale entro limiti accettabili, la gran parte delle scorte note di combustibili fossili vanno tenute sottoterra. “Ma la quotazione di Borsa delle maggiori imprese del settore dipende proprio da quante scorte potranno estrarre e bruciare. Mantenere gli impegni sul clima potrebbe avere ripercussioni molto pesanti sui mercati finanziari, e tra tutelare le Borse o la vita, i governi e le istituzioni sembrano avere imboccato la strada del disastro climatico”, prosegue la nota.
Andrea Baranes attualmente è ricercatore presso la Fondazione Finanza Etica e membro dei board delle reti europee Finance Watch e Febea (Federazione delle banche etiche e alternative europee). Per Ponte alle Grazie ha pubblicato anche Finanza per indignati, vincitore del Premio Tiziano Terzani e del Premio Associazione per il Progresso Economico.