Oam sempre più authority. Il punto di Mef, Banca d’Italia e Organismo al convegno 2025

Oam Logo mediazione creditiziaIn queste settimane è all’esame della Camera dei Deputati il ddl di delega al Governo per il recepimento delle Direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea, già licenziato dal Senato. In quel testo sono contenuti anche i principi di delega per il recepimento della II Direttiva sul credito al consumo: la Banca d’Italia e l’Oam verranno designati quali autorità competenti, attribuendo loro i poteri di indagine e di controllo previsti dalla direttiva.

Entro metà giugno il ministero dell’Economia e delle Finanze sottoporrà a consultazione pubblica lo schema di legge delega.

A fare il punto della situazione sono stati ieri Mef, Banca d’Italia e Oam nel corso del  convegno dal titolo “Il futuro dei professionisti del credito tra digitalizzazione ed evoluzione normativa: opportunità e rischi secondo l’analisi Oam-Prometeia”, tenutosi a Roma al centro congressi Fontana di Trevi.

Il punto di Mef e Banca d’Italia

Laura Larducci, dirigente dell’ufficio IV della direzione V – Regolamentazione e vigilanza del sistema finanziario del dipartimento del Tesoro, e Ida Mercanti, vice capo del dipartimento di vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, hanno riassunto lo stato dei lavori per ammodernare la normativa che regolamenta il comparto.

In particolare, Lara Larducci ha anticipato che il recepimento della nuova Direttiva europea sul credito al consumo apre una serie di riflessioni sul tema dei dipendenti e dei collaboratori, sulla ridefinizione del sistema di vigilanza, sul rafforzamento dell’accountability di agenti e mediatori, nonché dei poteri di controllo dell’Oam. Il tutto con il duplice obiettivo di aumentare la tutela dei consumatori e di consolidare il mercato dell’intermediazione del credito. Ha inoltre invitato gli operatori a collaborare fin da ora alla stesura dello schema del ddl delega e ha sottolineato l’importanza del dialogo.

Ida Mercati ha individuato, tra i possibili scenari futuri, un ruolo di primo piano per l’Oam nell’ambito della vigilanza. Ha sottolineato come l’Oam abbia affinato nel tempo i propri meccanismi di governance e indicato come prossima tappa del suo percorso evolutivo la garanzia di partecipazione di tutte le nuove categorie alla vita dell’Organismo.

Francesco Alfonso: l’ampliamento delle competenze e il rammarico per la perdita dei flussi informativi con il Micar

Il presidente dell’Oam Francesco Alfonso ha parlato di un riconoscimento formale del ruolo di authority acquisito negli anni, anche grazie all’ampliamento delle competenze via via affidatigli dal legislatore: la tenuta del registro dei cambiavalute, dei compro oro, degli operatori in criptovalute, e, da ultimo, del registro degli operatori professionali in oro.

Com’è noto il registro degli operatori in criptovalute chiuderà definitivamente entro la fine dell’anno, per effetto dell’entrata in vigore del Regolamento su Markets in crypto-assets (Micar). Per quanto il nuovo quadro normativo sia da apprezzare in termini di tutela del consumatore e della stabilità dei mercati, spiace constatare che venga meno la trasmissione dei flussi informativi sui dati delle operazioni effettuate dalla clientela, ai fini di antiriciclaggio e di prevenzione del terrorismo, che l’Oam ha valorizzato, consegnando un prezioso patrimonio informativo al Paese”, ha affermato.

Poteri di controllo sulle reti più stringenti nel nuovo ruolo dell’Oam. Le proposte dell’Organismo agenti e mediatori

Ho più volte sostenuto che la disciplina di agenti e mediatori emanata nel 2010 necessita di un ripensamento perché non più al passo con i tempi, segnati dalla crescente digitalizzazione del settore – ha dichiarato Francesco Alfonso -. Il Mef ha coinvolto l’Oam in un proficuo confronto per far sì che il recepimento della Direttiva CCD2 rappresenti il veicolo per apportare le necessarie modifiche. È auspicabile che la futura normativa rappresenti l’occasione per ampliare il perimetro dell’azione degli intermediari del credito, tenendo conto dell’esigenza di coniugare la velocità connessa alla digitalizzazione e la professionalità che connota gli stessi intermediari del credito”.

Il presidente ha inoltre auspicato il riconoscimento di poteri di controllo più stringenti per tutelare al meglio i consumatori. “Sarebbe ad esempio importante estendere i poteri di vigilanza e sanzionatori dell’Oam anche ai collaboratori, che rappresentano il ‘braccio operativo’ degli intermediari del credito, le persone che entrano in contatto con la clientela. Questa estensione non deve però costituire un’esenzione di responsabilità per gli intermediari del credito che se ne avvalgono”, ha precisato.

Ha quindi ricordato che in base alla CCD II gli Stati membri dovranno dotarsi di sanzioni che abbiano una reale efficacia deterrente. “Uno strumento dissuasivo di comportamenti illegittimi potrebbe essere rappresentato dagli effetti sul piano reputazionale di queste condotte: attualmente l’Oam non può rendere pubblici i nominativi dei soggetti sanzionati. Poterlo fare, in linea peraltro con quanto previsto per altre autorità, da un lato tutelerebbe il consumatore, dall’altro rappresenterebbe un forte deterrente per i vigilati”, ha aggiunto.

Francesco Alfonso ha infine annunciato che l’Organismo si è dotato di un piano triennale per il raggiungimento dei nuovi obiettivi. “Siamo consapevoli che il riconoscimento del ruolo di autorità ci impone maggiori responsabilità che intendiamo assumerci con impegno – ha concluso -. Anche grazie agli stimoli dell’attenta vigilanza della Banca d’Italia, che voglio per questo ancora una volta ringraziare, l’Oam ha intrapreso un percorso di profonda trasformazione del proprio assetto organizzativo e gestionale, adottando – tra le altre cose – un piano strategico triennale, avente come obiettivi: la tutela del consumatore e del mercato; la formazione, l’informazione e la ricerca; il potenziamento dell’attività di vigilanza; la digitalizzazione, l’innovazione e l’automazione; il consolidamento dell’organizzazione e la valorizzazione delle persone. Con questa trasformazione, l’Oam sarà in grado di adempiere ai suoi compiti istituzionali con maggiore efficienza nell’utilizzo dei mezzi disponibili ed efficacia nel raggiungimento dei suoi obiettivi”.