Pagamenti elettronici, Bankitalia: l’Italia è ultima nella Ue. Sisal: grandi potenzialità di crescita

Banca Italia LogoIn Italia la moneta elettronica resta uno strumento ancora poco utilizzato rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea. Secondo uno studio sulla Sepa della Banca d’Italia pubblicato oggi, nella Penisola l’83% delle transazioni viene eseguito in contante, a fronte di una media europea del 65%.

Stando all’analisi degli esperti di Palazzo Koch, rispetto all’Eurozona l’Italia si caratterizza per un uso limitato di strumenti di pagamento: solo 71 operazioni annue a fronte di una media europea di 187. Questo dato, spiega via Nazionale, va letto congiuntamente a quello sull’utilizzo del contante: in Italia l’83 per cento delle transazioni complessive e’ eseguito in contante a fronte di una media europea del 65 per cento. Se la realizzazione della Sepa allineasse l’Italia al dato medio europeo sull’utilizzo di strumenti di pagamento, il mercato italiano si incrementerebbe di circa 4 miliardi di transazioni elettroniche all’anno

In Italia, inoltre, fra gli strumenti di pagamento alternativi al contante vengono utilizzati in prevalenza quelli più costosi, come assegni e altri strumenti esclusi dalla Sepa. Sebbene nel nostro paese ci sia una discreta diffusione delle transazioni con carte (il 40 per cento circa del totale), bonifico e addebito diretto sono utilizzati solo per il 15-17 per cento, dato inferiore alla media europea (30 per cento).

“I dati analizzati – spiega Bankitalia – confermano l’importanza per l’Italia di una piena realizzazione della Sepa e, più in generale, dell’ammodernamento del sistema dei pagamenti, volto a ridurre l’uso del contante, potenziare la diffusione di strumenti elettronici e ridurre i costi dei servizi di pagamento per la collettività. Tale evoluzione potrebbe avere effetti positivi sull’economia nel suo complesso 15 e sarebbe in linea con le politiche europee ed italiane volte a favorire una maggiore diffusione della tecnologia presso il pubblico. La fiducia dei cittadini, inoltre, potra’ essere rafforzata dalla proposta di revisione della Psd che si propone di accrescere la trasparenza in favore degli utilizzatori e di superare la frammentazione normativa ancora presente in Europa nel settore degli e-payments e dei mobile-payments”.

Per Maurizio Santacroce, direttore divisione Digital Games & Services della Sisal,  “in base ai dati evidenziati da Bankitalia, il nostro Paese è agli ultimi posti in merito all’uso dei pagamenti elettronici, ma ha grandi potenzialità di crescita, soprattutto se si guarda al futuro della moneta elettronica. Nel 2013, secondo una nostra recente indagine, ben l’87% degli italiani si dichiara favorevole all’utilizzo di strumenti più moderni, con un trend di crescita. Bisogna quindi investire nell’infrastruttura tecnologica e oltre a quanto già previsto per la digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni, che entro il 31 dicembre 2015 dovranno essere in regola, è necessario affiancare anche quelli provenienti da soggetti privati. Solo in questo modo si possono ottenere risultati soddisfacenti e in questo ambito SisalPay ha previsto un forte investimento sulla propria rete per consentire ai cittadini di effettuare pagamenti utilizzando le carte di credito, debito e bancomat. Un passo che porterà la moneta elettronica nella vita quotidiana degli italiani”.