Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta rivolta a Maurizio Pezzetta, vice presidente vicario Fimaa, da parte di Paolo Righi, già presidente nazionale Fiaip e presidente Confassociazioni Re.
Carissimo Maurizio,
ti scrivo questa lettera perché i contenuti della tua intervista su SimplyBiz, mi hanno provocato un certo malessere. Non preoccuparti, il malessere di cui parlo non è relativo ad un deficit fisico, ma più che altro al malessere intellettuale che provo tutte le volte che un rappresentante della categoria, si sente investito direttamente dal Divino e parla non per quelli che rappresenta ma per l’intera comunità degli agenti immobiliari o dei mediatori creditizi e dei suoi collaboratori.
Voglio partire dalla tua affermazione più eclatante, per cui l’eliminazione dell’incompatibilità tra A.I. e società di mediazione creditizia: “svilisce il ruolo dell’agente immobiliare”.
Il significato del verbo svilire si traduce in perdita di valore e ancora nel diminuire, nel degradare ecc…
Quindi ritengo che questo, “svilimento” sia da riferirsi all’ambito morale e non materiale; con questo intendo che sia più un problema di come certi colleghi come te, si attribuiscano autonomamente un valore proprio che, appunto, sarebbe stato svilito dalla norma in oggetto; ne sono dispiaciuto.
Se invece intendi che la norma abbia svilito gli agenti immobiliari agli occhi dei nostri clienti e degli operatori della filiera dell’immobiliare, ritengo oggettivamente sbagliato il tuo ragionamento.
Il mercato dei servizi, di tutti i servizi, volge alla multidisciplinarità; tutti noi, quando vestiamo i panni del cliente, desideriamo avere un servizio veloce e senza perdite di tempo, in quest’ottica la possibilità per il cliente di trovare all’interno delle agenzie immobiliari un esperto di mutui, che gli risolva un problema, non può che essere una rivalutazione del ruolo dell’agente immobiliare agli occhi dei propri clienti e no, appunto, uno svilimento.
Rispetto le tue idee anche se non le condivido, ma il mercato e la massa dei millennials che tra qualche anno compreranno casa, ragionano differentemente da te (e anche da me) e non pensano allo “svilimento”, ma al servizio puntuale e veloce, che un agente immobiliare può fornirgli.
Ma veniamo al pezzo forte della tua intervista, riferendoti al comma 2 dell’art.28 della Legge 118/2022, dichiari: “La società di mediazione creditizia, al contrario, potrà fare tutto con un’unica Partita IVA e potrà farlo avvalendosi di collaboratori e agenti immobiliari o rendendo i propri collaboratori anche agenti immobiliari.”
Anche in questo caso rispetto la tua interpretazione, ma ti oppongo due considerazioni.
La prima è che nessuna società di mediazione creditizia si sognerà mai di aprire una rete di agenti immobiliari sotto la sua egida e con la stessa Partita IVA della società stessa. Il motivo è molto semplice e operativo, le società di mediazione sono sottoposte a vigilanza e controllo, avere un’unica società significherebbe sottoporre a vigilanza e controllo, l’intera società e tutti i collaboratori, anche quelli che non dovessero svolgere l’attività di mediazione creditizia, il che moltiplicherebbe i costi di struttura. Inoltre, le società di mediazione creditizia sono esenti IVA mentre gli agenti immobiliari no, anche in questo caso la società dovrebbe sostenere costi pazzeschi per la gestione contabile. Anche aprendo un ramo d’azienda si presenterebbero gli stessi problemi.
Vi sono poi altri motivi oggettivi, ma se vuoi te li spiego a voce con un po’ di tempo a disposizione.
La norma, quindi, è stata varata per avere reciprocità tra le parti ma tecnicamente è inattuabile.
La seconda considerazione è la seguente: perché, viste le considerazioni di cui al punto uno, un imprenditore con un po’ di sale in zucca dovrebbe fare una società unica quando tranquillamente può aprire due società che collaborano e metterle in rete tra loro? Potrà accadere? Caro Maurizio, già fatto!!!
Ogni gruppo di agenti immobiliari, è anche proprietario in tutto o in parte di una società di mediazione creditizia, ma non dal varo della Legge, Maurizio, da anni.
Ora non posso credere che tu non conosca Tecnocasa, Remax, Toscano, Fondo Casa, Gabetti ecc…, società guidate da valenti professionisti che coniugano mediazione immobiliare e creditizia e le cui società di mediazione creditizia sono iscritte all’associazione che rappresenti.
Mi chiedo quindi cosa ti turbi tanto, nel contenuto del comma 2. Quello che tu contesti, di fatto è già praticato da anni e non vedo in giro agenti immobiliari “sviliti” ai bordi della strada o in cura da uno psicologo, se mai lo svilimento lo puoi provare quando ci sono colleghi che lavorano senza professionalità o che pubblicizzano provvigioni zero, lo puoi provare per la massa di abusivi che agiscono indisturbati e senza controlli da parte delle autorità competenti, questo sì, svilisce la professione.
Affermi ancora: “Oltre a generare un enorme conflitto di interessi, accettare che una società di mediazione creditizia possa fare anche l’agenzia immobiliare significa lasciare opportunità ai grossi gruppi, che hanno capitali da destinare e indirizzare a ogni tipo di attività, e non certo al piccolo agente immobiliare, che rappresenta l’80% del mercato.”
La Legge ha eliminato la compatibilità quindi ti chiedo di quale conflitto di interessi parli? L’agente immobiliare, il mediatore creditizio e il collaboratore del credito sono “mediatori” e quindi per loro natura terzi alle parti. Come puoi parlare di conflitto di interessi? Ancora, caro Maurizio, sono proprio le piccole agenzie immobiliari le uniche che non potevano lavorare sulla mediazione del credito o meglio, che non potevano farlo regolarmente, perché se ci caliamo nel mercato, forse la realtà è un’altra, ecco, questa Legge ha tra i vari, il pregio di avere portato trasparenza nei rapporti tra agenzia immobiliare e mediatore del credito.
Tra l’altro ti faccio umilmente notare che i “grossi gruppi” sono quasi tutti rappresentati da Fimaa, quindi se il tuo ragionamento stesse in piedi, ora sarebbero tutti iscritti a Fiaip, ma così non è, anzi sono proprio i grossi gruppi che ti hanno appoggiato e ancora ti appoggiano nelle tue dichiarazioni. Se fossi in te e in quegli agenti immobiliari che ti supportano, io una domanda me la farei. Ma poi, Maurizio, cosa ti hanno fatto di male “le grosse società”, che demonizzi come se fossero il diavolo?
Nel salutarti e dispiacendomi ancora una volta, per il fatto che le mie idee non collimino con le tue, ribadisco che questa Legge non svilisce nessuno, per un ulteriore semplice fatto, l’agente immobiliare, può decidere in piena autonomia di fare anche il mediatore e viceversa, nessuno quindi è obbligato a scegliere un modello di lavoro preconfezionato. Il fatto che tu contesti la possibilità data ad ogni parte in causa, e non solo ad alcuni benemeriti imprenditori, di poter scegliere e di adottare nella propria agenzia o nel proprio ufficio di mediazione del credito o di collaboratore del credito, un modello di lavoro scelto dal mediatore stesso, sia esso immobiliare che creditizio, in piena autonomia, mi fa venire strani pensieri, che scaccio immediatamente per il profondo rispetto che nutro per la tua persona.
Ad maiora
Paolo Righi
Già Presidente Nazionale Fiaip
Presidente Confassociazioni RE