Le norme introdotte dal decreto 24/1/2012 stabiliscono che qualora una banca o un intermediario finanziario condizionino l’erogazione del prestito o del mutuo alla stipula di una polizza vita, il cliente dovrà necessariamente avere a disposizione almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi a esso non riconducibili. E nel regolamento di attuazione predisposto lo scorso aprile l’Isvap ha chiarito che per non essere “riconducibili alle banche”, le compagnie assicurative non devono aver stabilito joint venture con gli istituti di credito né avere con questi legami commerciali sanciti da accordi di distribuzione. Questo significa che per presentare dei preventivi al cliente gli istituti di credito dovranno necessariamente consultare i siti internet delle compagnie assicurative, che saranno obbligate a pubblicare online le caratteristiche della loro offerta.
Il rischio di paralisi deriva proprio da ciò, perché, come sottolineato dall’Abi, “mentre le imprese di assicurazione hanno tempo fino al primo settembre per realizzare il preventivo online, le banche sono chiamate fin dal primo luglio a operare in conformità alla nuova normativa”.
L’impasse burocratico è quindi in agguato. Tra gli addetti ai lavori c’è però chi ha già iniziato a scommettere su uno slittamento definitivo dei termini al primo settembre, quando saranno disponibili i preventivatori online che consentiranno in pochi minuti un confronto omogeneo e trasparente tra prodotti.