Nel 2023 l’Oam (Organismo agenti e mediatori) ha ricevuto 377 segnalazioni su 531 soggetti per abusivismo e comportamenti irregolari. Scarsa trasparenza, esercizio abusivo della professione, rapporti con altri intermediari l’oggetto più frequente degli esposti inviati da terzi e associazioni.
È il bilancio contenuto nella Relazione annuale dell’Organismo relativa al 2023, diffuso oggi con il magazine n.1 del 2024 della Fondazione.
L’analisi segnala, in particolare, la rilevanza delle criticità segnalate da altre autorità, per gli ambiti di rispettiva competenza. Tra queste emergono 39 segnalazioni relative all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione del credito e 39 relative alla trasparenza delle condizioni e dei servizi offerti dai soggetti finanziatori.
Per l’Oam, gli esposti rappresentano “uno strumento in più per garantire il consumatore e la concorrenza nel mercato a sostegno della sua attività sanzionatoria”.
Contrasto all’abusivismo: le segnalazioni online e gli accordi con Google
Un ruolo centrale per l’Oam riveste la lotta all’abusivismo. Per rafforzare la propria azione di prevenzione e contrasto all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione del credito, l’Organismo messo in campo un nuovo strumento online e stretto accordi con Google.
Sul portale dell’Oam è disponibile una modalità semplice e intuitiva per presentare un esposto attraverso la compilazione di un servizio web dedicato. “Chiunque – iscritto o non iscritto negli elenchi o registri, persona fisica o persona giuridica – può segnalare un possibile caso di esercizio abusivo dell’attività di intermediazione creditizia, di intermediazione nei servizi di pagamento, dell’attività di compro oro o dell’attività di prestatore di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e/o di prestatore di servizi di portafoglio digitale”, precisa l’Organismo.
Per intensificare la battaglia, l’Organismo ha inoltre stretto un accordo con Google per segnalare i siti che operano senza autorizzazione. L’obiettivo è “sollecitare iniziative di temporanea o definitiva interruzione dei servizi di posizionamento in rete a pagamento, laddove questi siano fruiti in contrasto con la normativa di settore vigente che disciplina l’attività riservata di intermediazione del credito”. A fine 2023 risultavano trasmesse 3 segnalazioni al motore di ricerca.