L’Organismo agenti e mediatori (Oam) annuncia che l’analisi dell’attività di vigilanza conferma che nel 2020 i propri iscritti, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno tenuto comportamenti adesivi alla regolamentazione di settore: su 4.460 istruttorie concluse sono stati adottati 61 provvedimenti sanzionatori.
Tra i provvedimenti deliberati anche sospensioni e cancellazioni
In particola, precisa l’Oam, il comitato di gestione ha deliberato, su proposta dell’ufficio affari legali, 86 provvedimenti di cui 27 lettere di richiamo, 24 sanzioni pecuniarie, 6 sospensioni sanzionatorie, 2 cancellazioni sanzionatorie e 2 cancellazioni dal registro dei cambiavalute, nonché 25 archiviazioni. Le violazioni sanzionate hanno riguardato, per la gran parte dei casi, il mancato adempimento all’obbligo di aggiornamento professionale, la cessione o ricezione di segnalazioni di richieste di finanziamento tra soggetti non autorizzati, l’inadeguatezza dei sistemi di controllo interni, la trasparenza delle condizioni contrattuali e dei rapporti con i clienti, l’irregolarità nei rapporti di collaborazione, l’elusione della disciplina del monomandato.
Nel corso del 2020 è stata adottata la prima sanzione pecuniaria nei confronti di un operatore compro oro a seguito della mancata comunicazione all’Organismo della variazione, intervenuta successivamente all’iscrizione, dei dati comunicati.
Faro della vigilanza sulle piattaforme online e su quelle abusive
In linea con la digitalizzazione del settore in corso, l’Oam ha concentrato l’attenzione sulle piattaforme online gestite da soggetti regolarmente iscritti agli elenchi ma anche su siti internet che fanno riferimento a soggetti che non hanno alcun titolo ad operare.
In particolare è stato monitorato il livello di trasparenza garantito sui siti internet gestiti dai mediatori creditizi. “Il campione esemplificativo individuato in via sperimentale ha riguardato 19 soggetti selezionati sulla base del maggior numero di collaboratori comunicati all’Organismo. L’analisi ha evidenziato nel foglio informativo, nel contratto di mediazione pubblicato e nella sezione reclami scarsa chiarezza e trasparenza delle informazioni sul servizio di mediazione reso, con un impatto negativo sulla libertà di scelta del consumatore”, spiega la nota stampa. A valle del monitoraggio l’Organismo ha inviato 15 note di raccomandazione con intimazione a regolarizzare le criticità rilevate.
L’Oam ha inoltre controllato l’attività svolta da un campione di soggetti non iscritti negli elenchi che, per mezzo di siti internet o social network offrono alla potenziale clientela interessata a un finanziamento, servizi di intermediazione o di consulenza per prodotti di credito erogati da non meglio specificati intermediari finanziari. “La metodologia utilizzata nell’indagine si è basata sulla ricerca online dell’utilizzo – nella denominazione dei siti internet o nelle forme di pubblicità utilizzate – di parole chiave idonee a trarre in inganno i consumatori sul legittimo svolgimento dell’attività riservata di intermediazione creditizia, effettuata invece da parte di soggetti non iscritti negli elenchi Oam – conclude il comunicato -. Il campione rilevato (rappresentato da 25 soggetti) risulta svolgere, senza la necessaria iscrizione, le attività di consulenza finanziaria, comparazione/preventivazione online mediante piattaforme di offerte di credito sul mercato e intermediazione creditizia. È stato attivato il nucleo speciale della Guardia di Finanza per assumere tutti gli elementi necessari al fine di denunciare i soggetti alla magistratura”.